SIA: Strut­tu­ra­re la den­si­fi­ca­zio­ne

Il chiaro «sì» espresso un anno fa in merito alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio indica in modo inequivocabile il desiderio della popolazione di porre un freno all’edificazione incontrollata. 

Data di pubblicazione
20-06-2014
Revision
05-11-2015
Thomas Noack
Urbanista MAS/ETH, responsabile SIA Pianificazione del territorio

Il chiaro «sì» espresso un anno fa in merito alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio indica in modo inequivocabile il desiderio della popolazione di porre un freno all’edificazione incontrollata. Gli Svizzeri si sono dichiarati favorevoli allo sviluppo delle aree già edificate, ovvero a uno sviluppo degli insediamenti esistenti, ubicati in zone edificabili delimitate. Dal 1° maggio 2014 sono in vigore la legge e la relativa ordinanza. La SIA si è impegnata affinché siano poste buone condizioni giuridiche quadro in grado di garantire l’ulteriore sviluppo territoriale del nostro Paese. Ora si tratta però di fare in modo che, con una pianificazione intelligente e gli strumenti di pianificazione territoriale di cui si dispone, tale sviluppo centripeto sia strutturato in modo da poter dare forma a spazi con un’identità e un carattere propri, luoghi insomma in cui sentirsi a casa e in cui sia piacevole vivere.

Strumenti per uno sviluppo centripeto qualitativo

Le autorità e gli investitori, ma anche gli architetti e gli urbanisti sono chiamati a orientare le proprie riflessioni e i propri interventi in vista di tale densificazione centripeta. Solo in questo modo sarà possibile contrastare il consumo del suolo e l’urbanizzazione diffusa. Realizzare uno sviluppo centripeto significa sfruttare in modo creativo i potenziali architettonico-spaziali e le possibilità di trasformazione esistenti, e ciò malgrado la ristrettezza degli spazi imposta dal tessuto urbano. Realizzare uno sviluppo centripeto significa anche avviare processi di trasformazione che interessano interi quartieri ormai obsoleti dal punto di vista dell’utilizzo e della struttura. Un esempio in tal senso è il Polyfeld di Muttenz; un grande quartiere di 37 ettari con edifici scolastici, quartieri commerciali, superfici logistiche e abitative che nei prossimi anni sarà oggetto di trasformazioni. Il processo di rinnovamento è stato avviato con una pianificazione di prova. L’input è scaturito dalla ricerca del luogo ottimale in cui edificare la nuova Fachhochschule Nordwestschweiz (FHNW) e soprattutto dalla volontà di dare una veste innovativa al quartiere, grazie appunto alla nuova costruzione. 

Spazi ottimali inutilmente sprecati 

La grande sfida dei progettisti è insita nei numerosi agglomerati risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta, edifici che, per la maggior parte, non sono più in grado di soddisfare le attuali esigenze, né dal punto di vista energetico, né per quanto concerne le planimetrie. Inoltre la loro limitata densificazione edilizia si pone spesso in contraddizione con una buona raggiungibilità e una posizione ottimale. Oltre a effettuare un ampliamento attento di alcune singole costruzioni – al proposito si ricordino i validi esempi messi in evidenza nel quadro di «Sguardi» – i Comuni, i progettisti e gli investitori devono sviluppare strategie comuni per riorganizzare al meglio gli agglomerati esistenti, migliorandone la qualità. Pensiamo ad esempio a una carente densificazione, a spazi pubblici non sufficientemente sviluppati, alla mancanza di infrastrutture sociali animate, ma anche alla penuria di strutture architettoniche ben concepite. Spesso i quartieri non sono altro che un ammasso incoerente di singoli edifici riuniti in agglomerati apparentemente urbani, ma in cui in realtà il carattere cittadino è del tutto assente. 

Per dare forma, con lungimiranza, a una densificazione ben strutturata, avvicinando le persone a livello spaziale, è necessario riflettere, con creatività ma possibilmente anche in modo realistico, sulle varie opportunità esistenti e ponderare accuratamente le possibili soluzioni. La pianificazione di prova è uno strumento particolarmente adeguato a tale scopo. Diversi team interdisciplinari riflettono come attuare una progettazione intelligente, analizzando il ventaglio di soluzioni disponibili. Gli esperti della giuria, forti delle competenze acquisite, sono chiamati a intervenire e a ottimizzare le soluzioni dal punto di vista della fattibilità, fornendo nuovi impulsi. Con il consolidamento dei risultati scaturiti dalla pianificazione di prova si dispone altresì di basi eccellenti per convincere con successo le sfere interessate e i politici responsabili, una premessa indispensabile per la riuscita del progetto.

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