La for­ma del­la ca­sa – Nuo­va re­si­den­za bi­fa­mi­lia­re a Mon­te Ca­ras­so

Opere di ingegneria svizzere 2017/2018

La forma dell’abitazione, una T con due sbalzi simmetrici di 10 metri, non nasce dal capriccio ma dalla necessità: quella di liberare lo spazio al piano terra, esiguo, per realizzare il giardino e i posti auto. I grandi sbalzi hanno determinato la scelta di uno scheletro metallico a traliccio, di tipologia analoga a quella dei vecchi ponti ferroviari.

Per una residenza bifamiliare a Monte Carasso, una particella catastale caratterizzata da carenza di spazio ha imposto una soluzione staticamente impegnativa: un appoggio centrale di circa 9 metri, con due sbalzi laterali, ciascuno di 10 metri, che corrispondono alla misura minima necessaria per realizzare una fila di parcheggi di 5 metri ed un accesso di 5 metri. Il dimensionamento di tali sbalzi, in calcestruzzo, avrebbe imposto doppi cavi di precompressione e quindi pareti di 40 cm di spessore, oltre al pacchetto termo-isolante: si trattava di fatto della struttura di un ponte! È nata così l’idea di usare una carpenteria metallica dalle forme semplici e modulari, che ha permesso carichi propri molto ridotti e costi ottimali.

Coordinazione ottica e statica

Al piano terra dunque si trovano i parcheggi e il nucleo scale. Il primo piano – illuminato sui due lati – è sospeso e appeso alla struttura del secondo piano, costituita da due grandi tralicci in acciaio. Al primo piano ci sono la sala, lo studio e le camere. Il secondo piano, a differenza del primo, è completamente chiuso: ci sono una cucina, una terrazza pensata come un cortile sospeso, perché non ha aperture verso l’esterno se non quella verso il cielo e le vicine montagne. Solai in legno rivestono una duplice funzione, quella di sostenere i carichi e di controventare orizzontalmente la struttura reticolare in acciaio. I solai, con uno spessore di 20 cm, sono di legno massiccio di tipo X-lam e sono a vista all’intradosso e all’estradosso: per evitare la trasmissione dei rumori senza dover rivestire i pavimenti, l’assemblaggio tra legno e acciaio è stata attuato con l’opportuna realizzazione di connessioni a taglio isolate acusticamente.

Il nocciolo della questione

Il nucleo portante fuori terra, ancorato al piano-cantina in calcestruzzo armato, è realizzato in carpenteria metallica con i solai lignei di piano controventanti. Un setto murario centrale stabilizzante in calcestruzzo armato completa la struttura. L’ossatura portante in acciaio è costituita in genere da profili tipo RRW, completata da controventi in barre di acciaio e profili HEA in corrispondenza del passaggio di infrastrutture tecniche.

Le azioni orizzontali di vento e sisma sono riprese dai solai in legno X-lam, distribuiti ai piani secondo le rigidità del sistema, e trasmesse al terreno attraverso il nucleo centrale costituito dai sistemi controventanti in acciaio a K e la parete in calcestruzzo armato. II modulo strutturale, che ritma la distribuzione degli elementi progettuali, è di circa 3,30 m.

In questo modo, del legno massiccio a nudo e una struttura reticolare in acciaio diventano il cuore di una confortevole abitazione per famiglie.

La parola a ingegnere e architetto

Abbiamo intervistato Serafino Messi, ingegnere diplomato ETH dello studio Messi & Associati, e l'architetto Giacomo Guidotti.

Signori, qual è la genesi del progetto della struttura, che appare inconsueta per una casa?
Il progetto non nasce dall’idea di realizzare una performance ingegneristica, ma da esigenze reali, come quella di liberare spazio al piano terra per garage e giardino. Di conseguenza è parso naturale, per uno sbalzo di 10 metri delle due braccia della T che danno forma alla casa, pensare a una struttura a traliccio in acciaio, che di fatto potrebbe essere quella di un ponte ferroviario.
Il calcestruzzo è stato scartato per varie ragioni, tra cui quella del peso proprio. Il piano inferiore della casa è sospeso al traliccio tramite tiranti in acciaio.

Le scelte contestuali e tecniche sono quindi correlate?
Gli sbalzi, e quindi la «performance» strutturale, esistono solo perché c’è un’esigenza contestuale da risolvere: creare un grande spazio centrale in comune a tutto l’isolato in un fondo già di per sè abbastanza densa­mente sfruttato in modo molto eterogeneo.

Una struttura del genere per una casa non produce spostamenti percepibili per chi la vive?
La stabilità della casa è assicurata da solai in legno X-lam, che si comportano come una lastra ortotropa e sono solidali con la struttura verticale. Il tutto è lasciato allo stato grezzo, è struttura e rivestimento insieme. Questa nudità della struttura, che basta a se stessa, che è allo stesso tempo la pelle della casa, corrisponde ad una sorta di sincerità, che si traduce in economia – di mezzi e di comportamento. I dettagli d’assemblaggio risolvono i normali problemi costruttivi senza rincorrere standard qualitativi spesso sproporzionati rispetto al semplice quanto arcaico abitare.

 

Committenza Comunione Ereditaria N. Guidotti

Ingegneria civile Messi & Associati, Bellinzona

Architettura Guidotti Architetti, Monte Carasso

Impresa G.R. Costruzioni, Monte Carasso

Progetto impianti Tecno Progetti, Camorino

Fisica della costruzione EcoControl, Locarno

Acustica EcoControl, Locarno

Pianificazione energetica Tecno Progetti, Camorino

Date progetto Gennaio 2014 – ottobre 2016

Date realizzazione Novembre 2016 – marzo 2018

Questo testo è tratto dal volume trilingue Opere di ingegneria svizzera 2017/2018 (espazium – edizioni per la cultura della costruzione, Zurigo, 2018); può essere ordinato qui.

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