I con­cor­si co­me stru­men­to evo­lu­tivo dell’ab­it­are

Anche i concorsi contribuiscono alla diffusione di un'architettura sostenibile. Una panoramica di esempi notevoli a livello svizzero.

Publikationsdatum
10-07-2021

I concorsi di architettura, in particolare oltre Gottardo, stanno giocando un ruolo di primo piano nell’evoluzione dell’architettura residenziale, sia per quanto riguarda quella di nuovi concetti abitativi, sia per lo sviluppo della sostenibilità delle nuove costruzioni.

Il tema della sostenibilità è affrontato nei concorsi di architettura attraverso due punti di vista principali: quello energetico, trattato sotto vari aspetti quali la riduzione dell’energia grigia, l’utilizzo di materiali ecologici, il consumo energetico e la produzione di energia rinnovabile; e quello urbanistico e architettonico che cerca la densificazione, la riduzione di consumo del suolo, la creazione di grandi spazi pubblici o semipubblici verdi e la sperimentazione di nuove tipologie abitative, per citarne alcuni. In questo campo gli esempi interessanti nelle principali città elvetiche sono innumerevoli. Vale la pena menzionarne alcuni realizzati negli ultimi anni per dare un’idea della portata dell’evoluzione e della ricchezza generata dall’utilizzo dei concorsi quale strumento per trovare le soluzioni più innovative.

La Casa d’appartamenti lungo un muro divisorio di Herzog & De Meuron, concorso del 1984 realizzato a Basilea nel 1987-1988, fu tra i primi progetti contemporanei a utilizzare il legno per un edificio residenziale urbano e sfrutta un piccolo mappale riuscendo a generare un intimo spazio verde.

Gli edifici Brunnenhof di Gigon Guyer, primo premio di un concorso del 2003, rea­lizzati tra il 2004 e il 2007 per la fondazione «Abitazioni per famiglie con molti figli», pongono un lungo volume parallelo alla rumorosa Hofwiesenstrasse a Zurigo a fare da barriera acustica al parco sul quale si rivolge la facciata principale composta da pannelli colorati, mentre il secondo volume è maggiormente inserito nello spazio verde. Il complesso riesce a creare abitazioni con ambienti generosi in maniera compatta dando la priorità alla creazione di una grande zona verde per i numerosissimi bambini.

Recentemente a Bellinzona è stato completato un progetto di Oxid Architektur scaturito da un concorso su invito. Le Residenze Ghiringhelli hanno riportato in Ticino una tipologia quasi dimenticata alle nostre latitudini, ma utilizzata oltralpe, soprattutto per cooperative: la casa a ballatoio. Essa non va confusa con le case d’appartamenti con il comune corridoio di collegamento. I ballatoi dei due edifici in questo caso diventano spazi generosi, rivolti verso una corte e utilizzati come luogo aperto di incontro per gli abitanti o più semplicemente come terrazze semiprivate. Il progetto realizzato in legno prefabbricato ha quindi utilizzato una tipologia storicamente comune in Ticino e Lombardia, ma associata negli ultimi decenni ad architettura speculativa, restituendole l’anima sociale.

Nel 2009, di nuovo a Zurigo, un concorso indetto dalla cooperativa Kalkbreite ha portato alla realizzazione del complesso abitativo progettato da Müller Sigrist, con grandi ambizioni sul tema della sostenibilità.

Il progetto rispetta gli standard della società a 2000 Watt ed è certificato Minergie-P-Eco. In questo caso è stato anche trattato l’argomento dell’ottimizzazione dello spazio abitativo (meno energia grigia per abitante; minor consumo energetico e del suolo, maggiore densità) riducendo la superficie pro capite a 33 m2, quando la media svizzera corrisponde a 45 m2/persona. Per evitare di avere troppe stanze per appartamento e quindi utilizzare in maniera inefficiente lo spazio, l’edificio ha a disposizione delle camere per eventuali ospiti; in questo modo gli abitanti dispongono sempre di camere extra in caso di necessità. Inoltre l’edificio riesce ad amalgamare funzioni completamente diverse, infatti al piano terra si trova un deposito per tram, coperto al livello superiore da una grande corte pubblica.

Infine vale la pena citare un progetto di Lacaton Vassal, recentemente premiati con il Pritzker Prize, portato a termine nel 2020 a Chêne-Bourg nel Canton Ginevra, frutto di un concorso del 2014 organizzato dalle FFS. Si tratta di una torre con 101 appartamenti, uffici per 250 posti di lavoro e spazi commerciali.

Ogni unità abitativa dispone di terrazza e giardino d’inverno che permettono di utilizzare lo spazio esterno durante i diversi momenti dell’anno. Il progetto riesce a valorizzare la relazione tra interno ed esterno creando un filtro climatico che diminuisce il fabbisogno di calore della casa durante l’inverno e permette di far circolare l’aria in estate rinfrescando.

Il concorso è un motore di sviluppo che aiuta a scardinare gli stereotipi abitativi e la monotonia speculativa della casa d’appartamenti; permette quindi di affrontare il tema dell’abitazione, con approcci sempre diversi, spingendone in maniera decisa l’evoluzione.

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