Con­si­de­ra­zio­ni su­gli im­pian­ti spor­ti­vi in Ti­ci­no

Data di pubblicazione
22-06-2023
Bixio Caprara
direttore CST, Master of Science in Sport ETHZ e Master of public administration EPFL

La storia degli impianti sportivi è antichissima. Già a partire dal mondo greco e romano si annoverano importanti esempi di impianti destinati a ospitare competizioni sportive di vario genere. È sufficiente ricordare, per il suo valore simbolico, lo stadio di Olimpia nel quale nel 776 a.C. si svolsero i primi Giochi olimpici: con una lunghezza di 200 m e una larghezza di 30 m arrivava a contenere fino a 40'000 spettatori. Rispetto alle antiche arene, il concetto di impianto sportivo necessita oggi di un’interpretazione molto più ampia e articolata, in particolare se si considera la straordinaria evoluzione della pratica sportiva nell’ultimo secolo.

Cos’è un impianto sportivo

Lo spazio necessario per la pratica sportiva si differenzia molto in funzione del grado di intensità infrastrutturale richiesto dalla disciplina sportiva praticata. Se per la corsa amatoriale può infatti bastare qualsiasi strada poco trafficata o addirittura un sentiero, per il nuoto o per il disco su ghiaccio sono invece necessarie delle infrastrutture sportive di dimensioni considerevoli, dotate di impianti tecnici sofisticati.

L’Ufficio federale dello sport (UFSPO) per descrivere le caratteristiche di un impianto sportivo si avvale della seguente definizione: «Con il termine “impianti sportivi” devono intendersi […] edifici, impianti e modifiche del terreno soggetti ad autorizzazione edilizia così come zone create, realizzate o utilizzate per l’esercizio di una o più attività sportive, per i cui cambiamenti di destinazione è necessaria una licenza edilizia. Non va inteso come impianto sportivo in senso stretto del termine, il paesaggio naturale non utilizzato in maniera intensiva ma che consente attività sportive (p.es.: boschi per l’allenamento della corsa, laghi e fiumi balneabili, montagne per l’alpinismo e lo sci escursionismo)».1

Pur non rientrando nella definizione sopra citata le montagne, i boschi e i laghi sono luoghi naturali ottimali per la pratica dell’escursionismo, dello sci escursionismo, della corsa d’orientamento, del rampichino, della tavola a vela, ecc. Si tratta di situazioni che potremmo definire «a bassa intensità infrastrutturale», rispetto alle quali, tuttavia, il costante incremento delle pratiche sportive che le investono ha richiesto un importante lavoro di coordinamento e approfondimento delle basi giuridiche necessarie alla gestione dei diversi casi. Un esempio interessante in tal senso è l’aumento esponenziale della pratica del rampichino e del rampichino elettrico, che negli ultimi anni ha visto il verificarsi di numerose situazioni conflittuali con la conseguente necessità di elaborare specifiche basi legali.2

Anche il Cantone Ticino ha proposto una modifica della Legge del 9 febbraio 1994 sui percorsi pedonali e i sentieri escursionistici (LCPS) per integrare quest’ultimi e gestirli in maniera coordinata rispetto alla rete dei percorsi MTB.3

È evidente che il tema degli impianti sportivi sia in realtà una questione molto ampia che interessa una serie assai diversificata di spazi, naturali o artificiali, che possono presentare differenti gradi di intensità infrastrutturale. Quando si parla di impianti sportivi è pertanto necessario esplicitare chiaramente a cosa ci si riferisce.

Definizioni e categorie

Vi sono molti approcci possibili per individuare le diverse categorie di impianti sportivi. In Ticino, ad esempio, l’elenco di Swisslos4 degli impianti sportivi inventariati individua le seguenti categorie: infrastrutture sportive all’aperto, palestre, piscine e sport d’acqua, infrastrutture per il pattinaggio su ghiaccio, infrastrutture per lo sci, infrastrutture sportive speciali, infrastrutture di servizio.

François Vigneau5 propone una riflessione piuttosto interessante in merito agli impianti sportivi, a partire dalla realizzazione nel 1998 a Parigi dello Stade de France, costruito per ospitare la coppa del mondo di calcio. Tale riflessione trae spunto dagli elementi che caratterizzano i diversi tipi di spazi sportivi, suddivisibili tra impianti sportivi per destinazione, infrastrutture sportive per adattamento e infine spazi per attività fisiche e sportive per appropriazione. In questo contributo ci avvaliamo di una suddivisione classica che conferma le categorie normalmente riconosciute nelle statistiche ufficiali.

Impianti sportivi naturali

Con impianti sportivi naturali intendiamo i numerosi spazi utilizzabili per la pratica sportiva senza particolari interventi o trasformazioni, definibili «a bassa intensità infrastrutturale». In questa categoria rientrano i laghi, i boschi, le montagne e i fiumi. In merito ai fiumi basti pensare al Ticino e all’importante sviluppo delle attività di canyoning. Come è stato il caso per i sentieri escursionistici e per i percorsi dedicati alla mountain bike anche per questa categoria potrebbero rendersi necessarie basi giuridiche specifiche a livello di pianificazione del territorio in modo da facilitare e regolamentare il coordinamento dei vari utenti.

Impianti sportivi all’aperto (Outdoor)

La maggior parte degli impianti sportivi all’aperto sono certamente costituiti dai campi di calcio, naturali o sintetici, presenti in quasi ogni Comune.

Nella categoria degli impianti sportivi all’aperto rientrano tuttavia molte altre infrastrutture come per esempio: piste da sci, campi da golf, piste di ghiaccio, pedane per l’atletica leggera, campi da tennis, campi da beach-volley, maneggi per l’equitazione, piste da in-line skater, campi polivalenti, ecc. Ognuno di questi impianti sportivi presenta caratteristiche specifiche e necessità proprie. Limitiamoci a sottolineare alcuni aspetti: la necessità di modificare il terreno e realizzare una adeguata superficie destinata alle attività sportive, il fatto che l’apporto di acqua giochi spesso un ruolo fondamentale, i problemi legati all’inserimento in un contesto urbano rispetto alle relazioni con il vicinato, le emissioni foniche o i collegamenti con i sistemi di trasporto pubblico per gestire al meglio l’afflusso degli utenti. Questi e molti altri aspetti correlati rappresentano spesso sfide impegnative sotto diversi punti di vista.

Impianti sportivi al coperto (Indoor)

Molte discipline sportive nate come sport all’aperto si sono progressivamente trasferite all’interno. Basti pensare al nuoto sempre più spesso praticato in piscine coperte o al disco su ghiaccio e al pattinaggio praticati ormai pressoché esclusivamente in appositi palazzetti del ghiaccio.

L’impianto sportivo al coperto più diffuso è rappresentato dalla palestra che, seppur vanti una ormai lunga tradizione, ha conosciuto e sta conoscendo un importante processo di evoluzione. Dalle prime palestre scolastiche di ridotte dimensioni si è infatti progressivamente passati a edifici complessi contenenti palestre doppie o triple suddivise con divisori mobili. Nella stessa categoria di impianti al coperto rientrano molti spazi sportivi privati come i centri fitness che consentono agli abitanti di praticare attività sportiva su tutto l’arco della giornata e in ogni condizione climatica.

Impianti per eventi (arene sportive)

L’ultima categoria è simbolicamente rappresentata dallo stadio nazionale di Pechino, realizzato da Herzog & De Meuron per i Giochi olimpici del 2008. Si tratta di vere e proprie arene, ormai solo lontanamente paragonabili all’antico stadio di Olimpia, e che, sebbene spesso vengano costruite per ospitare grandi eventi sportivi, sono concepite per accogliere attività polifunzionali e consentire lo svolgimento di eventi culturali di ampio raggio come concerti live o spettacoli di varia natura.

La proprietà degli impianti sportivi

Si suddividono fondamentalmente in due categorie: impianti sportivi di proprietà pubblica oppure di proprietà privata.

Attori istituzionali Confederazione

La Confederazione possiede e gestisce due centri sportivi nazionali, uno a Macolin, in cui ha sede l’Ufficio federale dello sport (UFSPO), e un secondo a Tenero, sede del Centro sportivo nazionale della gioventù (CST).

Le infrastrutture sportive riconosciute di valenza strategica da parte delle Federazioni sportive nazionali ricevono sussidi federali nell’ambito del credito quadro denominato NASAK6 che, sviluppatosi in diverse fasi successive, presenta un importo complessivo di 264.83 milioni di franchi.

Cantoni

I Cantoni sono responsabili della realizzazione degli impianti sportivi necessari allo svolgimento delle tre ore di educazione fisica scolastica, previste nella scuola dell’obbligo dalla legge federale sulla promozione dello sport in Svizzera.7

Tuttavia, è ben evidente come l’occupazione scolastica rappresenti un uso solo parziale dell’impianto sportivo. Considerando l’occupazione serale nei giorni feriali e durante i fine settimana e le vacanze scolastiche, emerge che per oltre il 60% questi impianti sono potenzialmente occupati da un’utenza diversa rispetto alle scuole, soprattutto società e organizzazioni sportive. I Cantoni sovvenzionati inoltre sovvenzionano sovente la realizzazione di impianti sportivi comunali o privati grazie ai fondi della lotteria intercantonale (Swisslos).

Comuni

In Svizzera i Comuni sono i principali proprietari di impianti sportivi. I dati risalenti agli anni 2000 indicano che ammesso un totale di spesa di 1 miliardo, la Confederazione spendeva 100 milioni, i Cantoni 200 milioni, mentre i Comuni assumevano i rimanenti 700 milioni. Se le cifre assolute sono nel frattempo certamente cresciute, i dati relativi dovrebbero essere sostanzialmente rimasti uguali. Ciò è piuttosto logico, se si considera che le società sportive manifestano le proprie richieste al primo livello istituzionale. I Comuni, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni della cittadinanza, cercano le risposte più opportune proponendo progetti che molto spesso alimentano intensi dibattiti politici che spesso sfociano in votazioni popolari.8

I privati

Anche in Ticino, come nel resto della Svizzera, i privati sono degli attori importanti nella gestione degli impianti sportivi:

  • i centri fitness sono spesso di proprietà privata;
  • lo stesso accade per gli impianti di golf, i centri per l’equitazione e la maggior parte dei campi da tennis;
  • altri casi di un certo rilievo sono la Gottardo Arena, le piscine dell’A-Club a Savosa, il centro per l’arrampicata Evolution Center a Taverne, così come la storica palestra della Società federale di ginnastica Bellinzona realizzata nel 1922.

Situazione attuale nel Canton Ticino

La pianificazione

Sebbene, come in ogni situazione, si possa certamente fare meglio sia in termini qualitativi che quantitativi, in generale è possibile affermare che il Canton Ticino dispone di una buona rete di impianti sportivi. Dal punto di vista qualitativo è interessante sottolineare la volontà, espressa da parte di parecchi comuni, ad esempio nel Mendrisiotto, di unire le forze per dar vita a una maggior professionalizzazione della pianificazione e della gestione degli impianti sportivi. È utile in questo senso ricordare come, impostando correttamente la pianificazione di tali infrastrutture, sia possibile ottimizzare le spese di gestione e come, per il successo di tali spazi, questo rappresenti il fattore di maggior criticità, dal momento che si tratta per lo più di impianti con una durata di vita medio lunga.

Nel passato, alcuni studi hanno evidenziato come la spesa pubblica per questo tipo di edifici (in rapporto al costo per abitante) possa essere bilanciata in termini relativi solo in realtà comunali con una popolazione pari o superiore a 30’000 abitanti. Infatti, solo oltre questa soglia tutti gli agglomerati presentano grosso modo lo stesso tipo di dotazione sportiva per quanto concerne gli impianti con forte impatto dal punto di vista delle spese di gestione, vale a dire uno stadio con pista di atletica, una piscina coperta e una pista del ghiaccio coperta. Sotto la fatidica soglia dei 30’000 abitanti si assiste invece a due situazioni opposte: Comuni che si sono dotati di alcuni dei citati impianti sportivi e altri che invece approfittano dell’offerta infrastrutturale dei comuni vicini o, spesso, del vicino capoluogo. Nel primo caso la spesa per gli impianti sportivi per numero di abitanti risulta eccessiva, nel secondo invece la spesa pro capite per impianti sportivi risulterà molto contenuta, ma solo grazie all’atteggiamento da «viaggiatore clandestino» dei Comuni che adottano tale politica.

Gli impianti sportivi scolastici

Purtroppo la pianificazione e la gestione degli impianti sportivi scolastici è ancora sovente orientata esclusivamente al soddisfacimento dei fabbisogni legati alla sfera formativa che, come abbiamo accennato non rappresenta che il 40% dell’utenza potenziale. In questo senso va ribadito l’appello alla committenza e ai progettisti a riflettere sull’utenza potenziale, affinché l’uso ottimale dell’infrastruttura sportiva scolastica non sia precluso dall’impostazione del progetto. In particolare, la palestra dovrebbe poter funzionare in modo indipendente e autonomo dall’edificio prettamente scolastico; dal punto di vista sportivo, l’impianto, oltre alle esigenze dell’utenza scolastica, dovrebbe tener conto delle esigenze dello sport associativo che si svolge nel comune in oggetto. Dal momento che i complessi scolastici comprendono normalmente, oltre alle palestre, anche strutture esterne, è essenziale che queste ultime siano pensate e concepite a favore di un ripensamento generale della vita del quartiere, in quanto offrono agli abitanti spazi capaci di favorire il movimento e quindi il benessere generale della popolazione.

Il Centro sportivo nazionale della gioventù

Il Canton Ticino beneficia della presenza sul proprio territorio del CST a Tenero che, oltre a svolgere la sua funzione prioritaria quale centro nazionale per la promozione dello sport giovanile legata all’accoglienza di utenze provenienti da scuole, federazioni e società sportive di tutta la Svizzera, mette i propri impianti a disposizione di oltre un centinaio di società sportive per poter svolgere i propri allenamenti. Inoltre, l’offerta integrata del CST consente a numerose società sportive ticinesi di organizzare eventi anche di livello nazionale. Infine, il CST si presenta e si qualifica come un vero e proprio «parco dello sport», valorizzato dagli interventi architettonici di Mario Botta. La qualità e l’accoglienza del luogo sono molto apprezzate dalla popolazione tanto che molte famiglie e singoli sportivi vi accedono per trascorrere momenti di svago e praticare differenti attività sportive.

Il Polo sportivo e degli eventi

In Ticino l’offerta di centri sportivi avrà una svolta epocale con la realizzazione del nuovo PSE di Cornaredo. Il nuovo stadio permetterà un notevole salto di qualità dell’offerta infrastrutturale della regione, non solo per quanto riguarda le attività legate alle partite di calcio della Lega nazionale. Per lo stadio è previsto un uso multifunzionale e con il connesso palazzetto dello sport sarà finalmente possibile l’organizzazione di eventi sportivi che oggi non possono essere ospitati se non con enormi sforzi organizzativi. Correlato al progetto PSE vi è la realizzazione del Centro sportivo Al Maglio, che consentirà un’importante riqualificazione di una zona dismessa di Canobbio, a ridosso del Piano della Stampa e sulle rive del fiume Cassarate. Sarà realizzato un vero e proprio parco dello sport e del tempo libero che si estenderà per 90’000 mq. Oltre alla creazione di nuove strutture sportive e di tre campi da calcio, il progetto prevede la valorizzazione delle componenti naturalistiche della zona, con l’obiettivo di dar vita a un grande comparto ricreativo aperto a tutta la popolazione, dotato di ampie aree verdi attrezzate e fruibili dai piedi della collina fino alla riva del fiume.

Le criticità negli investimenti

L’offerta di infrastrutture sportive in Ticino presenta tuttavia ancora alcune importanti lacune. Non potendo essere esaustivi in questa sede, ci limiteremo a sottolineare le questioni di maggior rilievo:

  • nel Locarnese la mancanza di una pista del ghiaccio coperta rappresenta una criticità evidente. La prevista copertura della pista di Ascona non potrà infatti risolvere il problema, visto che si limiterà a dotare l’impianto esistente di una copertura per gli allenamenti e le partite di hockey, senza consentire il prolungamento in termini temporali della stagione. La pista coperta di Prato Sornico non può considerarsi un’alternativa sufficiente, semmai può essere vista come un impianto complementare;
  • nel Mendrisiotto vi è un’importante mancanza di infrastrutture per il nuoto al coperto. Alcune piccole piscine scolastiche e la temporanea posa di un pallone sopra la piscina di Chiasso non rappresentano infatti soluzioni a lungo termine;
  • nel Luganese vi è una forte richiesta di piste di ghiaccio al coperto. Dal momento che le due piste della Resega presentano un intenso grado di occupazione, si stanno valutando soluzioni complementari. In questo senso la prospettata realizzazione di una nuova pista del ghiaccio coperta a Taverne su base privata potrebbe rappresentare un’interessante alternativa;
  • in tutto il Cantone esistono importanti progetti di rifacimento di numerose sedi scolastiche a fine vita per le quali sarà da prevedere un ripensamento in termini generali degli annessi impianti sportivi. L’appello è che nell’impostazione dei relativi concorsi di architettura la committenza faccia esplicita richiesta di una progettazione che preveda l’uso ottimizzato di queste infrastrutture anche al di fuori degli orari scolastici. In tal senso alcuni progetti rappresentano casi esemplari:
  • il progetto delle nuove palestre previste alla Morettina a Locarno;
  • la ristrutturazione e l’ampliamento del Campus a Trevano nel Luganese che, prevedendo contenuti sportivi di una certa importanza, richiederà grande attenzione nella ricerca di un accordo tra il Cantone e la città di Lugano;
  • nel Bellinzonese il Campus dell’Istituto cantonale di economia e commercio, del Liceo e del Centro cantonale Gioventù e Sport dovrà essere completato con la demolizione del vecchio Palasport a favore di una nuova infrastruttura sportiva coperta polifunzionale (palestra multipla) che potrà rappresentare un caso virtuoso per la condivisione degli spazi da parte dell’utenza scolastica con quella federativa.
  • per quanto riguarda infine gli sport invernali la riflessione deve sicuramente continuare, individuando soluzioni sostenibili che prevedano la realizzazione anche di impianti con neve programmata. I cambiamenti climatici non possono certamente essere ignorati ma, in taluni luoghi e al di sopra di determinate quote, esistono soluzioni sostenibili e praticabili. La destagionalizzazione delle stazioni invernali non va, infatti, fatta necessariamente coincidere con l’abbandono tout court degli sport invernali, ma è necessario trovare soluzioni per il loro mantenimento, completando l’offerta con altre attività che possano favorirne l’utilizzo su tutto l’arco dell’anno.

Le criticità nella gestione

Parallelamente alla pianificazione corretta degli investimenti sarebbe auspicabile sviluppare nuovi modelli di gestione affinché l’uso di queste infrastrutture sia ottimale. Difficilmente questo obiettivo potrà essere raggiunto se la gestione dei numerosi impianti sportivi scolastici rimarrà nelle mani delle rispettive sedi scolastiche che primariamente hanno altre competenze. Grazie all’integrazione dei dicasteri sport dei vari comuni di una stessa regione, e in collaborazione con il Cantone, sarebbe interessante pensare alla creazione di enti regionali per una maggior professionalizzazione della gestione degli impianti sportivi.

In ultima analisi, un impianto sportivo per sua natura occupa superfici significative, esige investimenti importanti e richiede una gestione onerosa. Il motivo principale alla base della realizzazione di nuove infrastrutture sportive o del miglioramento e ampliamento di quelle esistenti dovrebbe dunque essere legato alla volontà di garantirne l’uso ottimale affinché vi sia un auspicabile ritorno socioeconomico, in termini di benessere della popolazione. Si tratta di progetti che, per assicurarne una corretta pianificazione, richiedono un intenso lavoro di équipe e una grande perseveranza; un processo in cui tutti gli attori dovrebbero essere chiamati a privilegiare l’interesse generale per il soddisfacimento dei bisogni odierni e futuri dell’intera popolazione.

-> Concorso Centro sportivo Al Maglio (2019)

Note

 

1. F. Bosshart, W. Rey, R. Ch. Schilter, M. Schwendimann, Impianti sportivi. Basi per la progettazione, Ufficio federale dello sport UFSPO, Macolin 2017.

 

2. La giurisprudenza in materia di circolazione stradale, interpretando l’articolo 43 della Legge federale del 19 dicembre 1958, afferma che «i sentieri (fino alla categoria T3) possono essere adatti alle MTB, anche se non manifestamente destinati alla loro circolazione e se non espressamente vietati». Questo vale per tutti i cantoni che non hanno introdotto una disposizione alternativa. Si aggiunga inoltre la Legge federale sulle vie ciclabili approvata il 18 marzo 2022, scaturita dall’apposito articolo costituzionale approvato con la votazione del settembre 2018, la quale precisa all’art. 4 che «le reti di vie ciclabili per il tempo libero servono soprattutto allo svago e sono generalmente situate all’esterno dei comprensori insediativi. Comprendono strade, ciclopiste, vie, itinerari segnalati per escursioni in bicicletta e mountain bike e infrastrutture simili. Allacciano e collegano in particolare zone e paesaggi adatti allo svago, nonché attrazioni turistiche, fermate dei trasporti pubblici, impianti per il tempo libero e turistici».

 

3. L’articolo 1 della Legge cantonale sui percorsi pedonali ed i sentieri escursionistici (LCPS ), nella definizione dello scopo e campo di applicazione della medesima, recita: «La presente legge disciplina la pianificazione, la costruzione, la sistemazione, la manutenzione e la segnalazione di reti comunicanti dei percorsi pedonali, e dei sentieri cantonali e locali escursionistici e dei percorsi per mountain bike cantonali e locali. I percorsi pedonali e i sentieri costituiscono insieme una rete comunicante. I percorsi per mountain bike hanno un’elevata qualità ricreativa. La presente legge si applica alle reti indicate ai percorsi pedonali, ai sentieri e ai percorsi per mountain bike indicati nei piani approvati conformemente agli articoli 5 e 7».

 

4. L’elenco completo è disponibile all’indirizzo: https://m4.ti.ch/fileadmin/DECS/SA/UF/impiantiSportivi/file/ElencoCodiciInfrastrutture.pdf

 

5. François Vigneau, Les espaces du sport, Que sais-je?, Presse Universitaire de France, Paris 1998.

 

6. Concezione degli impianti sportivi di importanza nazionale CISIN (admin.ch).

 

7. Legge federale sulla promozione dello sport e dell’attività fisica (LPSpo), art. 12.

 

8. L’ultima votazione in ordine di tempo in Ticino è stata quella relativa al Polo sportivo e degli eventi (PSE) di Lugano, 28 novembre 2021. La popolazione, con un tasso di partecipazione del 62.52%, ha approvato il progetto con il 56.81% dei voti a favore.

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