Ticino

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Roberto Masiero dal no. 5/2000. «…per una architettura che non si ponga come obiettivo quello di "rappresentare" le contraddizioni del nostro tempo, ma di provare a risolvere di volta in volta ogni singolo problema che l’architettura stessa si pone».

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di André Corboz dal no. 2/2002. «L’opposizione tradizionale tra città e campagna si è rovesciata a tal punto che, ormai, quel che resta della campagna si trova all’interno della città diffusa o ipercittà. (…) Il Ticino, appunto».

Il progetto di Muttoni e Caccia per il centro scolastico di Faido rappresenta un intervento di qualità chiaro ed estremamente rigoroso.

Non c’è quasi luogo dove possa posarsi la telecamera che non contenga elementi architettonici.

Riutilizzando la preesistente struttura del Palazzo Scolastico e la piazza Remo Rossi, il progetto intende fare tesoro della presenza del Locarno Festival in un luogo importante per la città.

«…componemmo gli animi al paesaggio / così nostro che dura oltre confine».

Per i 20 anni di Archi, l'articolo di Aurelio Galfetti dal no. 2/2016. «Una città senza un suo spazio pubblico originato da un progetto "territoriale" e "urbano" manca dell’essenziale».

La progettazione di dighe e impianti accompagna l’attività di Lombardi dagli albori fino al presente.

​La storia dell’ingegneria strutturale è una storia ancora da scrivere.

​Cent’anni fa nasceva Achille Castiglioni e il m.a.x. museo gli rende omaggio con una mostra che celebra i suoi best seller.

Questo numero di Archi è dedicato all’opera di Giovanni Lombardi e alla sua figura d’ingegnere civile progettista.

Il centro Agroscope è ubicato nel piano di Magadino e si occupa di ricerca agronomica in Svizzera.

La progettazione degli impianti idroelettrici hanno offerto a Lombardi la possibilità di maturare una buona esperienza in questo campo.

La vicenda umana e professionale di Giovanni Lombardi si è sviluppata in un periodo storico durante il quale la figura dell’ingegnere progettista ha conosciuto mutazioni di rilievo.

«La città è come una grande casa e la casa una piccola città». Leon Battista Alberti, De Re Aedificatoria, 1452

Il progetto per la sala del LAC di Lugano

Nel 1980 Aldo Rossi varò sulle acque di Venezia il Teatro del Mondo. Quasi mezzo secolo dopo,a Mendrisio, Mario Botta ha costruito il Teatro dell’architettura.

La genesi del progetto per lo Studio della RSI a Lugano-Besso prende avvio il 9 settembre 1951, quando la CORSI assegnò il mandato ad Alberto Camenzind, Augusto Jäggli e Rino Tami.

Il progetto di Mario Botta per il Centro di Pronto Intervento.

A poca distanza dal Lago Maggiore, salendo per la vallata della Maggia, Aurigeno sorge sulla sponda meno soleggiata del fiume.

Un terreno situato altimetricamente a 9 metri dalla strada, un edificio esistente agganciato alla strada che ne «ostruisce» l’accesso.

La mostra Tendenzen: neuere Architektur im Tessin, ideata da Martin Steinmann, si tenne al Politecnico di Zurigo nel 1975 e l’anno seguente a Losanna e a Bellinzona.

Nel progetto di un edificio di appartamenti nel quartiere di Viganello a Lugano ci siamo confrontati con il tema del rinnovamento del tessuto urbano.