Ver­so il «sal­do net­to pa­ri a ze­ro»

La via SIA verso l’efficienza energetica è il primo standard edilizio a definire valori mirati per l’emissione di gas serra. Sono tre i settori da bilanciare: la costruzione, l’esercizio e la mobilità indotta. Nell’ottica del «saldo netto pari a zero» definito dal Consiglio federale, la SIA vuole ora aggiornare il proprio strumento di progettazione per un costruire compatibile con la Società a 2000 watt.

Publikationsdatum
22-02-2021
Heinrich Gugerli
Dr. Ing., dipl. Bauing. ETH/SIA, membro della commissione SIA 2040
Katrin Pfäffli
dipl. architetto ETH SIA, consulente per la sostenibilità, membro della commissione SIA 2040

La SIA ha introdotto lo standard edilizio La via SIA verso l’efficienza energetica nel 2011 e ha formulato, nel quaderno tecnico SIA 2040, i valori mirati per le emissioni di gas a effetto serra riferiti ai settori della costruzione, dell’esercizio e della mobilità. L’iniziativa è nata tenuto conto del ruolo cruciale che il settore degli edifici riveste in materia di protezione del clima. Inoltre, La via SIA verso l’efficienza energetica mette in collegamento gli obiettivi per la riduzione dei gas serra, fissati dalla Società a 2000 watt, con i sistemi energetici, di costruzione e di mobilità a basse emissioni oggi disponibili.

Nel frattempo, il popolo sovrano ha detto «sì» alla Strategia energetica 2050 promossa a livello nazionale e, dal canto suo, il Consiglio federale ha formulato l’obiettivo climatico 2050, con l’intento di ridurre in Svizzera a un «saldo netto pari a zero» il bilancio delle emissioni di gas serra.1 Cresce così l’urgenza della questione climatica e tanto La via SIA verso l’efficienza energetica quanto la Società a 2000 watt sono poste di fronte a una nuova grande sfida: rispetto a quanto sancito finora, adesso la via che porta a una riduzione delle emissioni va decisamente inasprita.

Aggiornamento del Concetto guida per la Società a 2000 watt

Un primo passo importante è stato fatto: l’Ufficio federale dell’energia (UFE) e la Direzione del Programma «SvizzeraEnergia per i Comuni» hanno pubblicato il Concetto guida per la Società a 2000 watt2 che adatta il metodo di bilancio 2000 watt, applicato finora, ai nuovi risultati scientifici sul clima e alle attuali condizioni quadro che si profilano sul piano della politica climatica. Ecco i tre principali obiettivi da raggiungere entro il 2050:

  • emissioni di gas serra: «saldo netto pari a zero», invece delle 2 t CO2 eq pro capite all’anno;
  • energia primaria complessiva (potenza continua): 2000 watt pro capite invece dei precedenti 3500 watt;
  • approvvigionamento energetico della Svizzera: al 100% con fonti energetiche rinnovabili.

Obiettivi ancora più ambiziosi

Il nuovo Concetto guida per la Società a 2000 watt e i dati dell’ecobilancio nel settore della costruzione3 rappresentano la base per stabilire un bilancio su scala diversa: dagli abitanti si passa alle economie domestiche, e dagli edifici e dalle aree di insediamento ai comuni e alle città. La SIA sostiene tale aggiornamento e, nel settore degli edifici, partecipa alla sua messa in atto con La via SIA verso l’efficienza energetica. Su questo stesso strumento poggia anche il marchio «Area 2000 watt», un certificato che appartiene alla famiglia di marchi UFE e che si riferisce ad aree di insediamento di una certa dimensione. Anche qui occorre verificare in che modo sia possibile integrare negli strumenti di messa in atto il percorso di riduzione sancito dal Concetto guida per la Società a 2000 watt e ora reso più severo.

I valori mirati fissati in La via SIA verso l’efficienza energetica sono già molto ambiziosi. Il quaderno tecnico SIA 2040 (edizione 2017) chiede che le emissioni di gas serra siano ridotte di un fattore 4 e che, a differenza del bilancio sul parco immobiliare stilato nel 2010, tale riduzione interessi tutti e tre i settori, vale a dire la costruzione, l’esercizio e la mobilità. Il sistema di bilancio è complesso, tuttavia, anche utilizzando le odierne tecnologie, tali obiettivi sono raggiungibili. Ciò grazie, in buona parte, alle efficaci ottimizzazioni apportate nella fase di utilizzo degli edifici: i nuovi edifici costruiti in linea con gli obiettivi della Società a 2000 watt una volta messi in esercizio emettono al massimo un dodicesimo dei gas serra prodotti dal parco immobiliare 2010.

Nel raffronto con altri standard edilizi e con la famiglia di label per gli edifici definita dall’UFE,4 l’effetto della riduzione è straordinario. Nel complesso, tuttavia, è possibile raggiungere «solo» una riduzione di fattore 4; per il momento gli altri potenziali nell’ambito della costruzione sono limitati. Per raggiungere il valore indicativo dei 2000 watt è consigliabile optare per edifici compatti e strutture portanti semplici, nel rispetto delle risorse e prestando attenzione ai materiali. Nel migliore dei casi, ciò permette di ridurre le emissioni di gas serra del 25%,5 ma per garantire il saldo netto pari a zero non basta.

Anche per quanto concerne il settore della mobilità, i valori di riferimento di La via SIA verso l’efficienza energetica presuppongono una netta riduzione delle emissioni di gas serra. Teoricamente, ma anche tecnicamente, spostarsi senza produrre emissioni sarebbe possibile. Tuttavia, il potenziale di riduzione legato alla fabbricazione dei veicoli e alla messa a disposizione di infrastrutture viarie è finora tanto limitato quanto quello legato alla costruzione degli edifici.

«Saldo netto pari a zero» chimera o possibilità?

Per ridurre in modo tempestivo le emissioni di gas serra, così come raccomandato dalla versione aggiornata del Concetto guida per la Società a 2000 watt, è indispensabile inasprire i valori mirati e accorciare l’orizzonte temporale. Anche se oggi, per un singolo edificio o per un’area, si può già mettere a segno l’ambiziosa «prima tappa», come attestano numerosi esempi di opere progettate in base ai valori mirati di La via SIA verso l’efficienza energetica o certificate con il marchio «Area 2000 watt», restiamo realistici: se anticipiamo di 10, o forse di 15 anni, la tappa fissata per il 2050, fino ad allora sarà possibile risanare completamente o ricostruire ex novo soltanto una parte del parco immobiliare.

Insomma, la quota degli edifici rinnovati è ancora troppo al di sotto di quella auspicata per portare il parco immobiliare svizzero anche solo alla prima tappa fissata attualmente da La via SIA verso l’efficienza energetica. Inoltre, bisogna considerare un altro aspetto: (presumibilmente) gli edifici costruiti o trasformati ai giorni nostri saranno ancora in esercizio nel 2050. Pertanto, oltre a essere in linea con la prima tappa, dovranno soddisfare l’obiettivo del «saldo netto pari a zero».

Decarbonizzazione dei materiali da costruzione

Partiamo dal presupposto di riuscire a sfruttare ampiamente le attuali possibilità tecniche: gli edifici potrebbero essere sin da subito gestiti con energie rinnovabili, mentre sul fronte della mobilità i carburanti come la benzina, il diesel e il metano sarebbero ormai acqua passata. L’emissione di gran parte dei restanti gas serra non sarebbe dunque più legata all’esercizio degli edifici o al viavai di veicoli, bensì alla produzione, alla costruzione, allo smantellamento e allo smaltimento di questi ultimi. Tuttavia, è vero anche che, almeno per il momento, non è ancora possibile costruire edifici, veicoli o infrastrutture viarie senza evitare di produrre nel contempo gas a effetto serra.

Per costruire realmente senza emissioni dobbiamo insomma pensare in un modo radicalmente nuovo. Il gruppo di architetti Countdown 2030 citano il concetto di «reinvenzione del Movimento moderno» e sono fermamente convinti che i materiali abituali e i soliti metodi di costruzione siano ormai superati. Da tali riflessioni nascono «idee e concetti architettonici assolutamente innovativi, in diverse scale, sia a livello di edifici che di città».

Il fatto di continuare a utilizzare oppure riutilizzare elementi strutturali ed edifici richiede una rivalorizzazione del costruito, considerato come una sorta di «giacimento» di gas serra. Mantenere gli edifici e gli elementi strutturali nel circuito invece di smaltirli può mettere sotto sopra i processi di progettazione e modificare catene di creazione del valore ormai consolidate. Raggiungere l’obiettivo delle «zero emissioni» nel settore del costruire sarà dunque una delle grandi sfide dei prossimi decenni. Inoltre, l’industria edilizia deve tener conto il più possibile dell’energia grigia. Oltre alla progettazione, si tratta di sviluppare i materiali da costruzione utilizzati, ma anche di trovarne di nuovi a zero emissioni.6

Revisione di La via SIA verso l’efficienza energetica

La SIA affronta la revisione del quaderno tecnico 2040 con il supporto di un gruppo di lavoro. Una delle più grandi sfide è data dal fatto che l’obiettivo del saldo netto pari a zero non è per ora raggiungibile mediante le tecnologie, i materiali, gli edifici e le infrastrutture viarie attualmente disponibili, contrariamente all’obiettivo intermedio fissato dalla Società a 2000 watt. La commissione SIA 2040 si pone anche l’obiettivo di mantenere, con la revisione, le qualità che La via SIA verso l’efficienza energetica ormai attesta. La sfida è grande, ma gestibile.

Bisognerà continuare a considerare le emissioni di gas serra in modo globale, focalizzandosi sull’intero ciclo di vita degli edifici e delle aree, mobilità indotta compresa. Con la speranza che, anche in futuro, ci saranno diverse vie percorribili e che molteplici soluzioni architettoniche saranno in grado di ridurre a un saldo netto pari a zero il bilancio delle emissioni di gas serra. L’imminente revisione del quaderno tecnico affronterà questi temi con la necessaria coerenza e la giusta cura. Presumibilmente, a revisione terminata, La via SIA verso l’efficienza energetica da quaderno tecnico sarà rivalutato a norma, sottolineando così il ruolo importante che questo strumento riveste.

Per consultare la documentazione relativa a La via SIA verso l’efficienza energetica, premere sul pulsante «Downloads»

Note

  1. Obiettivo climatico 2050, Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), 2020.
  2. Concetto guida per la Società a 2000 watt, SvizzeraEnergia 2020; www.local-energy.swiss.
  3. Dati dell’ecobilancio nel settore della costruzione, KBOB, eco-bau, IPB 2016; www.kbob.ch e www.eco-bau.ch.
  4. Vergleichende Analyse der energetischen Gebäudebewertung der vier Standards der BFE-Gebäudelabel-Familie, UFE 2019. (In base alla visione UFE, la famiglia di label per edifici è composta da CECE, Minergie/Minergie-P, Standard Costruzione Sostenibile Svizzera (SNBS), Area 2000 watt).
  5. Documentazione D0258 (in tedesco e francese, complementi e casi di studio sul quaderno tecnico SIA 2040:2017)
  6. LCA of climate friendly construction materials, SvizzeraEnergia, Divisione delle costruzioni Città di Zurigo 2020.

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