Pub­bli­ca­zio­ne del­la se­rie EN ISO 19650 per l’ap­pli­ca­zio­ne del BIM

Finora le norme disponibili per l’applicazione del metodo BIM si contavano sulle dita di una mano: il modello di scambio dati IFC – Industry Foundation Classes, diventato parte integrante del catalogo di norme svizzere nel maggio del 2017; il quaderno tecnico SIA 2051, entrato in vigore alla fine dello stesso anno, e altri due documenti complementari, pubblicati nel 2018.

Data di pubblicazione
06-02-2020
Manfred Huber
Presidente commissione SIA 2051 BIM, contitolare aardeplan Architekten ETH SIA, responsabile Kompetenzzentrum Digitales Entwerfen und Bauen, FHNW.
Fritz Häubi
Vizepräsident der SIA 2051 BIM und Mitglied der CH-BK 442

Ora è entrata in vigore la nuova serie EN ISO 19650, un insieme di norme assai esaustive che completa, sin da subito, il catalogo di norme svizzere per l’applicazione del metodo BIM. I contenuti spaziano da concetti fondamentali alla richiesta e alla fornitura di informazioni, durante l’intero ciclo di vita di un edi­ficio, fino a includere gli effetti della ­gestione del flusso informativo sulla ­sicurezza delle costruzioni. Sul piano formale, la serie EN ISO 19650 si limita, volutamente, a descrivere il processo di gestione delle informazioni. Sul piano pratico, tuttavia, è spesso difficile delimitare in modo netto i processi edilizi veri e propri dai processi che riguardano la gestione progettuale o la gestione delle informazioni.

La serie EN ISO 19650 poggia, in parte, sulle norme britanniche che regolamentano le gare di appalto e la messa in esercizio di una costruzione, con l’applicazione del metodo BIM. Il fatto che si traesse spunto dai testi normativi britannici ha sollevato, nel corso dell’elaborazione della serie EN ISO 19650, alcune discussioni. Tuttavia, grazie all’impegno della delegazione svizzera, è stato possibile ampliare lo sguardo verso diverse culture in materia di pianificazione e costruzione. L’Associazione svizzera di normalizzazione (SNV) è membro del Comitato europeo di normazione (CEN) e, in virtù di tale affiliazione, le norme europee diventano automaticamente parte integrante del catalogo di norme svizzere. Lo stesso principio vale anche per la serie EN ISO 19650. La SN EN ISO 19650-1 Concepts and principles e la SN EN ISO 19650-2 Delivery phase of the assets sono state pubblicate a fine dicembre 2019 e nei prossimi anni seguiranno altri testi normativi in materia.

Contenuti delle nuove norme

La SN EN ISO 19650-1 descrive i principi fondamentali che stanno alla base della gestione delle informazioni durante l’intero ciclo di vita di un’opera. Al centro è posto il flusso informativo legato agli obiettivi fissati o alle richieste di dati. In aggiunta, sono spiegate le diverse funzioni e i vari ruoli rivestiti dai gruppi di interlocutori coinvolti, nonché le competenze e le risorse dei fornitori di informazione. Le mansioni di chi chiede e di chi fornisce l’informazione sono chiaramente definite e separate dal ruolo di mandante e mandatario, stabiliti contrattualmente. Nella realtà professionale spesso il richiedente è confuso con il mandante e, viceversa, il fornitore di informazioni è confuso con il mandatario.

Mentre la SN EN ISO 19650-1 tratta volutamente gli aspetti generali, la SN EN ISO 19650-2 è assai dettagliata, il che, almeno per i canoni svizzeri, è piuttosto inusuale. Essa descrive infatti il modo in cui, nelle varie fasi, va gestito il flusso informativo, partendo da modelli digitali. Benché l’intento sia stato quello di focalizzarsi sugli aspetti generali, si nota che il contenuto poggia su una procedura di aggiudicazione che ricalca il modello dell’appaltatore totale.

Riflessioni

La serie EN ISO 19650 concorre senza alcun dubbio a far sì che i concetti e i processi che concernono la metodo­logia BIM siano compresi partendo da una base comune, su scala europea.

La prima parte contempla, oltre a un trattamento approfondito delle richieste di informazione, altre definizioni ­preziose. Ciò vale, in particolare, per i concetti relativi agli spazi di progetto virtuali (CDE), il lavoro con diversi livelli di informazione, la gestione di modelli e documenti a un diverso stadio di sviluppo (LOIN), come pure le questioni che concernono la qualità dell’informa­zione. In linea di principio, i concetti che derivano dalla SN EN ISO 19650-1 possono essere adattati ai diversi modelli di sviluppo.

In ragione delle sue origini, la SN EN ISO 19650-2 è invece decisamente più difficile da armonizzare e integrare nella cultura della progettazione e della costruzione svizzera. Benché fermamente ancorata nel cuore del metodo BIM, la relazione di partenariato tra mandante e mandatario che prevale in Svizzera non viene quasi considerata. Il cliente ordina e il fornitore consegna. E a ciascuna delle parti sono assegnati compiti assai precisi. Ciò non concerne soltanto il mandatario ma anche il mandante. Anche se la serie di norme pone l’accento sulla gestione delle informazioni, nella SN EN ISO 19650-2 il limite che separa i processi informativi da quelli edilizi e progettuali non è ben distinto, e i due ambiti tendono a sovrapporsi. Questa parte normativa risulta dunque inapplicabile, a meno che sia adattata in modo specifico di progetto in progetto. La norma dovrà insomma ancora affermarsi nella pratica, ciò anche se è stata pensata ed elaborata da esperti, sulla base dell’attuale stato dell’arte. Ecco perché nell’introduzione si precisa espressamente che la norma non è ancora riconosciuta come buona pratica e dunque non va intesa come una regolamentazione ormai acquisita e consolidata dell’arte del costruire.

Applicabilità in Svizzera

La Svizzera è stata, e resta, coinvolta nell’elaborazione della serie di norme EN ISO 19650. Fondamentalmente, l’entrata in vigore delle nuove norme non si pone in contraddizione con il quaderno tecnico SIA 2051 Basi per l’applicazione del metodo BIM valido in Svizzera. Per quanto concerne l’applicazione pratica, la commissione svizzera di accompagnamento CH-BK 442 BIM consiglia di non dichiarare le nuove norme della serie EN ISO 19650 quali parti integranti del contratto. Nei testi normativi è menzionato più volte che le norme vanno adattate in funzione degli interventi e non applicate tout court a qualsiasi ­progetto edilizio o immobiliare.

La SIA rinuncia inoltre deliberatamente a tradurre i due documenti nelle lingue nazionali. Alcuni concetti potrebbero infatti essere interpretati, con il rischio di fraintendimenti. Nelle lingue nazionali la SIA pubblicherà però una premessa e un allegato (contenente un esaustivo glossario con tutta la terminologia impiegata). Inoltre la commissione di accompagnamento ha deciso di stilare in tedesco e in francese una direttiva da utilizzare come linea guida per l’applicazione delle due norme. La commissione è fermamente convinta che tale documentazione possa fornire un ben più utile contributo in vista di una corretta applicazione della serie piuttosto che la mera traduzione delle norme nelle ­lingue nazionali.

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