La Ca­sa Ro­ton­da di Cor­zo­ne­so

A Corzoneso, in Val di Blenio, c'è una casa rotonda: costruita nel Settecento, rappresenta una bizzarra deviazione dalle squadrate architetture rurali. Qui, all'inizio del Novecento, ha vissuto Roberto Donetta, «fotografo e venditore di semenze».

Data di pubblicazione
28-07-2021

Se le architetture povere si caratterizzano per il fatto di nascere dalla necessità, e di portare quindi iscritte nelle loro forme, funzioni e materiali (e questo valeva ancor più fino al secolo scorso) la soluzione ai problemi immediati e specifici di un luogo, la Casa Rotonda di Corzoneso rappresenta un mistero.

Nel Ticino rurale, le strutture rotonde sono rare: la pianta più congeniale a risorse, tecniche costruttive e bisogni è quadrata o rettangolare. A pianta rotonda nel mondo contadino della Val di Blenio c'è la «nevèra» o «giazzéra», una sorta di pozzo frigorifero sul cui fondo veniva raccolta la neve, così da potervi conservare il cibo nei mesi caldi; non era però destinata a ospitare esseri umani.

Invece a Corzoneso (frazione Casserio), tra le case squadrate sparse sulla collina a una cauta distanza l'una dall'altra, c'è una casa rotonda. La si raggiunge, oggi, in autobus o macchina, ma anche, per chi volesse camminare, percorrendo il «Sentiero storico n. 1» della Valle di Blenio, che in 14,5 km e 5 ore porta a visitare alcuni edifici notevoli della zona.

Le prime testimonianze – e qualche fotografia – attestano che la casa fosse usata come scuola: al primo piano l'aula, di sopra (sotto il tetto in piode) l'abitazione dell'insegnante e sotto un locale seminterrato. «Si aveva un bel fabbricato rotondo, con una scuola grande e ariosa, con una stanza della stessa ampiezza di sopra per abitazione del maestro o maestra…», recita un documento del 1855, che attesta come, nel 1818, il canonico Giuseppe Donetti avesse destinato la casa all'educazione dei bambini di Casserio; ma essa esisteva già, sembra, dalla fine del Settecento.

Difficile immaginare che effetto facesse agli alunni della valle trovarsi in questo inaspettato cilindro! Nella povertà del villaggio, il semplice gesto di costruire una parete curva doveva sfavillare come il più estroso stratagemma barocco – e certo contribuiva a sottolineare l'importanza dell'istituzione scolastica nel villaggio. Ancora oggi, d'altra parte, viene da provare un certo stupore quando si entra nella Casa Rotonda dopo aver superato le spigolose abitazioni del paese, che tradiscono la loro essenzialità originaria a dispetto di doppi vetri e aiuole.

Nel 1900 nella casa venne ad abitare un eccentrico “corzonese”: Roberto Donetta era un «fotografo e venditore di sementi della Val di Blenio», come titola un libro a lui dedicato.1 Viveva in povertà cercando di giostrarsi tra la sussistenza e la fascinazione per la fotografia, che continuava a chiamarlo a sé nonostante l'incomprensione dei compaesani e il costo elevato di lastre e prodotti chimici. Alla sua morte, il 6 settembre 1932, nella Casa Rotonda vengono ritrovate più di 5000 lastre e 600 stampe originali, da cui si affaccia, tra il goffo, il compìto e il meravigliato, la sfilata degli uomini e delle donne della valle. 

In una di queste immagini, la Casa Rotonda è ancora una scuola: se ne riconosce la parete curva dietro la carta geografica del pretino. In un'altra è catturata da fuori: il levigato cilindro chiaro spunta in un prato, a fianco di una casa contadina eretta sui terrazzamenti. Così, in scala minima, la fotografia ci racconta un incontro che segna il costruire fin dalle origini: quello tra l'architettura dell'estro e l'architettura della necessità.

Oggi la Casa Rotonda di Corzoneso (frazione di Acquarossa) ospita la Fondazione Archivio fotografico Roberto Donetta, dove sono conservate, insieme a lettere e scritti, le lastre e le stampe che Donetta lasciò alla sua morte. I visitatori possono consultare delle riproduzioni delle immagini; nella casa, aperta il sabato e la domenica (14-17) o su appuntamento, vengono anche organizzate mostre di fotografi contemporanei. Maggiori informazioni sul sito.

Note

  1. Roberto Donetta. Fotograf und Samenhändler aus dem Bleniotal, catalogo della mostra alla Fotostiftung Schweiz di Winterthur (28 maggio – 4 settembre 2016), a cura di Gian Franco Ragno e Peter Pfrunder, Limmat Verlag, Zurigo 2016. Esiste anche un catalogo in italiano intitolato Roberto Donetta. Fotografo, pubblicato per la mostra al MASI Museo d'arte della Svizzera italiana di Lugano (20 novembre 2015 – 20 marzo 2016), a cura di Gian Franco Ragno, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2015.

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