Tal­ler Ca­pi­tal, ac­qua e ar­chi­tet­tu­ra a Cit­tà del Mes­si­co

Taller Capital affronta il tema della gestione dell’acqua a Città del Messico utilizzando il progetto dello spazio pubblico come strumento per ristabilire un equilibrio fra insediamento, acqua e abitanti.

Publikationsdatum
18-04-2018
Revision
23-04-2018

Loreta Castro Reguera Mancera

Nata a Città del Messico nel 1979, ha studiato Architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università nazionale autonoma del Messico (FA UNAM). Ha ottenuto una laurea in Architettura all'Accademia di Architettura di Mendrisio con Peter Zumthor e in Urban Design presso la Harvard Graduate School of Design, con una tesi sulla gestione dell’acqua attraverso il disegno dello spazio pubblico. Ha ricevuto diverse borse di studio fra le quali la Druker Travelling Fellowship, che le ha permesso di viaggiare e analizzare città disegnate nella storia attraverso sistemi idrici: Suzhou, Venezia, Dordrecht, Porto Alegre e Curitiba. Nel 2010 ha fondato Taller Capital con José Pablo Ambrosi Cortes. L’obiettivo è evidente: reintrodurre l'acqua nell’ambito della città.

Acqua e architettura

L'acqua è un elemento essenziale per la formazione e lo sviluppo degli insediamenti umani. La sua presenza e la possibilità di un suo utilizzo sono vitali nei processi di popolamento e antropizzazione. Città del Messico fu fondata al centro di un sistema lacustre formato da cinque grandi laghi e pianificata attraverso una rete di canali e chinampas 1, un eccellente esempio di paesaggio come infrastruttura. La sua evoluzione a città coloniale e il forte aumento di popolazione hanno trasformato il paesaggio lacustre in un deserto urbano. Il sistema di gestione delle acque della Regiòn Hidropolitana, con il prelievo da bacini di stati confinanti e scarico nel Golfo del Messico, aiuta la città a sopravvivere, ma con gravi conseguenze per il territorio: cedimenti del suolo, alluvioni, sfruttamento eccessivo della falda acquifera e costi irreversibili.

Sin dalla sua fondazione, Taller Capital ha affrontato il tema dell’infrastruttura idraulica attraverso le prospettive dell’architettura e del paesaggio, con la convinzione che le soluzioni siano da ricercare nella comprensione e rielaborazione del contesto idrico in cui la città fu fondata. Il lavoro dello studio coinvolge diverse scale e approcci, che vanno da documenti di ricerca e padiglioni educativi a spazi pubblici e forme plurime di tipo cooperativo. Un metodo che ha permesso allo studio di generare i progetti dalle proprie investigazioni.

L’installazione La Paradoja Hídrica concepita per il Pabellòn Eco (2015) è l'occasione per mostrare al pubblico gli investimenti e gli sforzi enormi di Città del Messico per sopravvivere. Un segmento del Túnel Emisor Oriente, il monumentale sistema di drenaggio in costruzione nel sottosuolo dell’area metropolitana, è assemblato temporaneamente nel cortile del Museo Experimental El Eco, progettato dall’architetto e artista Mathias Goeritz. Un anello alto 1.5 metri e spesso 30 centimetri, formato da sette cunei di calcestruzzo prefabbricato a raggiungere un diametro di 8.4 metri, il cui spazio interno è usato come forum per eventi.

A Città del Messico, una delle aree metropolitane più estese al mondo, un abitante su quattro non ha accesso garantito a una fornitura giornaliera di acqua, che è scomparsa dall'immaginario urbano. Il Pabellòn Hidrìco (2017) è una struttura temporanea concepita come strumento per diffondere cultura e istruzione sull'acqua: ospita un'esposizione sulla storia e il funzionamento del sistema idraulico e mostra una serie di proposte alternative, decentralizzate e sostenibili, per una migliore gestione idrica. Il padiglione, progettato per essere assemblato e smontato in un giorno, è costituito da travi di legno con giunti in acciaio, fogli di compensato e lamiera ondulata. Il tetto è in grado di raccogliere, immagazzinare e filtrare l'acqua piovana per renderla accessibile ai cittadini.

Dal 2013, Loreta Castro Reguera Mancera è direttrice del team di progettazione di Hydropuncture (2013-18), intervento urbano nella delegazione Iztapalapa, una zona socialmente svantaggiata della città; sviluppato dall‘UNAM e coordinato con Manuel Perló Cohen, ha ricevuto il primo premio ai Global LafargeHolcim Awards 2018. Il piano di rigenerazione combina il recupero, il trattamento e il riutilizzo dell’acqua con servizi pubblici e attività di svago all’interno del nuovo parco idrico La Quebradora.

Per un approfondimento sui giovani architetti under 40 si consiglia la lettura del nostro e-dossier dedicato al tema.

Edifici per appartamenti

In parallelo alle ricerche e ai progetti sul tema dell’acqua, Taller Capital ha realizzato diversi edifici per appartamenti a Città del Messico: López Cotilla 857 (2013), Palenque (2016), López Cotilla 1062 (2016), La Quemada (2017). I volumi sono caratterizzati da profonde aperture e da un’estetica austera che risponde alla materialità ed espressione della struttura: pilastri, travi e solette in calcestruzzo faccia a vista e pareti di mattone rosso o travertino. Gli appartamenti si sviluppano attraverso spazi di distribuzione illuminati da patii interni e culminano, sul fronte stradale, in generose logge, protagoniste della transizione fra gli spazi privati e la città.

 

Note

  1. La chinampa è un sistema di produzione agricola formato da piccole isole di terra artificiale, per la coltivazione di aree coperte da acqua a basso livello nella Valle del Messico.

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