As­se­gna­to il Pre­mio Be­ton 2021

L'edizione 2021 del riconoscimento creato nel 1977 premia il progetto di Bearth & Deplazes per il punto d’appoggio sul passo del Bernina, cui si aggiungono quattro menzioni e un premio ai giovani architetti che approda nella Svizzera italiana.

Data di pubblicazione
26-08-2021

In tempi in cui si dibatte di architettura sostenibile, il cemento armato, tanto importante per la storia dell'architettura svizzera (e ancor più svizzera italiana), è oggetto di controversie per il suo impatto ambientale. Il tema non poteva non toccare anche la giuria del Premio Beton, il riconoscimento che dal 1977 ha celebrato l'importanza di questo materiale per la Baukultur elvetica; nel comunicato che annuncia l'assegnazione dei riconoscimenti 2021, un paragrafo è quindi dedicato alla domanda: quale avvenire per l'uso del cemento?

«Esistono già diversi approcci», si legge nel comunicato, «come la riduzione della proporzione di clinker nel cemento o la cattura del CO2 nel calcestruzzo, oppure anche il ricorso, sperimentato da anni, a beton riciclato. […] Tutti gli attori della costruzione sono chiamati a sviluppare di concerto delle soluzioni adeguate. È precisamente ciò che, agli occhi della giuria, distingue i progetti premiati: sono emblematici di approcci variegati che bisogna continuare a sviluppare».

Ed ecco dunque i premiati dell'edizione 2021. La giuria, presieduta da Elli Mosayebi, ha attribuito i riconoscimenti sulla base di cinque criteri: il rapporto delle opere con il contesto, una concezione spaziale e architettonica che fosse in armonia con la struttura portante, la valorizzazione delle proprietà materiali del cemento, l'esecuzione artigianale di qualità e la riflessione sulla sostenibilità in senso lato. Il Premio Beton 2021 è dunque andato, tra i 175 candidati, al progetto di Bearth & Deplazes Architekten per il punto d’appoggio sul passo del Bernina. «Non esiste illustrazione migliore del modo in cui l'architettura può nobilitare un edificio funzionale con i mezzi più semplici».

Quattro menzioni sono poi state assegnate al campus SRF a Zurigo di Penzel Valier, alla riqualifica del silo Erlenmatt a Basilea di Harry Gugger Studio, alla casa bifamiliare flessibile Sulten a Flims di Nickisch Walder e agli esperimenti d'avanguardia della DFAB HOUSE condotti dalla squadra interdisciplinare guidata da Matthias Kohler e Konrad Graser all’ETH di Zurigo, nell'edificio NEST di Dübendorf, insieme a PRN Fabrication numérique.

Il premio a sostegno dei giovani architetti è andato invece allo studio ticinese Inches Geleta Architetti per il progetto di Palazzo Pioda a Locarno, che si è distinto tra le 20 proposte candidate.

La mostra

I progetti premiati saranno esposti nella hall principale dell'ETH di Zurigo fino a domenica 29 agosto. In seguito la mostra itinerante farà tappa in università e forum d'architettura svizzeri, accompagnata da una pubblicazione trilingue che presenta i premiati.

Maggiori informazioni sul sito del Premio Beton

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