L’austeri­tà co­me va­lo­re

Una residenza a Binz

Nel quartiere Binz di Zurigo, una cassa pensioni ha finanziato la residenza per gli studenti e il personale. Un progetto destinato a una nicchia del mercato, ma che consente ugualmente di mettere in rilievo strategie esemplificative di come sia possibile realizzare soluzioni abitative di elevata qualità pur mantenendo efficienti i costi e lo sfruttamento degli spazi.

Publikationsdatum
05-02-2020

Binz 111 è un complesso composto da due grandi edifici con miniappartamenti e alloggi condivisi nei pressi della stazione della S-Bahn di Zurigo chiamata Giesshübel. Ubicati su un’ex area industriale, dall’estate dello scorso anno sono abitati da impiegati e studenti dell’Ospedale universitario di Zurigo (USZ).

Completano l’offerta di servizi un ristorante di specialità, un asilo nido, atelier e locali commerciali al piano terreno. Il complesso si trova su un terreno di 6'000 m2 di proprietà del Canton Zurigo, che nel frattempo era stato occupato e ora è concesso in diritto di superficie. Un contratto tra la Direzione dei lavori pubblici del Cantone e l’investitore istituzionale regolamenta per 49 anni la destinazione d’uso e la ripartizione in vani. La scelta dell’ente responsabile e degli architetti è stata effettuata nell’ambito di due gare d’appalto indipendenti.

Nel 2011 si è tenuto un concorso pubblico su invito per gli investitori, vinto dalla cassa pensioni di Basilea Stiftung Abendrot, che all’epoca prevedeva ancora un hotel come uso complementare. Poco tempo dopo, l’investitore ha messo a punto un pacchetto comprendente esclusivamente alloggi accessibili per gli studenti e i dipendenti dell’Ospedale universitario cantonale. Nell’ambito di un mandato di studio non anonimo, cui hanno partecipato su invito sei studi di architettura, sono stati definiti sia il ­numero di unità abitative sia il canone d’affitto per le abitazioni.

Standardizzazione con margini di movimento

L’attuale offerta di alloggi del complesso di Binz, nel distretto di Zurigo-Wiedikon, è la seguente: 312 appartamenti per un totale di 429 camere singole affittabili; 2/3 di questi appartamenti sono monolocali con angolo cucina e ­bagno. In più sono presenti camere per ospiti esterni e 40 alloggi condivisi per un massimo di 9 persone. Non mancano una lavanderia e una sala comune al piano terreno.

L’amministrazione della maggior parte delle unità abitative fa capo alla cooperativa residenziale studentesca WOKO. I canoni di affitto per una stanza in un alloggio condiviso vanno da 500 a 800 franchi al mese; i monolocali da 26 m2 costano da 900 a 1200 franchi. I costi di costruzione ammontano a
38,4 milioni di franchi; la superficie com­plessiva per tutti i piani a 14'380 m2. Le pressioni sui costi sono state elevate, ma nonostante tutte le standardizzazioni necessarie gli architetti hanno individuato dei margini di movimento per distinguere questo edificio rispetto alla media, rendendolo qualcosa di speciale.

Ad esempio con una gestione dell’energia attenta all’ambiente: per il riscaldamento si è scelto di combinare fonti di energia geotermica con sonde geotermiche e sistemi di recupero del calore delle acque di scarico. Anche il sistema di ventilazione controllata è dotato di un sistema di recupero del calore.

Costi: da una rinuncia a riserve aggiuntive

Il progetto dello studio Gmür & Geschwentner Architekten + Stadtplaner di Zurigo è un complesso formato da un blocco allungato di otto piani e da un ­volume angolare di tre piani. Inizialmente si era pensato di ricavare nel cortile comune una sala polivalente coperta. Ma questa idea è stata accantonata in fase di revisione del progetto preliminare. Era­ ­infatti indispensabile ridurre i costi di costruzione a livelli concorrenziali. La committenza istituzionale si è perciò servita di un appaltatore totale che ha svolto questo mandato in con­sultazione con gli architetti ed è stato anche responsabile della successiva esecuzione.

Anche in altre aree è stato cruciale rendere il progetto edilizio economicamente sostenibile. A tal fine è stata utile una densificazione aggiuntiva con un piano attico sull’edificio principale e un piano in più sull’edificio angolare. Questo ha creato un’ulteriore riserva spaziale ed economica per la realizzazione di aspetti architettonici come il ristorante pubblico sulla facciata corta dell’edi­ficio longitudinale. Oppure la scala a ­cascata, disposta trasversalmente, che cambiando direzione da piano a piano e girando intorno al suo asse forma, nell’edificio longitudinale, una diagonale mozzafiato. Essa rappresenta un nucleo di collegamento e di accesso ai corridoi centrali di questo edificio, con gli appartamenti distribuiti nelle due metà longitudinali. Questa scala era presente fin dal primo progetto e gli architetti sono riusciti a salvarla a ogni giro di vite per il contenimento dei costi.

Contribuiscono inoltre alla qualità abitativa le terrazze comuni lungo le facciate orientali degli edifici, da cui si può godere di una splendida vista su Zurigo.

Unità abitative: serialità e omogeneità

I circa 420 appartamenti sono principalmente monolocali (con angolo cottura o con cucina separata), disposti in ­serie lungo i ballatoi per raggiungere il massimo dell’efficienza. Gli appartamenti con più locali, adibiti ad alloggi condivisi, sono situati principalmente alle estremità dell’edificio. Inoltre, al piano terreno si trovano diversi appartamenti multi-locali su due livelli che si affacciano sul cortile.

La ripetizione rappresenta qui una strategia di contenimento dei costi: tutte le camere sono di pari taglio e arredate allo stesso modo.

Le pareti non portanti sono prefabbricate; anche i locali sanitari sono giunti sul cantiere completamente preinstallati. Questo ha consentito di ridurre al minimo le pose in opera, a favore di un unico costruttore responsabile dei lavori.

La costruzione si basa su un semplice principio di materializzazione in ­massa: una base da quattro piani di elementi prefabbricati in calcestruzzo, completata da facciate intonacate che rivestono la muratura a due teste. La facciata rivolta verso il cortile dell’edificio angolare da quattro piani è strutturata come una casa di ringhiera con ballatoi colorati: dietro i pilastri azzurri, le facciate sono dipinte di rosa chiaro e le porte degli appartamenti sfoggiano vari colori. La varietà cromatica caratterizza anche la scala a cascata, che quasi esplode di colori, nonché i corridoi dell’edificio principale. Il colore ha un costo pressoché irrisorio, ma contribuisce in modo decisivo all’impatto e all’estetica degli edifici.

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