SIA 430: dal ri­ci­clag­gio al riu­ti­liz­zo dei ma­te­ria­li da co­stru­zio­ne

Con la raccomandazione SIA 430 sulla gestione dei rifiuti edili (pubblicata nel 1993 in tedesco e francese), la SIA ha prontamente riconosciuto l’importanza di promuovere la circolarità dei materiali da costruzione. Ora, la nuova norma SIA 430:2023 sulla limitazione e la gestione dei rifiuti edili rappresenta un passo avanti in questa stessa direzione.

Data di pubblicazione
12-02-2024
Kurt Morgan
ing. civile dipl. ETHZ/SIA, direttore NEROS Rete Svizzera Risorse Minerali

Quando la Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA) pubblica, nel 1993, la raccomandazione SIA 430, l’ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR 90) era in vigore da due anni buoni. L’OTR 90 è stata la prima ordinanza che regolamentava in Svizzera lo smaltimento dei rifiuti nelle discariche e che contemplava alcuni primi approcci tesi alla valorizzazione dei rifiuti, senza tuttavia entrare nel dettaglio.

Con l’ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (ordinanza sui rifiuti, OPSR), entrata in vigore il 1° gennaio 2016 in sostituzione all’OTR, si compie un concreto passo avanti in direzione di un uso parsimonioso delle risorse. La nuova ordinanza sui rifiuti riprende inoltre ampiamente le raccomandazioni formulate nella SIA 430.

In ragione dell’entrata in vigore della nuova ordinanza sui rifiuti, la commissione responsabile della SIA 430 riflette quindi sulla necessità di sottoporre a revisione la raccomandazione esistente. La commissione si è innanzitutto chiesta se valesse la pena mantenere la SIA 430, dato che l’OPSR ne riprendeva tutte le raccomandazioni. Ben presto ci si è tuttavia resi conto del fatto che anche l’OPSR non era che una prima tappa verso la circolarità dei materiali da costruzione. La commissione ha dunque deciso di descrivere il processo di progettazione e costruzione dal punto di vista della circolarità dei materiali e di definire le diverse possibilità di intervento. In questo modo, sia la committenza che i progettisti incaricati possono dare ai rispettivi esecutori indicazioni chiare in merito al riutilizzo degli elementi strutturali – con l’intento di prevenire la produzione di rifiuti e di valorizzare i rifiuti generati. Alcuni cantoni mettono già oggi a frutto il margine di manovra che l’ordinanza sui rifiuti concede e formulano ulteriori direttive tese alla valorizzazione dei rifiuti.

I migliori rifiuti sono quelli che non si producono

Per garantire un utilizzo sostenibile dei materiali da costruzione, occorre integrare l’aspetto della prevenzione dei rifiuti sin dalla prima fase della progettazione – è un passo centrale nella gestione sostenibile dei materiali. Ciò avviene, in prima linea, attraverso il riutilizzo degli elementi strutturali. In secondo luogo, vi è la valorizzazione dei materiali provenienti dal processo di riciclaggio. Affinché il processo precedentemente descritto possa essere messo in atto in modo efficace, il tema dei rifiuti deve essere integrato in modo coerente in tutte le fasi della progettazione. La nuova norma SIA 430 descrive quali siano le misure, nelle rispettive fasi SIA, atte a garantire una gestione sostenibile dei materiali da costruzione. Di fatto, i migliori rifiuti sono quelli che non si producono. Per questa ragione, la nuova norma tiene conto, con le dovute attenzioni, di quello che è il riutilizzo degli elementi strutturali. Nel piano di smaltimento dei rifiuti, proprio a ciascun progetto, è inoltre importante formulare gli obiettivi per la valorizzazione dei materiali di scavo, demolizione e smantellamento.

La prevenzione dei rifiuti non va lasciata al caso

Per garantire successo nella circolarità dei materiali da costruzione è di fondamentale importanza una pianificazione coerente e continua. In assenza di una dovuta pianificazione, la prevenzione e il riciclo delle materie prime è lasciato al caso. Compito dei progettisti è dunque prevenire, in modo ottimale, la produzione di rifiuti, ma anche chiedere agli imprenditori di riciclare i rifiuti che non possono essere evitati e controllare che tale riciclaggio abbia effettivamente luogo. Affinché gli imprenditori possano calcolare le proprie prestazioni sono necessarie sia informazioni concrete in merito al riutilizzo degli elementi strutturali sia un piano di smaltimento in linea con la portata del progetto, con specifiche chiare in merito agli obiettivi della valorizzazione.

La responsabilità della committenza

In linea di principio, è la committenza, nel suo ruolo di iniziatrice di un’attività edilizia, a doversi fare garante del fatto che i rifiuti siano smaltiti in modo regolamentare. Durante l’esecuzione dei lavori, spetta agli imprenditori prendersi a carico i rifiuti prodotti sul cantiere. È tuttavia compito della committenza, o di chi ne fa le veci, controllare e appurare che i rifiuti siano anche smaltiti in modo conforme alle disposizioni. Se la committenza pone requisiti maggiori per quanto concerne il riutilizzo degli elementi strutturali e il riciclaggio dei materiali di demolizione, la norma SIA 430 raccomanda di formulare delle specifiche da sottoporre a controllo. Le disposizioni fissate possono, ad esempio, contemplare la definizione di una determinata quota di riciclaggio all’interno del piano di smaltimento e la verifica sulla scorta di una prova dello smaltimento. La norma SIA 430 non specifica le quote di riciclaggio da raggiungere, ma raccomanda di definirle caso per caso, in base al progetto. In alcuni cantoni vigono già direttive in materia che, evidentemente, vanno rispettate.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Una volta eliminati dalla nostra visuale, i rifiuti che abbiamo prodotto non ci interessano più, ce ne dimentichiamo, propensi come siamo a interessarci solo e costantemente per le novità. Dato però che l’economia circolare ci incoraggia sempre di più a trasformare il vecchio in nuovo, forse è giunto il momento di cambiare prospettiva. La Svizzera è ricca di materie prime minerali. Le nostre montagne e il sottosuolo ci offrono grandi quantità di materiali edili di origine minerale e anche materie prime di ottima qualità che permettono la creazione di opere edili e del genio civile di pregio. Tali premesse, unite alla lunga tradizione che vanta il settore ingegneristico svizzero, hanno permesso la realizzazione di infrastrutture e costruzioni di alto valore qualitativo. Oggi, l’accesso a queste preziose materie prime e lo stoccaggio in discarica dei materiali da demolizione si fanno sempre più complessi, in ragione dei crescenti interessi di utilizzazione e di protezione del suolo e del paesaggio.

Per fare in modo che, anche in futuro, il patrimonio costruito svizzero possa contare su materiali da costruzione di elevata qualità da impiegare sia per gli interventi di manutenzione che di ampliamento della sostanza edilizia, si richiede una visione che tenga conto della prevenzione dei rifiuti e del riciclaggio dei materiali edili, in base ai principi dell’economia circolare.

Nello schema dell’economia circolare, realizzato dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), un insieme di cerchi che si uniscono e sovrappongono rappresenta la gerarchia tra le diverse misure di gestione dei rifiuti. Quanto più è piccolo il diametro dei cerchi tanto più è efficiente l’utilizzo delle materie prime. Viceversa, le azioni legate a cerchi di grande diametro, generano maggiori emissioni. In termine di prevenzione dei rifiuti, il ripristino ha più valore del riciclaggio poiché permette di trasformare direttamente i rifiuti in nuovi prodotti. Il ripristino richiede anche minori quantitativi di energia rispetto al riciclaggio di tipo classico. Pensiamo, ad esempio, di smontare una vasca da bagno (compresa tutta la rubinetteria) e di riassemblarla dopo aver sostituito le parti usurate o danneggiate. Questo processo si differenzia da una vera e propria riparazione, dato che l’oggetto in questione viene completamente smontato e rimesso insieme, il che permette di conferire all’acquirente una nuova garanzia sul prodotto.

L’industria edilizia ha già fatto importanti passi avanti in questo contesto. La nuova norma SIA 430 rappresenta oggi un aiuto prezioso per i progettisti e i committenti che vogliono continuare a muovere le cose in questa direzione, sfruttando tutto il potenziale offerto dall’economia circolare.

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