Win­fried Bren­ne – vin­ci­to­re del Pre­mio Hein­rich Tes­se­now 2014

Winfried Brenne riceve il Premio Heinrich Tessenow per il suo impegno appassionato nella salvaguardia e conservazione dei monumenti storici.

Data di pubblicazione
20-01-2015
Revision
08-10-2015

Winfried Brenne, nato nel 1942, studia architettura a Wuppertal e Berlino. Collabora con Helge Pitz nell’ambito dell’atelier di architettura Pitz-Brenne dal 1978 al 1990, quando apre un proprio studio di architettura che opera principalmente nel campo del riuso e restauro di edifici, perizie per singoli edifici o aree sottoposte ai vincoli dei beni culturali, sviluppo di strategie per la riconversione di aree dismesse con un’attenzione specifica all’esistente, edilizia abitativa, bioedilizia.

Dal 1990 al 1992 insegna alla Technische Fachhochschule Berlin, dal 1996 al 1999 è membro del consiglio per i beni culturali del Land Berlino, dal 1995 al 1999 è membro del consiglio per il restauro del Bauhaus di Dessau, dal 2000 al 2002 è presidente della Fondazione per la tutela dei monumenti storici di Berlino. Dal 1993 è membro di Docomomo Germania, dal 2000 membro del comitato nazionale di Icomos Germania e dal 2006 membro dell’Akademie der Künste di Berlino. Winfried Brenne è architettoingegnere diplomato e membro del Bund Deutscher Architekten (BDA) e del Deutscher Werkbund (DWB).

Da sempre, l’uso intelligente delle risorse è parte integrante della pratica architettonica e veniva praticato già molto prima che si sviluppasse la categoria professionale che conosciamo oggi. Pur riconoscendo tutto l’esistente come patrimonio culturale, sono infine le valutazioni che concorrono a formare il nostro punto di vista. Tali valutazioni sono condizionate dal periodo storico in cui viviamo.

L’Anno Europeo del Patrimonio architettonico del 1975, con il motto «Un futuro per il nostro passato», ha favorito quella divulgazione dei temi connessi alla tutela dei beni culturali che si era resa necessaria dopo le profonde trasformazioni dovute al miracolo economico, ottenendo anche un certo riscontro, cosa che a posteriori può sembrare sorprendente. Si sono poi aggiunti anche riconoscimento e promozione a livello politico e parlamentare.

La società fu sensibilizzata, non da ultimo, per la salvaguardia di monumenti sconosciuti, ancora da scoprire. In questo contesto Winfried Brenne, insieme al suo collega di allora Helge Pitz, ha svolto un lavoro pioneristico. Per fare un esempio concreto: nel 1977 i due architetti scoprono e apprezzano, per esperienza personale, le peculiarità di un appartamento all’interno della Waldsiedlung a Berlino Zehlendorf, un’opera di Bruno Taut conosciuta come «Capanna dello zio Tom»; di qui nacque la decisione di prendersi cura della conservazione di queste case che li portò infine, dopo un periodo di intenso lavoro di ricerca svolto privatamente, indagini sul colore e analisi – si potrebbe quasi parlare di una seconda laurea in storia delle costruzioni – a stilare un rapporto sulle misure da rispettare nella tutela delle case.

Gli architetti pretesero allora che l’intero quartiere fosse dichiarato monumento storico e che fosse conservato con i suoi valori originali. Questo fu un vero e proprio manifesto. Più di trent’anni dopo, ben sei Siedlungen degli anni Venti a Berlino sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Un risultato raggiunto grazie allo spirito d’iniziativa, alla capacità di persuasione, a una competenza professionale sempre più qualificata e al riconoscimento ottenuto da un lato e dall’altro lato grazie alle autorità del Dipartimento dei beni culturali, ai proprietari e ai committenti sempre più preparati.

Winfried Brenne riassume il suo operato in due frasi: «A nostro avviso Bruno Taut, con le sue Siedlungen, ha plasmato il volto della città. Volevamo che la città non perdesse questo volto.» Oggi l’opera riscoperta di Bruno Taut è ben documentata e presente in numerose pubblicazioni. Questo genere di lavoro architettonico è ben lontano dall’attività tradizionale dell’architetto impegnato nelle nuove costruzioni: la volontà di addentrarsi in ciò che un altro ha pensato, e di valorizzarlo, si antepone al gesto creativo. La condizione è possedere quella che con una parola anacronistica viene definita «umiltà». L’architetto viene comunque risarcito con momenti speciali in cui la luminosità originaria del progetto riemerge, a volte intensa, altre pacata e quasi accidentale.

Il lavoro richiede metodi e tecniche diversi, e di conseguenza tra i 25 collaboratori che formano lo studio si contano anche specialisti in storia delle costruzioni, storici dell’arte, esperti della tutela dei monumenti e restauratori.

Ecco una selezione di alcuni progetti esemplari nell’ambito degli edifici storici eseguiti dallo studio di architettura Winfried Brenne Architekten.

Rispristino e restauro dei grandi insediamenti berlinesi tutelati e dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Unesco (Hufeisensiedlung, Grosssiedlung Britz, Siemensstadt, Weisse Stadt, Gartenstadt Falkenberg, Siedlung am Schillerpark, Wohnsiedlung Carl Legien); ex-scuola statale dell’ADGB a Bernau, degli architetti Hannes Meyer e Hans Wittwer (Premio di architettura dell’ordine professionale degli architetti di Brandeburgo 2007 e First World Monument Fund / Knoll Modernism-prize 2008); Villa Urbig di Mies van der Rohe a Berlino; Meisterhaus Muche-Schlemmer di Walter Gropius a Dessau (Patrimonio Mondiale dell’Unesco); abitazione di Bruno Taut a Dahlewitz; riqualificazione energetica del Bauhaus a Dessau; restauro e ammodernamento dell’Akademie der Künste di Berlino; ripristino e riqualificazione energetica degli edifici di Hans Hoffmann della Siedlung am Schillerpark a Berlino. Musei: Deutsches Historisches Museum a Berlino, Castello di Berlino-Charlottenburg, Castello di caccia a Grunewald, Castello Schönhausen a Berlino-Pankow, Museo Kaiser-Wilhelm a Krefeld. Mostre itineranti: «Siedlungen der zwanziger Jahre – heute», «Farbe in der Stadt e Bruno Taut – Meister des farbigen Bauens». Oltre a numerose pubblicazioni.

Il premio Heinrich Tessenow

Il premio Heinrich Tessenow viene attribuito, in onore al grande architetto e professore universitario, a personalità europee che hanno dato un contributo eccellente nell’ambito del processo di ideazione di forme architettoniche, artigianali e industriali e nell’educazione alla cultura abitativa e architet- tonica, o la cui opera s’ispira alla complessa attività
di Heinrich Tessenow. Meritevoli del premio Heinrich Tessenow sono stati, tra gli altri, in passato: Kay Fisker, Hans Döllgast, Giorgio Grassi, David Chipperfield, Eduardo Souto de Moura, Mirosloav Sìk, Sergison Bates, Richard Sennett e Roger Diener. Il premio viene assegnato dalla società Heinrich Tessenow.

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