Scuo­la Agra­ria del­l'I­sti­tu­to Agra­rio Can­to­na­le, Mez­za­na

Concorso di progetto a due fasi, 2007

Il paesaggio di Mezzana è caratterizzato dal continuo rapporto tra uomo e natura, tra costruito e innato, tra pieno e vuoto, tra volume e superficie. La villa è l’edificio centrale della nuova cittadella e in quanto tale riveste il ruolo generatore del nuovo «sistema urbano».

Data di pubblicazione
27-07-2016
Revision
27-07-2016

Il programma della nuova scuola è stato scomposto in tre edifici di dimensione contenuta la cui posizione planivolumetrica è determinata dalla ricerca di un equilibrio spaziale tra pieni e vuoti. I nuovi volumi creano delle aree di rispetto nei confronti degli edifici circostanti e contribuiscono a definire una serie di nuovi spazi liberi, controllati e intimi, che si rapportano con il paesaggio in maniera contrapposta rispetto ai giardini pensili antistanti la villa, sollevati dal suolo e aperti sulla vastità del territorio. Gli spazi interstiziali tra gli edifici conducono alla corte centrale – cuore dell’edificio scolastico – che funge da luogo di raccoglimento e nel contempo spazio di distribuzione, collegando sia gli edifici scolastici che le diverse parti della nuova cittadella.

Il programma degli spazi richiesti per il nuovo complesso scolastico è anch’esso diviso in tre parti. L’edificio a nord (BLOCCO A) ha un’altezza contenuta e instaura un rapporto di sudditanza con la villa mettendone in risalto la monumentalità. Al pian terreno troviamo gli spazi «pubblici» della scuola, la sala polivalente da una parte, e l’officina meccanica e la falegnameria dall’altra. Al piano interrato sono stati inseriti il laboratorio e l’aula informatica. Nel mezzo è stato ricavato un portico coperto a doppia altezza che permette di portare luce naturale a questi spazi e genera un interessante rapporto visivo con il territorio a nord della strada cantonale. Nei due edifici più interni (BLOCCO B+C), fronteggianti rispettivamente la villa e il nuovo dormitorio trovano sede le 12 aule di classe. 

«L’architecture, c’est, avec des matières bruts, établir des rapports émouvantes.» (Le Corbusier, Vers une architecture, 1921). Seminare, coltivare, arare, piantare, le attività svolte all’interno della scuola agraria sono direttamente o indirettamente legate al suolo, che l’uomo modella e lavora. Da qui la scelta di utilizzare la stessa terra quale materiale principale per la costruzione dei nuovi edifici. Le facciate sono rivestite con una pelle di terra cruda che avvolge i tre edifici sino al raggiungimento del cuore. Questa «hall» a cielo aperto è caratterizzata da scavi di volume, chiusi con superfici vetrate, che indicano i diversi accessi e collegano visivamente tutte le parti che compongono la nuova scuola. Analogamente a quanto succede già oggi nei campi di Mezzana, dove la produzione e la sperimentazione agricola sono al passo con il progresso tecnologico, si è optato per un sistema costruttivo meccanizzato, procedendo con la prefabbricazione degli elementi necessari alla realizzazione delle facciate in terra cruda. Una scelta che è, inoltre, figlia della volontà di rispondere alle differenti esigenze che la realizzazione di un involucro architettonico pone in maniera schietta, mettendo in vista le componenti materiali della costruzione e anche le sue implicazioni costruttive ed espressive. Questo atteggiamento è stato poi tematizzato per tutte le scelte dei materiali di costruzione e della loro messa in opera. Sono state utilizzate materie grezze che si dichiarano senza diaframmi formali. Le imperfezioni di questi materiali eliminano l’aspetto industriale (macchina) della costruzione rimettendo in luce il valore artigianale (uomo) che sta dietro a qualsiasi manufatto. Nasce così un organismo architettonico che genera delle relazioni spaziali che in maniera dialettica avvicinano le due componenti essenziali di questa scuola, l’aspetto pratico e manuale del fare a quello teorico e intellettuale del conoscere.

Committenza: Repubblica e Cantone Ticino, Dipartimento delle finanze e dell’economia, Bellinzona

Architettura e direzione lavori: conte pianetti zanetta, Carabbia

Ingegneria civile: MPN ingegneria, Bioggio

Progetto impianti RVCS: Tami-Cometta & Associati, Mendrisio

Progetto impianti elettrici: Elettroconsulenze Solcà, Lugano

Fisica della costruzione e antincendio: IFEC Consulenze, Rivera

Progetto facciate, vetrate e serramenti: Esoprogetti, Lugano

Consulenza amianto: Econs, Bioggio Foto: Bruno Klomfar, Vienna

Date: concorso 2007, realizzazione 2012

Pianificazione energetica: IFEC Consulenze, Rivera

Standard energetico: Minergie, TI-253 Tipologia edificio: nuova costruzione Superficie (Ae): 1’975 mq Fattore di forma: 1.49

Calore per riscaldamento: 80% impianto a legna, 20% impianto a gas

Acqua calda: 10% impianto a legna, 87% elettrico, 3% impianto a gas

Fabbisogno termico (Qh): 30,5 kWh/mq Ae anno

Indice energetico complessivo: 35,0 kWh/mq Ae anno

Magazine

Articoli correlati