I re­go­la­men­ti in pra­ti­ca

Responsabilità delle giurie e degli accompagnatori di concorsi

Per organizzare un concorso gli enti banditori devono avere le competenze necessarie. Con un accompagnamento professionale è possibile chiarire se il compito è fattibile e scegliere la procedura più adatta. I membri della giuria fanno lavoro di squadra e attraverso il dialogo esprimono una valutazione unanime sui progetti presentati.

Data di pubblicazione
02-04-2020
Monika Jauch-Stolz
Presidente della commissione SIA 142/143 per concorsi e mandati di studio paralleli

I committenti professionali o privati che ricorrono a un bando di concorso per la realizzazione di un progetto cercano innanzitutto, come primo interlocutore, un consulente adatto. La scelta di questa persona di fiducia è decisiva per la riuscita della procedura. Il consulente analizza l’idea del committente e determina se il progetto è realizzabile, appura la disponibilità dei mezzi finanziari e verifica l’idoneità del terreno su cui potrebbe sorgere l’opera. Tali chiarimenti presuppongono approfondite riflessioni in merito al mandato di costruzione. Spesso è stilato uno studio di fattibilità che aiuta a chiarire tali quesiti. Il consulente che, a seconda delle competenze di cui dispone, può eseguire tale compito in modo autonomo oppure appellarsi a un architetto, deve essere in grado di consigliare una via che sia sostenibile, giusta per tutte le parti coinvolte, ma anche interessante dal punto di vista economico. Di regola, i committenti professionali dispongono di un proprio consulente. Le committenze private o le committenze professionali di piccole dimensioni, ad esempio i piccoli Comuni, si rivolgono invece a consulenti esterni.

L’elenco dei consulenti è lungo, dunque scegliere la persona giusta potrebbe creare qualche imbarazzo. I consulenti più adatti sono coloro che hanno già partecipato a tali procedure. Le raccomandazioni giocano certo un ruolo importante, ma in sostanza quel che conta è che tra consulente e committente si instauri un rapporto di fiducia reciproca. Idealmente i consulenti possono stimare, sulla base della propria esperienza, quale sia la procedura più adatta.

Comportamento equo

Nei regolamenti SIA 142 Regolamento dei concorsi d’architettura e d’ingegneria e SIA 143 Regolamento dei mandati di studio paralleli d’architettura e d’ingegneria e, nella fattispecie, all’articolo 9.2, si fa riferimento alla consulenza fornita da parte di professionisti. Mentre l’articolo 9 definisce, in linea generale, il ruolo e le competenze del committente nell’ambito di una procedura, l’articolo 9.2 precisa il ruolo assunto dal consulente: «Il committente si avvale della consulenza di professionisti. Essi devono avere familiarità con la prassi dei concorsi, essere qualificati per consigliare il committente in modo competente durante tutta la durata del concorso. […]». Nelle Linee guida Accompagnamento di concorsi e di mandati di studio paralleli sono elencate le relative raccomandazioni. Il consulente è responsabile di garantire una cultura della costruzione di qualità e si comporta in modo equo nei confronti della committenza (in veste di mandante) e nei confronti dei partecipanti (in veste di mandatari). Le regole sono chiare per tutte le parti: esiste un generale consenso su che cosa sia possibile esigere e vige la consapevolezza che tutti siano trattati equamente.

Il consulente ascolta piani e programmi della committenza e nel contempo fornisce consiglio sui presupposti di una procedura equa. Si raccomanda, soprattutto ai committenti inesperti, di controllare che il consulente fornisca una consulenza ad hoc e non faccia copia e incolla di casi precedenti. La procedura si basa sempre sul genere di mandato. I programmi scopiazzati non sono utili al committente, servono solo a semplificare il compito del consulente. Va da sé che una buona consulenza abbia anche il suo prezzo.

Scegliere la procedura

La natura del mandato determina il tipo di procedura più adatto. Bisogna dunque analizzare il mandato prima di determinare la procedura giusta. Anche questo è compito del consulente. Una volta che per il mandato è stato ­definito il programma, descritto e delimitato in modo chiaro il terreno di costruzione, una volta risolte tutte le condizioni marginali in materia di diritto edilizio e coinvolti tutti i gruppi di interesse, il concorso può svolgersi con la procedura libera. Se il mandato è complicato e si richiede ai partecipanti di attestare la propria esperienza con mandati simili, eventualmente è necessario procedere alla selezione dei partecipanti, ma si tratta per lo più di un’eccezione. Di regola infatti sono le procedure libere che permettono di mettere in luce un’ampia gamma di possibili soluzioni.

Se un mandato è molto complesso per quanto concerne la definizione del programma, le caratteristiche del perimetro oppure l’ente banditore, allora la soluzione più pertinente potrebbe essere quella del mandato di studio parallelo. Nell’ambito di questa procedura si intrattiene un dialogo, in forma di uno o più colloqui intermedi, per decidere correttamente i passi successivi. Il numero di partecipanti è però fortemente ridotto e le soluzioni limitate. Inoltre l’organo di valutazione può prendere posizione durante i colloqui intermedi, il che limita il ventaglio di soluzioni, con il rischio che i progetti siano tutti un po’ simili.

Un’altra questione delicata è come gestire il trasferimento delle conoscenze tra i progetti. I diritti d’autore non vanno violati. Spesso purtroppo i consulenti raccomandano sin dalla prima presa di contatto con l’ente banditore di optare per una procedura selettiva, senza prima aver riflettuto in modo approfondito sulla complessità del mandato.

Giuria cooperativa

Il consulente affianca la committenza anche nel comporre una giuria idonea. Si tratta di un compito di grande responsabilità che richiede tatto. Solo con la giusta sensibilità è possibile costituire una giuria armoniosa in cui regni lo spirito di squadra. La giuria è composta di membri giurati specialisti, consulenti specializzati ed esperti. Il gruppo dei membri giurati specialisti è più numeroso rispetto a quello dei consulenti specializzati, ma entrambi hanno diritto di voto. Così composta, la giuria guida la committenza verso la soluzione migliore, in modo obiettivo e senza coinvolgimenti politici. I membri giurati specialisti devono avere già trattato mandati simili, in modo da appoggiare la committenza in virtù delle esperienze raccolte. In base al tipo di mandato possono aggiungersi altri esperti che non hanno tuttavia alcun diritto di voto. Il timore del committente che la voce degli esperti possa essere sopraffatta da quella dei membri giurati specialisti è infondata. La giuria deve mettere sul tappeto i problemi e chiarire eventuali divergenze. Solo dopo aver trovato un generale consenso è possibile deliberare e prendere una decisione. Il conferimento del primo premio dovrebbe avvenire solo se tutti i membri giurati sono concordi. Da parte dei membri giurati specialisti ciò presuppone capacità di immedesimazione, collaborazione e spirito di gruppo.

Buona comunicazione

Anche tra la giuria e la committenza deve instaurarsi una solida base di fiducia reciproca. Ecco perché, già prima di dare il via alla procedura, è necessario che la giuria si conosca. Ciò avviene nell’ambito dell’approvazione del bando. Deve restare ancora sufficiente spazio di manovra per eventuali aggiustamenti del programma. È la giuria che ha l’ultima parola in merito. I migliori membri giurati hanno esperienza in materia poiché hanno già partecipato ai concorsi in veste di concorrenti. Possono così stimare i requisiti posti nell’ambito di una data procedura, tenendo conto delle varie fasi. È anche opportuno che i membri giurati conoscano i Regolamenti SIA 142 e 143, come pure le relative Linee guida, che costituiscono un utile strumento ausiliario, forniscono precisazioni e aiutano a interpretare i vari temi contenuti nei regolamenti.

È auspicabile che le giurie siano sempre costituite ex novo. Il consulente è garante del fatto che i membri giurati specialisti scelti siano essi stessi in grado di risolvere il compito assegnato. È importante che la giuria si presenti unita e intervenga come squadra, non come gruppo di individui. Gli esperti possono esprimere la loro opinione, proprio come i membri giurati specialisti e i consulenti specializzati. Compete al consulente, in collaborazione con il presidente della giuria, richiedere che sia data la parola agli esperti. Solo in questo modo tutti possono contribuire al progetto nella fase di realizzazione. Verso l’esterno la giuria comunica, con professiona­lità, una presa di posizione unanime, ­facilitando così la realizzazione del progetto. Un primo provvedimento in tal senso potrebbe essere l’organizzazione di un’esposizione, una volta conclusa la procedura. Anche qui consulente e membri giurati hanno l’obbligo di affiancare l’ente banditore.

Accompagnamento al di fuori della cornice concorsuale

Al termine di un bando di concorso, la committenza ottiene una soluzione ottimale, sia dal punto di vista urbanistico che architettonico ed economico, un progetto solido e in grado di resistere ai possibili adattamenti che si verificheranno nel corso della progettazione. Resta tuttavia aperta una domanda: come garantire un monitoraggio successivo, un controllo della qualità del progetto, anche durante l’esecuzione dei lavori? In altre parole, sarebbe opportuno che un comitato della giuria accompagnasse il progetto anche nelle fasi successive? Fino a che punto? Forse sarebbe sensato pensare a un accompagna­mento in tal senso fino al rilascio della licenza di costruzione. In tal caso, il consulente e la giuria sosterrebbero la committenza assumendosi le proprie responsabilità anche dopo la conclusione della fase di concorso.

Regolamenti in pratica: il consulente

 

In questa serie è approfondito un tema che interessa i regolamenti sulle aggiudicazioni, vale a dire SIA 142, 143 e 144. Il testo fa riferimento all’articolo 9.2 del regolamento
SIA 142 dei concorsi d’architettura e d’ingegneria e del regolamento SIA 143 dei mandati di studio paralleli d’architettura e d’ingegneria in cui è definito il ruolo del consulente.

Il documento SIA 142i-102i Accompagnamento di concorsi e di mandati di studio paralleli spiega i compiti che competono al consulente e le sue responsabilità.

Le Linee guida elaborate dalla Commissione SIA 142/143 possono essere scaricate gratuitamente a questo link.

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