Sta­zio­ne di ri­cer­ca Agro­scope

Il centro Agroscope è ubicato nel piano di Magadino e si occupa di ricerca agronomica in Svizzera. L’edificio esistente, con i suoi annessi, non assicurava più il rispetto delle prescrizioni organizzative e infrastrutturali di un moderno istituto di ricerca. La sostanza edilizia, le infrastrutture e le attrezzature di servizio erano obsolete e necessitavano di considerevoli interventi di risanamento globale o di sostituzione.

Publikationsdatum
04-06-2018
Revision
04-06-2018

Dopo aver analizzato diverse varianti di risanamento che comportavano la costruzione di una sede provvisoria per garantire le attività del centro durante i lavori si è deciso di costruire un nuovo edificio che soddisfa le esigenze degli utenti e che rispetta gli standard energetici molto elevati della confederazione. Di conseguenza è stata costruita la nuova sede accanto a quella esistente e una volta terminati i lavori gli utenti hanno traslocato e l’edificio esistente è stato demolito.

Architettura

Il progetto è composto da un edificio principale in legno e da uno stabile di servizio in ferro e vetro che si integra alle tre serre esistenti e che delimita lo spazio antistante l’edificio principale.

L’edificio in legno è costituito da un volume compatto e regolare ad eccezione di una zona arretrata che definisce l’accesso principale e di un elemento frangisole in aggetto al piano primo che caratterizza la facciata sud.

Al suo interno ospita le attvità amminsitrative e di ricerca del centro Agroscope ed è organizzato su due livelli. Al piano terra si trova un atrio d’entrata, la ricezione, una sala per seminari, i laboratori e i locali di cernita dei prodotti agricoli. Al primo piano sono ubicati due grandi open space, due piccoli uffici, una sala riunioni e i locali di servizio agli uffici.

Il tetto in pendenza ha permesso di creare due lunghi sopraluce orientati a nord che permettono un buon apporto di luce naturale ai locali.

La costruzione è stata eseguita interamente in legno e ha ottenuto la certificazione Minergie P-ECO e Minergie A-ECO. Sulla copertura dell’edificio è stato installato un impianto fotovoltaico di mq 300 ed è riscaldato tramite termopompa acqua-acqua che preleva il calore dall’acqua di falda.

Lo stabile di servizio è stato concepito con la tipologia costruttiva della serre e al suo interno si trovano locali di supporto alla ricerca svolta nel centro.

Il comparto di Cadenazzo non è allacciato alla canalizzazione comunale, per tanto per la depurazione delle acque scure è stato realizzato un impianto di fitodepurazione. (LV)

Analisi di una struttura Xlam

Gli spazi del piano superiore sopra la parte a sbalzo sono occupati da grandi superfici aperte. Ciò rende impossibile inserire elementi strutturali in continuità dal pianterreno fino alla copertura. Serve quindi una soluzione per lo sbalzo di circa 2 metri che deve sostenere i carichi della copertura e degli uffici del piano superiore dell’edificio. Questo elemento portante a sbalzo è dato dalla soletta fra il pianterreno e il piano superiore, che è realizzata con un elemento XLAM / CLT di 320 mm di spessore, per una luce strutturale di 6.70 m e uno sbalzo su un alto di 2.10 m.

La soletta massiccia permette di sostenere il piano superiore e la copertura, utilizzando come altezza strutturale il medesimo spessore necessario nella parte restante dell’edificio, dove una struttura a telaio sostiene una luce strutturale di 7.80 m.

La discesa dei carichi indiretta tramite la soletta a sbalzo di questo tipo può essere considerata, in generale, come delicata e da ponderare accuratamente. La struttura deve avere una rigidezza sufficiente per evitare deformazioni troppo grandi e per garantire il confort d’uso tanto all’intero che all’esterno dell’edificio. Queste considerazioni valgono in modo generale e anche per strutture simili realizzate in calcestruzzo. Grazie alle prestazioni della struttura in XLAM si è potuto applicare questa soluzione anche alla struttura in legno, senza dover aumentare le dimensioni degli elementi strutturali e senza chiedere compromessi o concessioni al progetto originale. (AB)

 

Luogo: Cadenazzo, via al Ramél 18 
Committenza: Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFCL, Lugano 
Utenza: Agroscope, Cadenazzo
Architettura: Viscardi Zocchetti SA, Lugano
Collaboratori: L. Viscardi, P. Menotti 
Ingegneria civile: Borlini & Zanini SA, Pambio Noranco
Progetto impianti CVCRS: Visani Rusconi Talleri SA, Taverne 
Progetto impianti elettrici: Scherler SA, Lugano-Breganzona 
Fisica della costruzione, acustica: IFEC Ingegneria SA, Rivera 
Specialisti fuoco: CISPI Sagl, Paradiso 
Fotovoltaico: SUPSI, Canobbio 
Fitodepurazione: Oikos 2000, Monte Carasso 
Fotografie: Roberto Mucchiut, Collina d’Oro 
Fotorender: Diego Varan 
Impresa: Reali Costruzioni SA, Osogna 
Date di realizazzione: 2014-2016 
Pianificazione energetica: IFEC ingegneria SA, Rivera 
Certificazione – Standard energetico: Minergie TI-004-A-ECO e Minergie TI-002-P-ECO (dati riferiti a standard Minergie A-ECO) 
Intervento e tipo edificio: Costruzione nuova - stabile amministrativo 
Ae: 1066 mq
Fattore di forma (Ath/Ae): 2,12 
Riscaldamento: 100% pompa di calore acqua/acqua di falda
Acqua calda: 81,8% pompa di calore aria/acqua; 18,2% elettrico 
Elettricità: 359 mq pannelli fotovoltaici, 51 kWp, 50 MWh/a 
Requisito primario involucro dell’edificio: 23,2 kWh/mqa (limite Minergie-A 42,2 kWh/mq anno) 
Indice Energetico Complessivo (da certificazione): -9,2 kWh/mqa 
Energia grigia: 49,3 kWh/mqa (limite Minergie-A 50 kWh/mqa) 
Particolarità: Ventilazione con recupero di calore ad alta efficienza a flussi incrociati (amministrativo) e rotativo (sala seminari). Emissione di calore mediante corpi riscaldanti, batterie monoblocchi di ventilazione e ventilconvettori, emissione del freddo mediante fan coil e batteria monoblocchi di ventilazione. Illuminazione interna ed esterna a LED con rilevatori di presenza (PIR) e sensori di illuminamento.

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