Pa­le­stra dop­pia, Ri­va San Vi­ta­le

Il progetto nasce dall’esigenza di destinare una nuova doppia palestra e alcune aule speciali indispensabili alla Scuola media di Riva San Vitale progettata dagli architetti Giancarlo Durisch e Giorgio Giudici negli anni 1980-1982.

Data di pubblicazione
28-04-2015
Revision
08-10-2015

Occorreva trovare soluzioni a problematiche irrisolte: nel 1980 in base al progetto originale fu costruito accanto alla Scuola media un impianto di protezione civile fuori terra, in previsione di integrarlo nella volumetria della nuova palestra progettata con la scuola. Per motivi economici la palestra non fu realizzata. Il rifugio fu ricoperto di terra e si presentò per decenni come accumulo di terra abbandonato in mezzo alla pianura. I pianificatori del Comune avevano poi inserito in zona residenziale edificabile un terreno direttamente adiacente a quello del comparto scolastico cantonale, senza prevedere un accesso viario, mentre il comparto scolastico era tagliato in due dalla strada di quartiere, che avrebbe, di fatto, separato la palestra dagli altri impianti sportivi.

Sono questi i presupposti che hanno portato a proporre, come base di progetto per la palestra, un piano di quartiere con una nuova soluzione viaria e fondiaria idonea a riparare problematiche pianificatorie fino a quel momento irrisolte. Questo processo progettuale ha portato a una permuta di terreni tra Comune e Cantone e a un nuovo tracciato della strada di quartiere rispetto al Piano Regolatore.

Il progetto risolve in un colpo solo problematiche che alla committenza sembravano di difficile soluzione. La nuova palestra ingloba l’impianto di protezione civile esistente, dà accesso diretto agli impianti sportivi esterni e il nuovo quartiere residenziale è reso accessibile dalla nuova infrastruttura stradale. La nuova struttura si collega alle preesistenze in modo da creare un centro unitario protetto dal traffico. Il nuovo volume si sviluppa lungo l’asse nord-sud, creando un complesso urbanistico che dialoga col contesto conferendo alla nuova strada un carattere urbano che riqualifica l’intero comparto periferico.

Dal rapporto dialettico dei due edifici scolastici e dalla corrispondenza delle infrastrutture alle esigenze reali delle parti coinvolte nasce un nuovo luogo in cui finalmente volumi, funzioni scolastiche, infrastrutture sportive, spazi pubblici, flussi, viabilità combaciano al punto di formare un insieme univoco e sostenibile. L’edificio soddisfa i criteri Minergie già a livello tipologico, grazie al concetto di «scatola nella scatola» in cui l’involucro esterno (facciata e circolazione) è strutturalmente ed energeticamente indipendente dai contenuti interni (palestra e aule).

La volontà di creare un organismo unitario è consolidata attraverso la facciata che riprende la tettonica della scuola media esistente, un ordine architettonico classico composto di colonna-trabeazione in calcestruzzo con campiture di tamponamento leggere.

Il modulo originale è ripreso sulla facciata nord, quella di accesso, mentre sulle lunghe facciate laterali il modulo tettonico è condensato in una sostanziale equivalenza fra trabeazioni e campiture: un organismo semplice, classico e moderno, definito da pochi elementi costruttivi identici e ripetuti.

La struttura modulare della facciata è realizzata interamente in calcestruzzo prefabbricato. Le campiture sono costituite da pannelli di vetro smaltato di diverso colore che modulano la facciata secondo una variazione cromatica di correlazione tra musica e teoria dei colori. Prendendo spunto dal Contrapunctus XIV, composto da Johann Sebastian Bach anagrammando le note corrispondenti alle lettere del suo nome (B-A-CH), si è sviluppata l’armonia di colori che caratterizza le facciate longitudinali del nuovo impianto, inserendolo in modo sostenibile nel paesaggio.

La particolare delicatezza della filigrana tettonicocromatica genera un rapporto col costruito e col paesaggio che ci sorprende ogni volta che la osserviamo percorrendo l’autostrada A2 tra Lugano e Mendrisio.

Committenza: Repubblica e Cantone Ticino, Dipartimento delle finanze e dell’economia, Sezione della Logistica; Bellinzona

Architettettura: CDL: Giancarlo Durisch con Durisch+Nolli Architetti, Giorgio Giudici; Massagno Collaboratori N. Nessi, M. Pusterla

Direzione Lavori: Studio Grassi & Co. SA; Chiasso

Ingegneria civile: Pini Associati Ingegneri SA; Lugano

Ingegneria RVCS: Zocchetti SA; Lugano

Ingegneria elettrotecnica: Deac Sagl; Lumino, Arrigo G&A SA; Chiasso

Fotografia: Tonatiuh Ambrosetti; Losanna

Date: progetto 2007-2008, realizzazione 2009-2010

Standard energetico: Minergie

Intervento: Costruzione nuova

Superficie (Ae – corretta con altezza): 5’975 m2, Installazioni sportive (3’503 m2), Spogliatoi (939 m2), Scuole (834 m2), Magazzini (699 m2)

Riscaldamento: 100% pompa di calore acqua/acqua

Fabbisogno di calore per riscaldamento (Qh): 23.6 kWh/m2

Fabbisogno totale di energia (indice ponderato Minergie energia primaria): 20.6 kWh/m2

Fabbisogno illuminazione SIA 380/4: 13,1 kWh/m2

Dettagli: tetto U=0.21…0.23 W/m2K, pareti U=0.21…0.27 W/m2K, pavimento U=0.6 W/m2K, finestre U=1.3 W/m2K, g=0.5; 24% delle perdite termiche compensate dagli apporti solari

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