Un ce­le­s­te me­dio-chia­ro

Padiglione da giardino a Berneck

Publikationsdatum
06-05-2014
Revision
08-10-2015

Il padiglione da giardino completa l’edificio esistente destinato ad abitazione con falegnameria delimitando il giardino rispetto alla strada. Il piccolo fabbricato è costituito da una costruzione in legno posata su una soletta in calcestruzzo. Il profilo del tetto nasconde la trave a graticcio sopra l’ampia apertura. 

Sin dall’inizio il padiglione è stato concepito colorato. Altrettanto dicasi per il rivestimento con scandole che dà sulla strada, anche se qui l’intensità del colore è andata scemando nel corso del progetto, fino a diventare un delicato grigio chiaro che, con discrezione, lega in un tutt’uno il piccolo edificio e il chiaro edificio principale. In un primo momento abbiamo avuto l’intenzione di lasciare le scandole grezze e rovinate dalle intemperie, ma questo avrebbe isolato il padiglione dandogli un aspetto rustico. A volte la luce che si riflette sulla vernice a olio chiara della superficie irregolare delle scandole spaccate a mano conferisce al corpo di fabbrica un delicato bagliore argenteo. Rispetto alle scandole ruvide, il fronte arretrato sul giardino e l’intradosso della parte frontale del tetto sono lisci.

La pannellatura è verniciata in un celeste medio-chiaro, leggermente tendente al grigio, e dall’esterno va all’interno, dove caratterizza pareti e soffitto. Il celeste si somma secondo la posizione, ossia se le pareti coincidenti con il tetto sono una, tre o quattro, apparendo così più o meno intenso. Una tonalità che abbiamo elaborato per altri interni e di cui conoscevamo l’effetto. I colori del giardino completano la composizione. Piccole irregolarità, quali le pannellature perforate davanti ai caloriferi, un intarsio di lastre d’ardesia nel disegno di ghiaia del pavimento in calcestruzzo levigato, ma anche gli inserti nel rivestimento in scandole o le scandole forate nella parte frontale del tetto riprendono la tradizionale inclinazione per la decorazione. 

Quando le porte a vetri scorrevoli incassate nelle pareti sono aperte, ci si ritrova seduti in giardino, ovvero all’aperto ma coperti da pareti e tetto. Se le porte scorrevoli sono chiuse, l’ambiente diventa una vera e propria stanza con un suo fulcro interno. Una tenda consente molteplici variazioni.

 

Traduzione Alexandra Geese, Bonn

 

Architettura: Elisabeth & Martin Boesch; Zurigo 
Collaboratore: Nils Krämer 
Fotografia: Martin Boesch 
Date: 2006-2007

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