SIA: 2050, ba­sta por­re le ba­si giu­ste

Se vogliamo che la strategia energetica 2050 diventi realtà dobbiamo spingere al risanamento del parco immobiliare svizzero.

Data di pubblicazione
13-05-2014
Revision
05-11-2015

Il settore dell’edilizia riveste un ruolo chiave per la riuscita della svolta energetica. Anche se nell’ambito dei trasporti si possono risparmiare più risorse in tempi brevi, così Adrian Altenburger, presidente del Consiglio di specialisti SIA Energia: nel settore dell’edilizia basta porre le basi giuste, e ciò sul lungo periodo. In questo contesto la sfida principale verte chiaramente sul rinnovamento del parco immobiliare. Se in Svizzera si rinnovassero i circa 1.5 milioni di edifici che richiedono un risanamento, si potrebbero risparmiare annualmente 3-4 milioni di tonnellate di petrolio. Le premesse tecniche ci sono, ma mancano gli stimoli per aumentare la quota di risanamento.

Con il Programma Edifici la Confederazione mette a disposizione mezzo miliardo di franchi per risanare gli stabili abitativi. «Ma allora non ci sono sufficienti stimoli », chiede il moderatore della discussione Reto Brennwald. Marianne Zünd dell’Ufficio federale dell’energia (Ufe) risponde: «Il senso e lo scopo è quello di fare più di quanto si farebbe solo con i propri mezzi». Da un punto di vista economico l’investimento vale assolutamente la pena. Risultati importanti, con un piccolo budget, dunque. Adrian Altenburger è d’accordo e sottolinea: «Certo, non bisogna pensare che i provvedimenti energetici siano sempre onerosi e legati a grandi spese». 

Prendiamo le ottimizzazioni dell’esercizio per esempio; senza dover fare grandi investimenti nell’involucro o negli impianti, il potenziale di efficienza si colloca attorno al 15-30%. Ciò concerne soprattutto i sistemi impiantistici, per i quali bastano piccole modifiche dei parametri di regolazione. «Mi riferisco ad esempio agli impianti di aerazione operativi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, basterebbe lasciarli in funzione solo se vi è un’esigenza effettiva», spiega Altenburger. Si tratta di provvedimenti semplici e per nulla onerosi, ma che garantiscono un buon aumento dell’efficienza. Anche Rahel Gessler, responsabile della divisione Energia e sostenibilità della Città di Zurigo, è d’accordo e puntualizza: «Uno studio condotto su incarico della Città di Zurigo ha esaminato i costi correlati a 6500 appartamenti cittadini. La mera conservazione del valore corrisponde al 18% dei costi complessivi, mentre i provvedimenti in materia di efficienza energetica solo al 3%». «La strategia energetica non fa aumentare gli affitti, ma garantisce la conservazione del valore del parco immobiliare», spiega. Oggi è risanato solo l’1% della sostanza immobiliare, troppo poco per realizzare la svolta energetica entro il 2050. 

Manca personale, sostiene Barbara Egger-Jenzer, consigliera di Stato del Cantone di Berna. «Con i 24 milioni di franchi per il programma cantonale di incentivazione abbiamo potuto generare investimenti pari a quasi 100 milioni di franchi all’anno. Si tratta di provvedimenti che vanno a beneficio dell’economia locale, ma dobbiamo comunicarlo con maggiore vigore». Intanto il settore dell’edilizia segue zoppicando. Adrian Altenburger conferma: «Da oltre dieci anni abbiamo un’alta congiuntura, eppure nella pianificazione si avvertono già problemi qualitativi e impasse a livello di capacità e competenze». (Cfr. «Iniziativa formativa per i settori dell’energia»). 

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