Ar­go­men­ta­zio­ni a so­ste­gno dei mo­del­li or­ga­niz­za­ti­vi SIA

La scelta della giusta forma organizzativa riveste un ruolo cruciale nel successo di un progetto, ma non solo: influisce anche sulla percezione e sulla consapevolezza dei progettisti e, di conseguenza, sulla qualità dell’ambiente costruito. Per la prima volta, il consiglio di esperti Aggiudicazione stila un compendio di argomenti che illustra l’importanza dei modelli organizzativi SIA.

Data di pubblicazione
16-12-2020
Laurindo Lietha
vice caposervizio Regolamenti e responsabile Aggiudicazione, SIA

Ai sensi delle forme organizzative SIA, i progettisti sono legati alla committenza da un rapporto di natura partenariale e fiduciaria. Un progetto nasce e cresce grazie alla collaborazione, allo scambio, alla ricerca e alla formulazione unanime di soluzioni, tagliate su misura di un determinato contesto e in grado di apportare il miglior risultato. Sempre più frequenti sono tuttavia i contratti di appalto totale, un tipo di forma organizzativa basata su un vero e proprio conflitto di interessi. Quando si rinuncia alla qualità in nome del risparmio è infatti l’impresa totale a cui è affidato il mandato che ci guadagna; né la committenza, né tanto meno il progetto ne traggono beneficio. Per contro, il mandatario individuale/mandatario generale non ha alcun interesse nel tagliare i prezzi a scapito della qualità: il suo intento è quello di ottimizzare sì i costi, ma a favore della committenza e dell’opera.

 

Impegnati per la collettività

Nelle forme organizzative con un appaltatore totale, il ruolo del progettista si riduce a quello di fornitore di servizi o subcontraente di un’impresa. In tale veste, non può né rappresentare gli interessi del committente né tanto meno assumere a pieno titolo le proprie responsabilità nei confronti dell’ambiente. Costruire nel rispetto dell’ambiente e della qualità è però un impegno inscindibile da una sana e solida etica professionale, e la visione della SIA lo esprime a chiare lettere. La Società svizzera degli ingegneri e degli architetti, che annovera tra i propri soci 16'000 progettisti attivi nelle più diverse discipline, crede in un principio fondamentale, andato via via consolidandosi nei 180 anni di storia societaria, quello di «orientare tutti gli sforzi verso il raggiungimento di un obiettivo, che consiste nella progettazione lungimirante e durevole di uno spazio di vita di elevata qualità».

 

Il caro prezzo del basso costo

John Ruskin, scrittore, poeta e filosofo, esponente del socialismo utopistico, scrisse, già nel XIX secolo: «There is hardly anything in the world that someone cannot make a little worse and sell a little cheaper» (non esiste quasi niente al mondo che qualcuno non riesca a produrre un po' peggio e a vendere a un prezzo un po’ più basso). Questa massima continua ad avere una sua fondatezza, anche ai giorni nostri. Con la revisione della legge federale sugli appalti (LAPub), la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2021, il legislatore dice basta al «paradigma dei prezzi al ribasso», riconoscendo quanto Ruskin già all’epoca sosteneva a spada tratta, e cioè che: «Non è saggio pagare troppo, ma pagare troppo poco è peggio. Quando si paga troppo si perde un po' di denaro, e basta. Ma se si paga troppo poco si rischia di perdere tutto, perché quel che si compera potrebbe non essere all'altezza delle proprie esigenze...». Insomma, alla fine è proprio vero che chi più spende meno spende, e se un committente punta tutto sul prezzo è molto probabile che alla fine, oltre a non essere soddisfatto del risultato, vedrà fallire anche l’obiettivo di ridurre i costi all’osso.

Per approfondimenti sulla nuova LAPub, il video della conferenza «Nuove opportunità per progettisti e committenti in un contesto normativo che cambia»

Un’epoca che ha bisogno di qualità e sostenibilità

La collettività rivendica tutto ciò che, in linea generale, è racchiuso nel concetto di cultura della costruzione, che è anche quello a cui ambisce il legislatore fissando criteri di aggiudicazione al passo con i tempi; parliamo di valori come la qualità, la sostenibilità, l’estetica e l’innovazione. Le forme organizzative proposte dalla SIA perseguono esattamente questi stessi obiettivi, ed è sempre in quest’ottica che sono pensate anche le norme SIA, il cui scopo è quello di regolamentare le procedure di aggiudicazione e di accompagnare, fase dopo fase, l’intero ciclo di vita di un’opera.

Le argomentazioni poggiano sugli esempi di forme organizzative riportati nella norma SIA 112 Modello di pianificazione per progetti nel settore della costruzione (edizione 2014). Il documento è visualizzabile a questo link. Nell’ambito della revisione dei regolamenti per le prestazioni e gli onorari (RPO), attualmente in corso, saranno posti sotto la lente anche altri modelli organizzativi in uso e, tenendo conto di quanto scaturito da tale esame, il compendio di argomenti sarà ulteriormente ampliato.

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