Cit­tà­paes­ag­gio Mend­ri­sio

Il progetto del Gruppo Svizzera italiana

Il Gruppo Svizzera italiana presenta il progetto che ha sviluppato nell'ambito dei mandati di studio paralleli per Mendrisio.

Cittàpaesaggio Mendrisio è un progetto che fa leva sulla policentricità insediativa e identitaria attraverso la valorizzazione delle relazioni paesaggistiche e della rete storica, nel riconoscimento delle vocazioni identitarie e individuali dei luoghi e delle caratteristiche urbane, paesaggistiche e geografiche dell’area di studio.

Una lettura territoriale

Una prima lettura del territorio della Città di Mendrisio evidenzia l’importanza della rete perimetrale dei percorsi storici, la quale collega in serie i nuclei di Mendrisio, Coldrerio, Genestrerio, Ligornetto, Rancate, Riva San Vitale, Capolago. Essa comprende luoghi rilevanti per la memoria storica della regione (piazze, edifici pubblici, cimiteri, chiese ecc.) e mette in relazione i tre grandi parchi regionali che delimitano l’area urbana di Mendrisio (del Generoso, del San Giorgio e della Motta). Questa lettura inoltre accompagna e introduce alle diverse realtà geomorfologiche della zona, distinte in tre unità di paesaggio: la zona di montagna, composta dal Monte San Giorgio (calcare di Meride) e dal Monte Generoso (calcare di Moltrasio); il versante di transizione (depositi glaciali, fluvio-glaciali, di versante, di crollo di frana ecc.); il fondovalle (depositi alluvionali separati da bordi d’erosione e cordoni morenici). 

Nel fondovalle, i letti fluviali e i meandri del Laveggio sono parzialmente riparati da aree boschive che distinguono le aree di campagna. 

Nel versante di transizione si constata la presenza di un’alternanza verticale di depositi pre e post glaciali dove, ad analoghe quote di sicurezza rispetto al fondovalle, si sono localizzati i borghi. A monte di questo sistema, e in particolare nel versante ovest, si trovano le colture temporanee e permanenti; tra queste ultime vi sono diversi vigneti. A valle si trovano invece le diverse campagne (Adorna, Valera, Segeno) e i prati permanenti (Pra Vice, Pra da Fond, Prati Maggi, Pra Capolago). 

I versanti con le loro specificità paesaggistiche sono collegati da strade trasversali che vanno a formare una rete di percorsi; essa organizza il paesaggio del fondovalle. Questi percorsi hanno origine storica: collegavano i diversi nuclei (Genestrerio e Ligornetto; Mendrisio e Rancate; Capolago e Riva San Vitale) o realtà meno centrali (Cantine, San Martino e Castello; Prati Maggi e Campaccio); talvolta hanno invece caratteristiche e dimensioni nuove e più urbane, sebbene calchino sempre tracce storiche (l’area di accesso a Mendrisio dall’autostrada; il collegamento stradale della superstrada tra Mendrisio e Stabio).

Si propone di recuperare questa maglia di percorsi accompagnandoli con nuovi filari alberati oppure evidenziando l’origine agricola e viticola di alcuni tratti di essi; tale processo va poi a integrarsi al progetto di un quarto parco centrale e trasversale, concepito come elemento connettivo di tutto il sistema: il Parco del Laveggio. In alcuni punti chiave il progetto abbisogna però di maggior elaborazione e determinazione. Lungo il Parco si è dunque deciso di favorire l’insediamento di spazi e funzioni pubbliche – già esistenti oppure dislocate da altri comparti – e di rafforzare la connessione tra le aree. Una migliore fruibilità del Parco sarà poi garantita dal potenziamento della rete pubblica di mobilità, già presente a Mendrisio e Capolago ma ancora da sviluppare a Ligornetto-Genestrerio. Attorno a queste tre aree – cruciali per lo sviluppo complessivo e ben distinte dalla presenza di nuovi edifici di riferimento territoriale, fermate o stazioni ferroviarie – abbiamo individuato le maggiori potenzialità di sviluppo. 

 

Quattro terrazze sul paesaggio

Precisare i temi ancora poco definiti del progetto del Parco del Laveggio implica concentrarsi su quattro zone, fondamentali sia per lo sviluppo longitudinale dell’area (dall’origine del fiume alla sua foce), sia per i collegamenti trasversali che istituiscono nel territorio. Queste quattro zone sono state concepite come terrazze sul paesaggio, e ciascuna possiede peculiarità la cui interpretazione condiziona lo sviluppo progettuale.


Terrazza Valera
Valera – Campagna Adorna – Meandri del Laveggio, con la stazione Genestrerio-Ligornetto

La zona, a vocazione ludico-sportiva, è l’area di fruizione pubblica con le più ampie disponibilità in termini di estensione territoriale e con il fondovalle più integro. Il progetto cerca di rendere più accessibile l’area nel suo complesso e in particolare il fiume Laveggio posizionandovi una nuova fermata del treno regionale, la cui fattibilità anche economica è giustificata dalla somma di vari fattori, fra loro concordanti e dipendenti, infatti:

  • renderà più fruibile l’area del Parco e fungerà da accesso privilegiato a essa;
  • sarà occasione per definire meglio il perimetro del Parco, individuando i limiti delle aree edificabili per la residenza all’interno della logica di sviluppo dei nuclei; 
  • vicino alla fermata sarà possibile dislocare nuovi contenuti pubblici o produttivi dall’impatto territoriale migliore; 
  • sarà possibile collocare attrezzature sportive verso la zona del Valera (collegata all’attuale area della Campagna Adorna e quindi al Parco del Casvegno).


Terrazza urbana
stazione di Mendrisio, nucleo di Mendrisio; fermata San Martino, area commerciale nord

Con la sua vocazione abitativa, lavorativa e commerciale e la sua densità urbana, questo luogo rappresenta l’elemento centrale del Parco. Segna anche il punto dove il fiume, entrando nello spazio urbano, a tratti sparisce o viene sottomesso alla presenza ingombrante delle arterie stradali. In quest’area la connessione tra le parti è fragile e frammentaria, in particolare verso il Parco a sud, in corrispondenza degli attraversamenti del tracciato ferroviario e tra il comparto occidentale della stazione e l’area commerciale del FoxTown. Proponiamo quindi i seguenti interventi:

  • collegamento alla nuova zona ludico-sportiva a sud attraverso il recupero paesaggistico delle aree di connessione;
  • creazione di aree di svago urbano in cui le tracce industriali esistenti non vengano cancellate ma siano integrate nel nuovo paesaggio, e dove si favoriscano l’alloggio o le attività legate alla crescente vocazione di città universitaria di Mendrisio;
  • rafforzamento del quartiere a ovest della stazione; qui si dovrà dare la possibilità di densificare anche con costruzioni di maggiore altezza collocabili all’interno dell’intera area (e non solo lungo determinati assi), al fine di farne una terrazza urbana sul paesaggio;
  • miglioramento della connessione tra le vie in parte già esistenti che portano fino al riale Morée (nuovo elemento di riferimento del quartiere), così da ricongiungere le zone e favorire il raggiungimento del prato di San Martino;
  • trattamento delle aree di connessione esterne e delle strade (in particolare nella zona commerciale), da concepire come spazi pubblici per eccellenza.


Terrazza Prati Maggi 
dalla congiunzione dei corsi d’acqua Laveggio e Morée all’inizio della piana di Riva San Vitale, con la possibilità di una fermata supplementare alla stazione di Campaccio

L’area, con la sua vocazione di parco industriale-agricolo, è il fondamentale elemento di raccordo ecologico tra i due principali parchi (del Generoso e del San Giorgio). In essa attualmente coesistono impostazioni contrastanti, ma questa eterogeneità può essere risolta promuovendo il disegno delle funzioni al fine di ottenere una continuità tra i due versanti. Prevediamo i seguenti passi progettuali:

  • estendere e valorizzare l’area viticola;
  • eventualmente, riconvertire i comparti industriali posti in punti più adatti alla coltura viticola, ricollocandoli, se necessario, in altre aree in pianura;
  • adottare misure di protezione dalle esondazioni, integrate nel disegno dei percorsi di attraversamento trasversale o longitudinale;
  • rendere più fruibile il canale d’acqua del Laveggio con la piantumazione di filari alberati e, in alcuni punti, con un eventuale allargamento del suo tracciato lungo le sponde;
  • migliorare la connessione tra il fondovalle e l’area collinare con l’introduzione di corridoi verdi e pubblici lungo corsi d’acqua trasversali.


Terrazza Capolago
stazione di Capolago, dalla fine dei Prati Maggi a Capolago-Riva San Vitale e sbocco sul Lago Ceresio

L’area, a vocazione ludico-turistica, costituisce una grande opportunità per Mendrisio perché di fatto rappresenta il nuovo e unico sbocco della città sul lago Ceresio, in una zona dalle potenzialità in parte inespresse. La prossimità al bacino d’acqua, la cui fruizione è attualmente frammentaria e non sempre possibile, suggerisce di posizionarvi funzioni ad esso naturalmente legate. Complessivamente proponiamo:

  • di collocarvi contenuti pubblici legati all’acqua, come le nuove piscine, ora situate nell’area urbana di Mendrisio, ma anche di realizzarvi un vero e proprio parco in riva al lago; 
  • tale parco deve fungere da accesso alla prospettata nuova passeggiata verso Melano;
  • rafforzando la vocazione turistica dell’area, la stazione del treno per il Monte Generoso può favorire l’insediamento di ulteriori strutture turistiche;
  • le aree residenziali esistenti vanno rafforzate seguendo l’attuale logica insediativa: si svilupperanno dunque parallelamente alla stazione (luogo di sviluppo artigianale), perpendicolarmente alla riva del lago verso nord e al corso del Laveggio a sud.

 

Conclusioni

«Credo che si dovrebbe lavorare sempre come un agricoltore o un vignaiolo. Le cose, i progetti, le idee maturano lentamente. Il mio vocabolario di forme, ad esempio, non l’ho scoperto in un sol colpo. Si è formato osservando la semplicità nella complessità». Joan Miró


Sintesi dei temi

Il macrosistema verde

  1.     I tre parchi geografici del San Giorgio, del Generoso, della Motta
  2.     Il Parco del Laveggio
  3.     Il vigneto longitudinale
  4.     I corridoi ecologici

Il disegno dell’acqua

  1. Il percorso longitudinale del Laveggio
  2. Valorizzazione dei riali trasversali e del Morée
  3. Ridisegno e compenetrazione dell’acqua d’esondazione
  4. La riva a lago come terrazza

La rete storica dei nuclei 

  1. Confluenza rete – nuclei
  2. Aderenza strada – insediamento
  3. Sviluppo centripeto degli insediamenti
  4. Sovrapposizione identità locali e ragionali

Le terrazze e le loro vocazioni

  1. Terrazza Valera: ludico-sportiva
  2. Terrazza Urbana: urbano-mista
  3. Terrazza Prati Maggi: parco industriale-agricolo
  4. Terrazza Capolago: ludico-sportiva

Pertinenza qualità del suolo ed uso
Sostenibilità ecologica – soleggiamento
Coerenza tra topografia e insediamento
Individuazione delle terrazze geologico-paesaggistiche

 

Architettura del paesaggio: Global-Arquitectura Paisagista Lda., Lisbona resp. Joao Gomes da Silva, Damiano Ceriani
Architettura: Baserga Mozzetti, Muralto, resp. Nicola Baserga + Canevascini & Corecco, Lugano, resp. Paolo Canevascini
Rappresentazione grafica Klingenberg Arkitektur, Mendrisio, Bjorn Klingenberg, Selene Manta, Nicolò Sannino

 


Intervista a Nicola Baserga

Clicca qui per vedere l'intervista in cui Nicola Baserga racconta il progetto.


 

Verwandte Beiträge