Tra­sfor­ma­zio­ne di una ca­sa sto­ri­ca, Sa­lo­ri­no

Il progetto consiste nella trasformazione di una casa del 1719, situata al limite superiore del nucleo storico del paese di Salorino, in un’abitazione per una famiglia di tre persone, con uno studio, giardino e ampio terrazzo.

Data di pubblicazione
19-04-2017
Revision
19-04-2017

Il paese è collocato su un ripido pendio esposto a sud, ai piedi del Monte Generoso. Il sito offre una visuale aperta e panoramica verso Mendrisio e le Alpi italiane. L’orografia, caratterizzata da versanti molto scoscesi, presenta vigneti terrazzati, corsi d’acqua e strisce boschive selvatiche. Questo paesaggio condiziona la conformazione urbanistico-spaziale del piccolo borgo, quasi «aggrappato» alla montagna. I volumi delle case sono accatastati e sovrapposti l’uno all’altro: infatti la sezione, dalla cantina della casa sottostante a quella del progetto fino al tetto, si sviluppa su un’altezza di cinque piani, e le facciate sud e ovest della cantina e del piano terra sono integrate nell’insieme dei volumi circostanti.

Per le condizioni generali dell’edificio si è adottata una strategia di ricostruzione completa degli interni, mantenendo però la volumetria storica, salvo un piccolo rialzamento del tetto. All’interno l’edificio è stato completamente smantellato e ricostruito. La sfida progettuale è consistita nel far corrispondere l’esigenza di nuovi spazi interni con la conformazione originale delle facciate. Si trattava in sostanza di sviluppare una sequenza armoniosa di spazi in funzione dell’uso, e soprattutto in funzione della luce e delle viste. L’ordine spaziale è pensato in base a una forte gerarchia tra spazi privati e spazi comuni. Gli spazi comuni formano un tutt’uno, un gioco di volumi che segue lo sviluppo delle aperture e delle viste per formare una specie di torre di luce. Il percorso genera così uno spazio fortemente ascensionale.

Una delle principali difficoltà del cantiere è stata l’impervia accessibilità al sito. Le piccole vie del nucleo non consentivano infatti il lavoro con mezzi tradizionali quali camion e gru. Si è pertanto optato per un tipo di costruzione non tradizionale, con elementi prefabbricati in legno, relativamente leggeri e montabili con l’elicottero. Tutta la struttura portante è realizzata in elementi in legno multistrato a strati prodotti su misura, e progettati sulle basi di una scansione 3d dell’edificio esistente.

Il sistema statico, semplice ed efficace, rispecchia la gerarchia spaziale. Simile a una casa di carte capovolta, la struttura portante è incrociata tra i piani. Due grandi elementi-trave attraversano per la lunghezza lo spazio del sottotetto in cima alla casa. Ad essi sono appesi il pavimento del piano-tetto e le quattro pareti trave che determinano la divisione delle stanze al primo piano. Queste quattro pareti portano a loro volta il soffitto dello spazio libero del piano terra. Gli sforzi vengono trasmessi tra i singoli elementi in legno e scaricati ai muri perimetrali in sasso per mezzo di elementi metallici appositamente realizzati.

Per una maggiore economia spaziale in sezione, le solette in legno dello spessore di 12 cm fungono da soffitto e da pavimento allo stesso tempo. Gli impianti sono integrati in appositi vani verticali e la distribuzione orizzontale avviene all’interno dei mobili fissi generanti gli spazi.

Gli elementi in legno dei pavimenti e delle pareti sono trattati con pitture a cera bianche diversamente coprenti. Le pareti perimetrali in sasso sono invece coperte con un intonaco semplice e una pittura bianca a base di calce. Il pavimento al piano terra è un getto a base di gesso sigillato con delle resine. La casa assume così una parvenza molto semplice, internamente ed esternamente, per integrarsi bene nel paesaggio circostante.

Committenza: Stefanie Hitz

Architettura: Stefanie Hitz, Luca Mostarda, atelier nido, Mendrisio

Ingegneria civile: Borlini & Zanini SA

Pianificazione energetica: IFEC Consulenze SA

Date: progetto 2014, realizzazione prima fase 2015, seconda fase 2017

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