BIM: l’opi­nio­ne dei pro­fes­sio­ni­sti

BIM – Reality Check

BIM – Reality Check: che cosa pensa l’industria edile svizzera di Building Information Modelling? Lo abbiamo chiesto a studi di architettura e ingegneria, investitori, imprese, associazioni, specialisti IT, esponenti della politica e dell’amministrazione.

Data di pubblicazione
29-05-2019

Al congresso BIM svizzero dell’autunno 2018 l’opinione era unanime: la digitalizzazione del settore edile sta facendo progressi e offrendo opportunità impensate per rinnovare un ambito considerato troppo tradizionale. Il metodo BIM, in particolare, offre nuove opportunità per la collaborazione interdisciplinare all'interno della filiera della progettazione-costruzione-manutenzione, aumentando efficienza, qualità e sostenibilità nell’intero ciclo di vita di una costruzione.

Questo a livello teorico. Ma in pratica? Sempre nell’autunno 2018, il Consiglio federale ha approvato la strategia «Svizzera digitale». Il settore edile e immobiliare, che genera pur sempre il 15% circa del PIL, vi è pressoché assente. Eppure le FFS, impresa vicina alla Confederazione, prescrivono tassativamente il metodo BIM per i propri immobili (dal 2021) e per i progetti infrastrutturali (dal 2025). Anche comuni, investitori, im­prese generali e ditte appaltatrici manifestano un interesse sempre maggiore. Molti progettisti hanno iniziato, negli ultimi anni, a integrare step-by-step il metodo BIM nei loro processi consoli­dati: con questa competenza aggiuntiva possono svolgere e garantire meglio la direzione del progetto. Il volume BIM Rea­li­ty Check comprende una selezione di opinioni e progetti di professionisti del settore.

Vi auguriamo una lettura appassionante!

 


Yorick Ringeisen
Dipl. Arch. ETH SIA, partner Bauart Architekten und Planer AG

«In quanto generalisti, gli archi­tetti sono destinati a dirigere i progetti nel loro complesso. La pianificazione informatizzata basata su modelli è un’opportunità per tornare a consolidare il loro ruolo nel processo di pianificazione».


Prof. Viktor Sigrist
Ingegnere edile HTL ETH, Dr. sc. techn. ETH, direttore Hochschule Luzern – Technik & Architektur

«Formiamo gli specialisti per un futuro ancora ignoto. La formazione si concentra quindi ­sulle competenze e non su un determinato profilo professionale».


Harald Professner 
Capomastro e falegname certificato, ingegnere civile, Head Business Development Rhomberg Holding

«Condividendo dati e informazioni, tutti hanno qualcosa da imparare. Chi l’ha provato non torna più indietro».


Sabine Brenner
Ufficio federale delle comunicazioni UFCOM, direzione operativa «Svizzera digitale», responsabile dell'applicazione della strategia federale «Svizzera digitale»

«La politica non sembra ancora occuparsi seria­mente delle opportunità e dei rischi di BIM».


Prof. Manfred Huber
Dipl. Arch. ETH SIA, direttivo Bauen digital Schweiz, direttore del Kompetenzzentrum für Digitales Entwerfen und Bauen HABG FHNW, presidente SIA 2051 BIM

«L’obiettivo è la digitalizzazione dei progetti e con essa una cooperazione continuativa lungo tutti i cicli di vita di una costruzione».


Jürg Grossen
Co-amministratore e membro del consiglio di amministrazione Elektroplan Buchs & Grossen AG, presidente del Partito verde liberale svizzero, consigliere nazionale

«È nostro intento formare i nostri apprendisti sulla metodologia BIM. Non chiediamo alle varie associazioni l'autorizzazione a svolgere così l’esame: questo dovrà essere possibile!»


Christoph Meili
Msc. Business Administration ZHAW, co-fondatore Company Factory AG

«La digitalizzazione offrirà maggiore tras­parenza. Ma il settore edile oggi vive anche di opacità. Si tratta quindi di riorganizzarsi secondo la logica del cliente finale».


Alexander Muhm
Arch. Dipl.-Ing., Dr. sc. techn., direttore Development SBB Immobilien

«Dal 2021, BIM sarà obbligatorio per l’edilizia del soprassuolo delle FFS. Entro allora sarà ne­cessario per soddisfare i nostri requisiti nelle preselezioni. Il settore deve prepararsi ora al futuro digitale».


Dr. Marianne Janik
CEO Microsoft Svizzera

«La Svizzera è una grande Smart City».


Alar Jost
Architetto, Head of BIM presso Implenia, membro del direttivo Bauen digital Schweiz, Vice Chair building­Smart Switzerland  

«I vantaggi di BIM nella pianificazione delle spese di costruzione sono già ampiamente messi a frutto. È nell’esecuzione che il settore arranca ancora».


Benedikt Koch
Dipl. Ing. ETH,  Dr. sc. techn., Direttore Schweiz. Baumeisterverband SBV

«Per la riforma di una formazione formale occorre ancora troppo tempo. Prima che riescano ad accedere al mercato del lavoro i primi diplomati con le nuove competenze passeranno fino a dieci anni».


Stephan Sigrist
Dr. sc. ETH Zürich, membro del Consiglio dell’innovazione Innosuisse (Agenzia svizzera per la promozione dell'innovazione), fondatore e direttore Think Tank W.I.R.E.

«La digitalizzazione ha conseguenze sociali. C’è bisogno di una prospettiva a lungo termine che distingua tra ciò che la società si auspica e quanto è tecnicamente fattibile. E con essa occorrono modelli aziendali innovativi e socialmente sostenibili».


Markus Weber
Dipl. El.-Ing. FH/SIA, ingegnere meccanico ISZ/SIB, stv. CEO e Partner Amstein + Walthert AG, Presidente Bauen digital Schweiz

«Dobbiamo migliorare la nostra ­capacità di adattamento. E per farlo è richiesta agilità ma anche stabilità: come un banco di pesci che cambia costantemente forma ma rimane ­sempre compatto».


Thomas Ihly
Msc. Bauing. ETH, capoprogetto dell'AF-Consult Switzerland AG per il progetto di attuazione Pumpspeicherkraftwerk Nant de Drance

«Nant de Drance è un progetto mastodontico. Certamente il 2D non avrebbe evidenziato molti errori e incongruenze fino alla realizzazione, e non ce l’avremmo mai fatta a realizzare questo progetto. Mai e poi mai».


Birgitta Schock
Dipl. Arch. ETH SIA SWB, Partner schockguyan GmbH, Zürich, membro del direttivo SIA e Bauen digital Schweiz, Chairwoman building­SMART Switzerland 

«A interessarci è il workflow lungo il processo di realizzazione. I modelli di dati basati su Open BIM supportano ad es. l’interazione di Lean, BIM, logistica ­e processi di produzione. I dati possono inoltre essere utilizzati in fasi successive e nel ripristino dello stato antecedente».


Stefan Cadosch
Dipl. Arch. ETH SIA, partner Cadosch & Zimmermann GmbH, Zürich, membro del consiglio direttivo bauenschweiz, presidente SIA

«Per alcuni, BIM è una panacea; per altri, un metodo di pianificazione basato sulla tecnica rappresenta un impoverimento per la cultura edilizia. Né l’uno né l’altro punto di vista sono veri, ma occorre coordinare le attività complesse ed elaborare basi unitarie. Deve intervenire la SIA».


Maurus Frei
Dipl. Arch. ETH SIA, direttore di maurusfrei Architekten AG, Chur/Zürich

«Siamo architetti e progettisti classici, copriamo tutte le fasi del progetto. Per farlo realizziamo un modello digitale, anche se la committenza non lo richiede: chi cura il modello digitale ha il controllo del progetto».


Daniela Schneeberger
Direttrice Schneeberger Treuhand AG, Thürnen, Vicepresidentessa dello Schweiz. Gewerbe­verband sgv, consigliera nazionale FDP

«Lo Stato deve stabilire i principi di fondo; per disciplinare l’attuazione concreta disponiamo di associazioni di categoria competenti».

 

Qui si può leggere il volume BIM Rea­li­ty Check; qui trovate invece un dossier digitale che raccoglie articoli sul BIM.

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