L'e­le­gan­za del­l'ef­fi­cien­za: Wa­ter­ne­st 100 di Gian­car­lo Ze­ma

La casa galleggiante dell'architetto romano Giancarlo Zema per l'azienda EcoFloLife è sintesi di forma e funzione e si fa promotrice di un nuovo modo di concepire il vivere contemporaneo.

Data di pubblicazione
04-02-2016
Revision
04-02-2016

Nel corso del 2015 su espazium sono stati pubblicati alcuni articoli relativi a soluzioni abitative non convenzionali quali la casetta prefabbricata a chilometri zero Lègologica e la serra idroponica galleggiante Jellyfish Barge. Seguendo questo filone, torniamo a parlare di soluzioni abitative all'avanguardia, completamente ecologiche ed ecosostenibili. Vi presentiamo quindi il progetto Waternest 100 dello studio Giancarlo Zema Design Group per l'azienda inglese EcoFloLife.

Waternest 100: un'abitazione efficiente

Si tratta di un'abitazione galleggiante che si sviluppa su una piattaforma circolare in alluminio riciclato del diametro di 12 metri. L'intera unità ha una superficie totale di 100 metri quadri e presenta una forma sinuosa che richiama quella di un baccello. Costruita in legno lamellare riciclato, include soggiorno, sala da pranzo, camera da letto, cucina, bagno e due balconi. Il tetto dell'abitazione trova alloggio a 60 metri quadri di pannelli fotovoltaici amorfi in grado – grazie alla loro curvatura – di assorbire i raggi del sole durante l'intero arco della giornata e produrre un quantitativo di energia pari a 4 kWh.

Waternest 100 è un'abitazione intelligente, che cerca di ridurre al minimo i consumi, sfruttando in maniera efficiente ed efficace materiali e risorse naturali. Come ha affermato l'architetto Zema nel corso dell'intervista: «bisogna seguire la natura per trovare la risposta». Tale approccio influenza, ad esempio, la scelta del legname, aspetto strettamente legato al territorio in cui Waternest viene ubicata. Un'unità costruita in Norvegia comporterà certamente l'utilizzo di un legno diverso da un'unità in Florida. E la motivazione di ciò risiede nel cercare di garantire il mantenimento delle temperature ideali. Qualsiasi sia la tipologia di legname utilizzato, si tratterebbe in ogni caso di materiale proveniente da alberi appositamente impiantati evitando in tal modo inutili e dannose azioni di disboscamento. Sebbene sia auspicabile, previa ricerca specifica, la collaborazione con aziende a chilometri zero, allo stato attuale non sono numerose quelle in grado di garantire la precipua curvatura del legname prevista dal progetto. L'utilizzo del tempo condizionale in questo paragrafo non è casuale: Waternest è attualmente in costruzione (il progetto è stato consegnato poco meno di un anno fa) e alcune espansioni alla stessa potranno eventualmente verificarsi solo in un momento futuro.

Per quanto concerne la ventilazione interna del modulo abitativo, essa avviene grazie a un sistema di micro-ventilazione con griglie d'aerazione nel pavimento e nel soffitto. Il sistema integra un controllo automatico della temperatura in modo da evitare inutili sprechi e, in aggiunta, richiede una manutenzione quasi nulla agli abitanti della casa. Le ventole del sistema di aerazione, così come le altre parti tecnologiche dell'abitazione, sono intelligentemente posizionate nei vani vuoti dello scafo, consentendo l'utilizzo ottimale degli spazi a disposizione.

A garantire una temperatura interna costante contribuiscono ulteriori elementi quali le ampie finestre realizzate con vetri doppi e infissi in alluminio anodizzato e le pavimentazioni interne ed esterne in teak. Ogni singolo elemento svolge un'azione importante per garantire l'elevata economia energetica di Waternest 100. A tutto quanto descritto sinora si aggiunge un sistema integrato per la purificazione e il filtraggio delle acque grigie e nere che somiglia molto a quelli pensati per le imbarcazioni a vela. Grazie a tale sistema le acque possono essere in parte riutilizzate oppure reimmesse, completamente purificate, in fiumi, laghi e mari. Perché tutto il sistema funzioni, è necessario che anche i futuri abitanti di una casa Waternest assumano un atteggiamento responsabile nei confronti dell'ambiente, utilizzando solo prodotti biologici tanto per l'igiene della persona quanto per la cura della casa.

Le possibili configurazioni

Waternest 100 può assumere assetti differenti a seconda del committente. Può essere abitazione privata, ufficio, laboratorio, spazio espositivo, bar o ristorante, hotel o resort. Qualunque sia la sua destinazione d'uso, manterrebbe intatte le caratteristiche relative alle dimensioni. L'architetto Zema ha infatti spiegato che si è dovuto procedere a una standardizzazione delle metrature, al fine di consentire un'altrettanta standardizzazione dell'impiantistica necessaria e delle procedure di trasporto dei moduli di cui l'abitazione è costituita. Tale aspetto, non secondario anche per ragioni economiche oltre che progettuali, ha giocato un ruolo così centrale da portare all'eliminazione di unità abitative di 60 e 80 metri quadri previste in un primo momento.

Se il lettore si sta chiedendo se sarebbe possibile aumentare la metratura di una singola unità Waternest, la risposta dell'architetto sarebbe: «certamente, ma andrebbe trattata quale progetto ex novo. Sarebbe più semplice costruire una Waternest su due piani che lavorare sull'aumento del diametro della piattaforma». In caso di soluzioni per resort, inoltre, si potrebbe pensare ad un vero e proprio villaggio di Waternest, collegate tra loro a costruire un network ad alto tasso ecologico.

Waternest è un'abitazione pensata «chiavi in mano» e pertanto prevede soluzioni eco-friendly anche per quanto riguarda gli arredamenti. A completare l'abitazione vi sono idealmente arredi sinuosi in cartone riciclato, un materiale che – una volta completato il proprio ciclo di vita in questa specifica forma – può essere riutilizzato e re-impiegato per la costruzione di nuovo mobilio. Come ogni singolo elemento di Waternest: tutto può essere smontato e riutilizzato per costruire una nuova abitazione o costruzioni di altra tipologia.

Un'abitazione hi-tech

Ad elevare la qualità della vita all'interno della casa contribuisce anche la domotica. Attraverso un'applicazione apposita, da installare su smartphone, sarà infatti possibile attivare numerosi comandi all'interno della casa e creare quindi l'atmosfera desiderata. Alcuni esempi sono il controllo sull'accensione delle luci, sul roll-up delle tende e su altre attrezzature a motore, il controllo del sistema audio e il monitoraggio dei consumi energetici. Sarà inoltre possibile attivare e disattivare il sistema di sicurezza e di allarme installato monitorando l'abitazione a distanza.

L'eco-compatibilità può essere elegante?

Ad un primo studio delle immagini e dei render del progetto la risposta alla domanda di cui sopra sembra essere un deciso «sì». Waternest 100 è una struttura attraente, oltre che estremamente funzionale e rispettosa dell'ambiente. Si tratta di un'architettura organica che utilizza materiali naturali, spesso poveri, ma dotati di un'eleganza intrinseca che le forme sinuose che le sono state conferite esaltano. Il risultato è un'abitazione minimale, senza fronzoli, ma che si presenta particolarmente accogliente. La sua semplicità, solo apparente, è frutto di una ricerca profonda che lo Studio Giancarlo Zema Design Group conduce da 15 anni su soluzioni abitative galleggianti e non solo.

Alla buona riuscita del progetto Waternest 100 hanno infatti contribuito anche progetti molto diversi tra loro come la E-bike ad energia solare e la pensilina fotovoltaica Lotus per ricaricare le auto elettriche. Tali esempi sono serviti a tracciare un solco, un sentiero da seguire, quello verso la sostenibilità del nuovo. Il ruolo che l'architetto, oggi ancora più di prima, è chiamato a giocare non può prescindere dal creare valore aggiunto per le generazioni a venire.

Il «buon costruire»

A fare la differenza in futuro sarà l'abilità di creare progetti in grado di suggerire nuovi modi di vivere, dando vita a edifici sostenibili capaci di trovare nuova sintesi tra elementi naturali e tecnologici. Waternest 100 è un'isola privata, autonoma, esclusiva e in profonda armonia con la natura. Il costo attuale è di 800.000 euro, un ammontare che a prima vista sembra elevato ma che è destinato a diminuire in percentuale una volta che la produzione avrà raggiunto punti più efficienti nelle economie di scala.

Il progetto sviluppato da Zema prevede un costo importante di progettazione (tendenza che secondo l'architetto è destinata a diventare via, via più evidente) ma che dovrebbe essere bilanciato – se l'architetto ha lavorato in maniera virtuosa – dall'eliminazione di quasi tutte le spese delle utenze. In casi come quelli di un'abitazione galleggiante, inoltre, non si dovrebbe più far fronte alle spese ordinarie legate alla fondazione dell'edificio. Gli obiettivi che un progetto come quello in parola si propone sono ambiziosi, e forniscono preziosi spunti di riflessione sulla cultura della costruzione. Ci auspichiamo che il dialogo sugli edifici del futuro si arricchisca di nuovi punti di vista e, perché no, di interrogativi costruttivi, in grado di stimolare progettisti e utenti a riflettere in maniera approfondita sui vantaggi che il «buon costruire» può portare.

 

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