Pas de deux per la cit­tà di Lu­ga­no

Concorso per la sede della Divisione spazi urbani DSU di Lugano

La città di Lugano negli ultimi anni ha affrontato un’espansione urbana molto forte e, aggregando diversi comuni limitrofi, si è trovata confrontata con una situazione sempre più complessa per quanto concerne la gestione e il mantenimento degli spazi pubblici. È stato dunque necessario provvedere alla creazione di un nuovo centro operativo a nord della città che potesse concentrare in un unico sito tutte le funzioni della Divisione spazi urbani.

Data di pubblicazione
06-03-2019
Revision
06-03-2019

Le trasformazioni urbanistiche e demografiche legate alle aggregazioni comunali avvenute negli ultimi 50 anni hanno portato la popolazione a raddoppiare. Oggi Lugano è, dopo Zurigo, la città svizzera che copre la superficie più ampia; comprende 21 distretti. Gli oneri legati alla manutenzione degli spazi pubblici sono dunque cresciuti di conseguenza. 

Per permettere un’attività e un coordinamento più efficiente delle diverse funzioni della Divisione degli spazi urbani, oggi dislocate in maniera discontinua su tutto il territorio, si è scelto di riunirle nell'area «Piano della Stampa» a nord della città.

La Divisione è responsabile della costruzione e manutenzione stradale, della rete fognaria e delle infrastrutture generali, della pulizia della città e dello smaltimento dei rifiuti, della cura delle aree verdi e della gestione del parco veicoli comunale. La nuova struttura comprenderà perciò uffici amministrativi, laboratori, officine, magazzini, garage e diverse aree esterne.

Per trovare una soluzione costruttiva adeguata, la città di Lugano ha lanciato un concorso selettivo di progettazione. I requisiti presentati ai gruppi di progettazione interdisciplinare, composti da architetti, ingegneri civili, ingegneri RCVS, ingegneri elettrici, fisici della costruzione e specialisti della sicurezza antincendio, sono stati deliberatamente impostati in modo da limitare il numero di partecipanti. Solo 13 team sono stati in grado di soddisfare le rigide condizioni di partecipazione e sono stati ammessi al concorso.

 

Sfruttamento della topografia

La giuria ha deciso all'unanimità di assegnare il primo premio al progetto «Ginger e Fred», che propone uno zoccolo di base dove sono ospitati i mezzi di trasporto; su di esso sono ubicati due edifici allungati che delimitano in modo chiaro gli spazi di lavoro e di circolazione. L’edificio in calcestruzzo a sud contiene i magazzini, l’edificio in legno – orientato a nord verso il monte Bar – racchiude al piano terra le officine e al piano superiore gli uffici.

La topografia esistente, decisamente frastagliata, è stata sfruttata in maniera ottimale per dividere la zona di transito dei veicoli (a sud) da quella dei pedoni (a nord) – il tutto risolvendo anche la relazione della nuova struttura con il parco fluviale del fiume Cassarate tramite un percorso pedonale dedicato.

I due edifici, che poggiano su una solida base comune di calcestruzzo, sono formulati in modo diverso. Il più piccolo è stato sviluppato nello stesso materiale della base, il più grande è invece costituito da una struttura modulare di travi e pilastri che, ripresa in facciata dagli elementi prefabbricati in legno, offre una grande flessibilità. Il concetto architettonico è semplice: le diverse funzioni sono coerentemente strutturate con pochi elementi e sono correlate con coerenza tra loro.

La giuria raccomanda di ripensare la composizione delle facciate e di approfondire alcuni aspetti formali, nonché di ridurre l'espressione architettonica all'essenziale.

 

Virtuosismo strutturale

Il secondo progetto, chiamato «Lingotto», prevede l’accesso al centro operativo sul lato est con un edificio per uffici a stecca che, fungendo da facciata all’intero complesso, nasconde i due fabbricati adibiti alle altre funzioni. Il concetto è chiaro e affascinante, ma si relaziona poco con l'ambiente circostante, in particolare con il bacino fluviale. 

Dal punto di vista funzionale e organizzativo il progetto soddisfa i requisiti. Tuttavia scegliere, per lo stabile degli uffici completamente vetrato, una virtuosistica struttura a vista è un grande gesto che risulta incomprensibile e un po' esagerato in rapporto alla destinazione dell'edificio. Inoltre la gestione del traffico, in particolare il flusso coperto, e la divisione del magazzino su piani diversi non sono convincenti.

 

Una griglia in primo piano

Al progetto chiamato «Agorà» è stato assegnato il terzo premio. Le varie funzioni sono ospitate in quattro edifici che definiscono uno spazio centrale. Anche se la disposizione è razionale, in grado di soddisfare i criteri funzionali e operativi, il progetto sembra perdere forza nel momento in cui cerca di rapportarsi con l’ambiente circostante. Del progetto è stata apprezzata la chiarezza architettonica, con la stretta facciata di elementi prefabbricati in calcestruzzo che va a corrispondere alla maglia interna di pilastri, travi e solette; ciononostante, la giuria ha evidenziato alcune carenze nella definizione della struttura, che talvolta sembra non essere stata sufficientemente approfondita.

 

Funzione e forma

Pianificare un centro operativo è un lavoro complesso: spesso è necessario combinare in un unico edificio funzioni con esigenze diverse per quanto riguarda la superficie e l'altezza dei locali, l'assetto e la tecnica. Altrettanto importante è la gestione dei flussi veicolari e pedonali, che vanno analizzati e studiati in modo che non si generino conflitti. A tutto questo nel caso specifico di Lugano si aggiunge la conformazione topografica del sito, che presenta una leggera pendenza verso sud.

Il gruppo vincitore ha saputo analizzare attentamente il terreno e riflettere sul complesso incarico, proponendo le giuste soluzioni. Il suo progetto convince sul piano funzionale e, con la sua architettura sobria, rispecchia le funzioni di un centro operativo.

 

I premiati

 

1. premio «Ginger e Fred»

Epure Architecture et Urbanisme, Passera e Associati, Tecnoprogetti, Cute-Cut, 3DM

2. premio «Lingotto»

Pietro Boschetti studio d'arch., Pini Swiss Engineers, Rigozzi Engineering, Elettroconsulenze Solcà, IFEC ingegneria

3. premio «Agorà»

Studio d'arch. Orsi & Associati, Montemurro Aguiar Architetti, Mauri & Associati, VRT, Tecnoprogetti, IFEC ingegneria

1. acquisto «Solaris»

Buzzi Studio d'architettura, Sciarini, Tecnoprogetti, IFEC ingegneria

2. acquisto «Logica del limite»

Luca Gazzaniga architetti, Galli & Associati SA, VRT, IFEC ingegneria

3. acquisto «Bosco»

Studio d'arch. Meyer e Piattini, Ruprecht Ingegneria, IFEC ingegneria, Erisel

 


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