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Ricerca e progetto

Come rispondere sul piano progettuale alle esigenze economiche, ambientali e sociali del XXI secolo? Fondamentali sono il dialogo e la collaborazione tra ricercatori, architetti e tecnici specialisti. «Archi» esplora queste nuove tematiche attraverso una rassegna sulle ricerche più recenti e una selezione di casi di studio. 

Data di pubblicazione
05-08-2020

La validità di soluzioni low o high tech per realizzare edifici che rispondano alle esigenze attuali è stata spesso dibattuta, a volte anche in maniera pregiudiziale e semplicistica, da parte di addetti ai lavori e non.

Ascolta il podcast in cui Andrea Roscetti presenta «Archi» 4/2020 a «La rivista» di Rete Due

Non ritenendo utile offrire una sola formula magica, data la complessità del tema e delle necessità che gli edifici oggi devono soddisfare, «Archi» presenta una rassegna per meglio comprendere l’importanza del lavoro dei progettisti e degli specialisti, finalizzato a garantire realizzazioni economiche e di elevata qualità – nel lungo termine – per uomo e ambiente.

Nella serie di saggi presentati, l’apertura è dedicata a uno sguardo sul futuro della costruzione legato agli scenari climatici del prossimo secolo, sviluppati recentemente dagli scienziati del settore. Le ricerche attuali sono fondamentali per una miglior comprensione di come gli edifici e i sistemi a essi connessi saranno in grado di assicurare nel lungo termine condizioni confortevoli e con il minore impatto possibile. Ciò comporterà maggiore attenzione nella progettazione degli edifici nuovi e degli interventi sull’esistente, in particolare a sud delle Alpi e nella stagione estiva.

Il secondo intervento si occupa dei legami tra comfort e qualità della costruzione, illustrando la relazione tra salute e benessere degli occupanti, sistemi impiantistici e certificazioni di qualità. La concentrazione degli inquinanti incide notevolmente sulle condizioni di vita degli occupanti. Non si può oramai prescindere da una progettazione di edifici e impianti adeguata e attenta alle possibili fonti di inquinamento interno ed esterno, che rappresentano un rischio per la salute dell’uomo.

L’urgenza di operare sull’importante patrimonio costruito esistente, che raramente risponde alle necessità attuali, non può escludere azioni sugli edifici storici: il saggio sul tema offre un repertorio dei possibili approcci per rendere più sostenibile questa categoria di manufatti, integrando soluzioni il più possibile adeguate agli oggetti dell’intervento. A completare i casi studio viene presentato più in dettaglio il progetto di recupero del Castello di Doragno.

In un mondo di fabbricati più parsimoniosi è possibile gestire la domanda di energia, sempre più preziosa, in maniera intelligente e senza sacrifici: il testo successivo si occupa di un tema di interesse recente come lo stoccaggio dell’energia. Sono presentati i primi risultati di uno studio sull’uso dell’edificio come batteria, garantendo il benessere e sfruttando i componenti già presenti in molte costruzioni efficienti, in modo da ottimizzare l’utilizzo delle fonti più sostenibili, siano esse provenienti da sistemi integrati nell’edificio stesso o esterne.

La rassegna dei progetti presenta edifici e sistemi interconnessi e a impatto minimo, non prototipi o esperimenti, ma realizzazioni dell’architettura e dell’ingegneria del nostro tempo eseguite con ciò che già abbiamo a disposizione.

La recente realizzazione della casa d’abitazione agli Orti a Solduno punta a minimizzare il fabbisogno energetico grazie a tecnologie costruttive per l’involucro esterno non tradizionali alle nostre latitudini, come le pareti esterne realizzate con un sistema a secco.

I due progetti successivi sono realizzazioni recenti in Svizzera e Austria, che permettono di comprendere l’importanza dell’architettura abbinata alle tecnologie passive: un concetto di edificio senza impianti attivi o tradizionali che protegge gli occupanti e ne garantisce il comfort grazie esclusivamente all’involucro molto isolante, alla costruzione massiccia e al controllo intelligente e ottimizzato delle aperture in facciata.

La panoramica termina mostrando un’infrastruttura sportiva che allo stesso tempo è un sistema impiantistico complesso: il nuovo grande Centro Sportivo di Malley a Losanna mette a sistema le proprie necessità di calore e di freddo e trasforma in fonti di energia gran parte degli scarti del proprio processo di funzionamento.

La realizzazione di progetti di qualità rispettosi delle esigenze attuali e future richiede uno sforzo maggiore da parte di tutti gli attori coinvolti, indipendentemente dalla complessità dell’oggetto e dei sistemi impiegati. Anche laddove la tecnologia non interviene in maniera esplicita nel progetto, la stessa è già intervenuta in fase di studio, in altre forme, ad esempio per simulare gli effetti delle diverse scelte riguardo l’integrazione o l’eliminazione di elementi impiantistici e tecnologie costruttive. Il dialogo e la collaborazione tra ricercatori, architetti e tecnici specialisti risultano quindi elementi fondamentali per garantire che edifici, città e infrastrutture siano di qualità e rispondano alle esigenze economiche, ambientali e sociali del XXI secolo.

Qui è possibile acquistare Archi 4/2020. Qui si può invece leggere l'editoriale con l'indice del numero.

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