Attualità

Unbuilding Walls, il padiglione tedesco alla Biennale Architettura invita i visitatori a riflettere sulle divisioni interne alla società odierna.

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Franz Graf dal no. 6/2003. «Rottura radicale, che permetterà ai fratelli Perret, al termine delle loro ricerche, di dare forma ad un materiale che ne è intrinsecamente sprovvisto e su questo di gettare le basi linguistiche del “classicismo strutturale”».

Per i 20 anni di Archi, l'intervista a Luigi Snozzi dal no. 4/2000. «Il criterio primo, quello della qualità del progetto, oggi tende a diventare l’ultimo».

espazium in conversazione con l'architetto indiano Rahul Mehrotra

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Remigio Ratti dal no. 6/2000. «…la dimensione spaziale dell’economia è, in genere, misconosciuta, spesso nascosta e subordinata alla dimensione temporale».

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Claudio Ferrata dal no. 3/2000. «Il progetto di architettura diventa pure uno strumento euristico che permette di interrogare il paesaggio, esplorarne i contorni, metterne in evidenza le potenzialità».

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Roberto Masiero dal no. 5/2000. «…per una architettura che non si ponga come obiettivo quello di "rappresentare" le contraddizioni del nostro tempo, ma di provare a risolvere di volta in volta ogni singolo problema che l’architettura stessa si pone».

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di André Corboz dal no. 2/2002. «L’opposizione tradizionale tra città e campagna si è rovesciata a tal punto che, ormai, quel che resta della campagna si trova all’interno della città diffusa o ipercittà. (…) Il Ticino, appunto».

Per i 20 anni di Archi, l'intervista a Livio Vacchini dal no. 6/1999. «L’architettura è una questione mentale; è calcolo, pensiero, ragionamento».

Pochi i progetti con sfumature politiche presentati a questa edizione della Biennale di Architettura di Venezia.

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Werner Oechslin dal no. 6/1999. «La definizione albertiana dell'architettura è la seguente: Tota res aedificatoria lineamentis et structura constituta est».

Il progetto si poneva due obiettivi principali: valorizzare le sale cinematografiche e identificarle visivamente come spazi fisici e presentare i film, questa volta direttamente sulla facciata.

Viaggio fotografico tra alcune delle sale cinematografiche storiche del Canton Ticino.

Il progetto di Muttoni e Caccia per il centro scolastico di Faido rappresenta un intervento di qualità chiaro ed estremamente rigoroso.

Che un territorio diventi spazio cinematografico non dipende solo dalle scelte dei registi, ma anche dalle politiche economiche attuate dalle regioni per attirarvi le produzioni.

Istituto Internazionale di Architettura Lugano – punto d’incontro di esperti di fama nazionale e internazionale, forum di discussione interdisciplinare sulle future sfide politico-professionali.

Non c’è quasi luogo dove possa posarsi la telecamera che non contenga elementi architettonici.

Nove anni di entusiasmo, impegno e spirito d’iniziativa. In veste di direttore SIA, Hans-Georg Bächtold ha cambiato molte cose.

Riutilizzando la preesistente struttura del Palazzo Scolastico e la piazza Remo Rossi, il progetto intende fare tesoro della presenza del Locarno Festival in un luogo importante per la città.

In occasione dell’Assemblea, tenutasi il 27 aprile 2018 a Mendrisio, i delegati SIA hanno respinto a gran voce la richiesta di aumentare di 50 franchi la quota di affiliazione alla Società.