Men­zio­ne Ar­chi­tet­tu­ra

canevascini&corecco, ampliamento e risanamento, ICEC Bellinzona 2011-2021

Data di pubblicazione
14-02-2024
Alberto Winterle
Architetto, direttore di «Turris Babel», rivista della Fondazione Architettura Alto Adige/Südtirol

Il progetto dello studio canevascini&corecco, risultato vincitore di un concorso di progettazione, si inserisce in una vicenda architettonica di trasformazione, aggiunta e riuso di strutture di notevoli dimensioni. Poste lungo la golena del fiume Ticino, le architetture inserite in questo particolare contesto ambientale si misurano con la scala del paesaggio e delle infrastrutture tecniche. Per questo anche il nuovo ampliamento dell’Istituto cantonale di Economia e commercio assume forza nella sua dimensione allungata che costruisce un diverso rapporto con l’esterno, ridefinendo una diversa gerarchia degli affacci, rispetto all’edificio preesistente più introverso.

La struttura principale della scuola nasce come caserma militare e nel 1959 viene trasformato in Istituto scolastico. Dovendo rispondere alle nuove esigenze didattiche e alle contemporanee modalità di insegnamento, il progetto introduce un’ulteriore forma che si confronta con la dimensione del volume preesistente caratterizzato da un particolare rigore compositivo e da una notevole altezza.

L’intervento si rapporta alla misura planimetrica della scuola ma sembra voler mantenere una distanza di rispetto staccandosi sia dall’edificio che da terra. Un atteggiamento «in punta di piedi» conferisce autonomia al nuovo volume che limita così in due soli collegamenti al primo piano i contatti con la struttura principale. L’edificio ospita dodici aule uguali orientate verso il fiume e all’interno ulteriori spazi per didattica, luoghi di pausa e di servizio. Le aule sono organizzate seguendo il ritmo degli elementi strutturali e delle vetrate della facciata. Verso nord, per ospitare l’aula magna, la forma si ribella all’orizzontalità e con orgoglio inclina e alza la copertura, portando il materiale della lamiera in zinco-titanio anche in facciata.

L’espansione diventa occasione per riorganizzare gli spazi esterni, in particolare il parcheggio che occupa linearmente tutto il piano terra. La serialità della struttura risulta utile anche in questo caso, dando quindi la misura ai diversi posti auto. Questa sorta di «millepiedi» crea così due importanti nuovi luoghi, quello interno e protetto per la didattica, ma anche uno spazio aperto e coperto che oltre a soddisfare le esigenze di parcheggio, essendo in continuità con lo spazio verde, può offrire interessanti occasioni di utilizzi ibridi e creativi.

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