Spa­zi bel­lin­zo­ne­si

Progetti del Laboratorio Ticino dell’AAM

L’architetto, attraverso il progetto di spazio, ... esprime anche la sua visione del mondo, della società, dell’uomo... L’architetto lavora pensando soprattutto ai vuoti e ai pieni per plasmarli e destinarli a favorire una migliore condizione di vita dell’uomo nel senso più generale delle parole. Migliorare lo spazio di vita dell’uomo, non c’è altro senso nel costruire.

A. Galfetti, Il progetto dello spazio, conferenza all’Accademia di architettura, 25 gennaio 2007.

Data di pubblicazione
14-04-2016
Revision
14-04-2016

Il Laboratorio Ticino, struttura di ricerca dell’Accademia di architettura, svolge prevalentemente attività sui temi della progettazione territoriale. Al suo interno sono stati fino a ora prodotti diversi studi sul Bellinzonese. Presentiamo tre approfondimenti che sono stati elaborati tra il 2014 e il 2015 in ambiti distinti: 1) il diploma dell’Accademia del 2014 (Lo spazio pubblico nella «Città Ticino»); 2) lo studio Comparto Saleggi su mandato congiunto dei comuni di Giubiasco e Bellinzona; 3) la ricerca Dal disegno alla realtà – densificazione qualitativa localizzata sul futuro dell’area delle Ferriere Cattaneo (mandato congiunto FNSNF, comuni Giubiasco e Bellinzona, Ferriere Cattaneo). I tre momenti di riflessione sono tra loro collegati e si influenzano reciprocamente. I lavori di progetto urbanistico, e in particolare quello sul comparto delle Ferriere Cattaneo esemplificano la metodologia che utilizziamo. La lettura paesaggistica e il progetto dello spazio sono le basi per aggiornare le regole codificate nel piano regolatore. Il progetto è servito in un primo tempo come strumento di indagine e riflessione, i risultati sono stati condivisi e recepiti dal Piano Regolatore.

Il Diploma 2014 Lo spazio pubblico nella «Città Ticino» ha rappresentato la fase conclusiva dell’omonimo progetto di ricerca finanziato dal Fondo Nazionale nell’ambito del programma PNR 65 Nuova qualità urbana. La ricerca si è concentrata sulle aree di fondovalle del Ticino nelle quali la pressione edilizia e lo sfruttamento del suolo sono più intensi rendendo più urgenti e necessari gli interventi volti a migliorare la qualità dello spazio costruito. Nella lettura del territorio si è prestato particolare attenzione a due ambiti e alle loro reciproche relazioni: il territorio interpretato dal punto di vista morfologico/geografico e il territorio analizzato dal punto di vista della rete della mobilità e degli spazi pubblici nella loro accezione più ampia. Questa chiave di lettura non esclude le altre componenti legate alle discipline dello spazio ma pone l’accento su un’interpretazione più finalizzata alla risposta progettuale con l’intento di migliorare la qualità degli spazi pubblici. Per il territorio del Bellinzonese viene evidenziato il valore degli spazi che si articolano attorno all’asse del fiume Ticino. La pianificazione attuale pone delle basi eccezionalmente favorevoli allo sviluppo di questa visione strategica in quanto nei singoli piani regolatori numerose aree lungo il fiume Ticino vengono già definite come aree pubbliche. 

Vengono individuati cinque nodi (denominati parchi) ritenuti particolarmente significativi: 1) il Parco industriale e stadio, «Porta nord» del bellinzonese, la zona industriale di Castione-Arbedo che costituisce un’area rilevante sia per la vicinanza al fiume Ticino che per la presenza della stazione TILO. È allo studio un progetto per il riordino e lo sviluppo dell’area industriale e di uno stadio con altre infrastrutture pubbliche; 2) il Parco residenziale, comparto Prato Carasso che ha visto un progetto che non si è concretizzato a causa di un iter reso difficile da ricorsi. Nonostante ciò l’area rimane particolarmente interessante dal punto di vista residenziale da pianificare e progettare in maniera coordinata; 3) il Parco della ricerca, in prossimità della zona più centrale di Bellinzona, delle infrastrutture scolastiche e del lido, quest’area vedrà lo sviluppo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina irb; si costituirà come un vero e proprio parco pubblico legato ai temi della ricerca; 4) il Parco dell’ospedale (la Saleggina), con lo sviluppo di un’infrastruttura pubblica come l’ospedale, si inserisce come un «tassello» fondamentale nella strategia di parchi pubblici lungo il Fiume Ticino; 5) il Parco del Piano di Magadino (pdm) che comprende lo spazio agricolo e naturalistico (inclusa la zona palustre d’importanza nazionale) che si estende lungo il tracciato del fiume Ticino per una lunghezza di quasi 11 km e una larghezza media di circa 2 e costituisce il grande spazio di collegamento tra il Bellinzonese e il Locarnese.

Per quanto riguarda il nodo della Saleggina (Parco dell’ospedale), il Laboratorio Ticino ha avuto modo di elaborare uno studio specifico su richiesta dei Comuni di Bellinzona e Giubiasco. L’obiettivo dello studio era quello di valutare l’ipotesi della costruzione di una nuova struttura ospedaliera nell’ampia area verde oggi adibita a poligono di tiro militare, nota come Saleggina. Il progetto si pone l’obiettivo di evidenziare vantaggi, potenzialità e possibili conflitti di una tale infrastruttura pubblica con particolare attenzione alla qualità dello spazio pubblico, alla mobilità e alle tipologie degli ospedali più contemporanei. L’ospedale è una struttura in permanente evoluzione a causa degli sviluppi della disciplina. Il comparto è particolarmente adeguato a ospitare un ospedale in quanto permette la creazione di un primo insediamento in grado di svilupparsi nel tempo. 

Il progetto del nuovo ospedale si inserisce nel comparto Saleggi definendo gli accessi. Si accede alla struttura direttamente dalla strada cantonale attraverso un nuovo asse urbano che definisce il limite dello sviluppo residenziale e al tempo stesso diventa il collegamento diretto con il fiume Ticino. L’edificio, sviluppato in lunghezza, è completamente immerso nell’area verde e sottolinea la relazione spaziale con il fiume. Il progetto mostra anche la possibilità di sviluppo di una nuova fermata TILO. L’accessibilità pubblica diretta è un potenziale del comparto Saleggi che avvalla l’ipotesi di realizzare qui un’infrastruttura pubblica di grandi dimensioni e importanza. Il progetto dimostra infatti come il nuovo ospedale possa essere inserito nel comparto preservando ampie aree verdi, allo scopo di mantenere il valore pubblico del luogo e garantendo delle aree di «riserva» per gli sviluppi futuri dell’ospedale. Sono stati elaborati degli schemi che mostrano come il comparto Saleggi sia in grado di ricevere come prima fase un nuovo ospedale (dimensioni suggerite dall’eoc: 60’000 mq) e che possa adeguarsi con estrema flessibilità agli sviluppi della tecnologia ospedaliera. In tutte le fasi è mantenuta un’ampia area verde pubblica e dei percorsi per lo più pedonali che collegano l’ospedale alla rete di percorsi legati al fiume Ticino e al Parco di Magadino. In tal senso la passerella sul Ticino, già realizzata, che collega Monte Carasso a Bellinzona, rinforza questa vocazione pubblica del comparto.

Per il Bellinzonese risultano essere di particolare interesse anche il comparto che ha al proprio centro la stazione ferroviaria e l’area che ospita l’attività industriale delle Ferriere Cattaneo. La strategia della densificazione qualitativa localizzata e del riuso delle aree industriali ha potuto essere approfondita grazie alla ricerca Dal Progetto alla Realtà (From Design to Reality). Il progetto di ricerca si è proposto di investigare l’integrazione di una proposta progettuale qualitativa e condivisa nel processo pianificatorio approfondendo le seguenti tematiche: la centralità del progetto come strumento di indagine e trasformazione; la densificazione qualitativa localizzata come strategia urbana; la multiscalarità dello spazio pubblico come qualità urbana; il processo partecipativo per risultati realizzabili e in tempi brevi.

Si tratta di un progetto di ricerca proposto da Francesco Rizzi (architetto e ricercatore presso il Laboratorio Ticino, Accademia di architettura-USI) e approvato dal comitato del Fondo Nazionale FNSNF PNR 65 – New Urban Quality in occasione del concorso per giovani ricercatori PNR 65 nel 2013. La ricerca è stata condotta con la partecipazione del Fondo Nazionale di ricerca, del comune di Giubiasco, del pianificatore arch. Giovanni Guscetti e di Aleardo Cattaneo per le Ferriere Cattaneo SA. Si è posta l’obiettivo di investigare un processo partecipativo di progettazione e pianificazione su un caso reale, assumendo come caso di studio il quartiere stazione di Giubiasco con particolre attenzione all’area delle Ferriere Cattaneo SA e alla visione allargata del territorio transcomunale tra Giubiasco, Bellinzona e il fiume Ticino. Il progetto ha coinvolto attivamente attori di diversi ambiti: pubblico, privato, tecnico-specialistico (pianificatore indicato dal comune); scientifico (Laboratorio Ticino AAM-USI).

Punto nodale della rete di mobilità pubblica cantonale, il quartiere stazione di Giubiasco è un’area attualmente destinata a funzioni industriali e residenziali. L’area delle Ferriere Cattaneo si pone a nord della stazione nei pressi del comparto Saleggi. Il progetto urbanistico dell’area prende in considerazione la qualità dei manufatti esistenti nel comparto. Alcuni edifici industriali sono segnalati come di valore e mantenuti. Si definiscono zone specifiche adatte alle diverse attività in funzione della loro posizione. La zona a ridosso della linea ferroviaria accoglie le attività produttive, mentre le aree verso il centro di Giubiasco accolgono le funzioni più pubbliche, residenziali e amministrative. L’identità industriale dell’area costituisce un grande potenziale. Da un’analisi dei manufatti e dal confronto con la proprietà, i due edifici industriali più antichi devono essere oggetto di un progetto di riuso con funzioni da definire. Le strutture industriali, solitamente semplici, modulari e con ampie portate, risultano relativamente facili da riusare. La loro presenza all’interno del nuovo quartiere mantiene viva la memoria e lo spirito dell’area. La zona verso l’area residenziale (viale 1814) è concepita come una area mista che può accogliere diverse funzioni. A ridosso dell’ex centro Swisscom, attualmente adibito a centro scolastico (prossimamente con 1’200 studenti), è ipotizzato un centro congressi/alberghiero che parzialmente può utilizzare gli spazi degli edifici mantenuti delle Ferriere Cattaneo SA.

Il piano degli azzonamenti di progetto intende mostrare una possibile strategia di pianificazione del comparto. Vengono indicate le aree che lo strutturano a partire dai percorsi di interesse pubblico. Il progetto urbanistico evidenzia il potenziale di sviluppo del quartiere Ferriere Cattaneo e ne delinea una possibile strategia di densificazione qualitativa. Un progetto unitario del quartiere è necessario per valorizzare l’ampia dimensione dei fondi e massimizzare la densità qualitativa. Il disegno dei percorsi e degli spazi pubblici crea identità urbana e l’introduzione di funzioni miste fa «vivere» il quartiere in tutte le ore della giornata, accrescendo l’intensità degli usi urbani. L’introduzione di funzioni pubbliche (quali un centro congressuale) conferisce riconoscibilità e identità al quartiere. Viene evidenziata la necessità di un progetto controllato dell’accessibilità veicolare prevedendo uno o più parcheggi sotterranei a servizio del quartiere per limitare il transito delle automobili. La stazione di Giubiasco ed eventualmente una nuova fermata nella zona Saleggi rende il quartiere estremamente accessibile. Garantirne la permeabilità pedonale pubblica collega il quartiere con la rete di percorsi urbani esistenti facendo di questo comparto un tassello significativo per il futuro sviluppo della nuova Bellinzona.

Note

A. Galfetti, Il progetto dello spazio, conferenza all’Accademia di architettura, 25 gennaio 2007, ora in M. Ortalli, N. Ossanna Cavadini (a cura di), Il progetto dello spazio, Archivio Cattaneo, Cernobbio 2009, p. 18.

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