Le Al­pi e la sto­ria

Il Laboratorio di Storia delle Alpi dell'Accademia di Mendrisio

Studia le Alpi in tutti i loro anfratti, fisici e teorici: dal loro rapporto con commercio, agricoltura e industria alle dinamiche politico-sociali che le hanno attraversate, fino alle produzioni culturali che le hanno segnate e alle rappresentazioni cui sono state soggette. Un autoritratto del Laboratorio di Storia delle Alpi (LabiSAlp).

Data di pubblicazione
02-10-2019

Collocato presso l’Accademia di architettura di Mendrisio, il Laboratorio di Storia delle Alpi (LabiSAlp) è un istituto per la ricerca storica nato nel 2006 il cui scopo è studiare lo spazio alpino sia autonomamente sia in collaborazione con altri enti scientifici. L’attuale coordinatore è lo storico ticinese Luigi Lorenzetti.

Il LabiSAlp nasce come naturale prosecuzione del precedente Istituto di Storia delle Alpi (ISAlp). Quest’ultimo era stato creato nel 2000 sotto gli auspici dell’Università della Svizzera italiana e dell’Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi (AISA), ed era diretto dallo storico Jon Mathieu.

I ricercatori che operano all’interno del LabiSAlp analizzano il mondo alpino nella sua evoluzione storica considerando sia le dinamiche storiche interne alle Alpi, sia le interazioni e gli scambi con il mondo extra-alpino. Ciò significa studiare fenomeni quali il commercio, i mercati, l’agricoltura, l’industria, le infrastrutture, ma anche i cambiamenti di mentalità, le produzioni culturali, le religioni e le confessioni religiose, le rappresentazioni del mondo alpino, i processi demografici e insediativi e le dinamiche politiche e sociali.

Il LabiSAlp concorre alla ricerca competitiva e, in questi anni, ha sviluppato tre progetti di ricerca finanziati dal Fondo Nazionale, di cui uno ancora in corso. Il secondo tra questi, iniziato nel 2012 da Daniela Delmenico e ormai concluso, aveva per titolo Le montagne negoziate. Turismo e regolazione territoriale nelle ­Alpi, 1870-1970.

Il progetto ha analizzato, attraverso dei casi di studio, le interazioni tra le collettività locali coinvolte nell’attività turistica e il territorio alpino tra 1870 e 1970. Proprio nel corso di questi cento anni, infatti, la pratica turistica è diventata un fenomeno di massa, modificando i modi di utilizzazione della montagna, ampliando la sua frequentazione e incrementando la domanda di spazi da destinare a residenze secondarie e ad appartamenti di vacanza per il soggiorno di un numero sempre crescente di villeggianti.

L’attuale progetto di ricerca – condotto da Matteo Tacca e da Marta Villa – verte intorno al tema: Proprietà, risorse e sviluppo territoriale. I fondovalle nello spazio alpino, 1700-2000. L’obiettivo è quello di analizzare in una prospettiva di lunga durata la costruzione territoriale dei fondovalle alpini. Questi ultimi sono il prodotto del rapporto tra le forme di proprietà della terra e la valorizzazione delle risorse del territorio attraverso il loro uso e il loro commercio.

L’ipotesi è che, nel corso del tempo, vi sia stato uno slittamento dei fondovalle da una situazione di marginalità rispetto alle fasce altimetriche superiori a una fase in cui l’aumento del loro valore è andato di pari passo con il loro distacco dal territorio propriamente alpino. Il progetto cercherà di dare una risposta a questo interrogativo, analizzando in una prospettiva comparativa due aree alpine.

Un aspetto interessante della presenza del LabiSAlp a Mendrisio, in un territorio di frontiera linguistica, culturale, economica e politica, è il fatto che questa collocazione sottolinei la vocazione dell’istituto a promuovere la comunicazione e la collaborazione scientifica con singoli ricercatori, università e centri di ricerca storica di tutti i paesi che si affacciano sull’arco alpino e che siano interessati alla storia delle Alpi.

Il rapporto con l’Accademia di architettura consente al LabiSAlp di fornire un supporto agli studiosi che lavorano nell’ambito delle ricerche sul territorio, ma anche di dare un contributo alla formazione dei nuovi architetti che sia in linea con l’impostazione della facoltà. Quest’ultima, infatti, propone un modello didattico interdisciplinare che superi gli specialismi tradizionali e formi un architetto «umanista» e «generalista», adeguato ad affrontare la realtà moderna.

Infatti, oggi gli architetti sono chiamati a sviluppare competenze che consentano loro di cimentarsi anche nel riuso del patrimonio storico e nella riqualificazione del paesaggio e, in questa prospettiva, la conoscenza delle tecniche e dei problemi legati alla ricerca storica (uso delle fonti, della bibliografia, della cartografia storica ecc.) può rappresentare un valido aiuto.

I corsi di storia, tenuti dai docenti del LabiSAlp, forniscono perciò un contributo insieme informativo e metodologico agli studenti della facoltà.

Anche i convegni internazionali, i seminari, le giornate di studio e le presentazioni di volumi organizzate dal LabiSAlp tendono a un duplice obiettivo: ovvero presentare e discutere informazioni scientifiche aggiornate nei diversi settori della ricerca storica e, attraverso una scelta ­appropriata delle tematiche, incoraggiare anche la partecipazione, la colla­borazione e lo scambio con le altre aree didattiche e disciplinari presenti in Ac­cademia, con l’obiettivo di fornire materiali di riflessione originali ai futuri ­architetti.

A parte l’attività didattica, il LabiSAlp fornisce un ulteriore servizio all’Accademia attraverso la sua biblioteca plurilingue, specializzata nel campo della storia alpina. Attualmente la biblioteca consta di alcune migliaia di volumi ed è integrata sia nel catalogo della Biblioteca dell'Accademia di architettura sia nel Sistema Bibliotecario Ticinese.

Tra i materiali conservati dal LabiSAlp vi è anche il Fondo Bergier. Il Fondo consiste in sessanta scatole di estratti e documenti raccolti dallo storico Jean-François Bergier (1931-2009) e che, per sua espressa volontà, sono stati donati al LabiSAlp. Anche questo importante lascito è disponibile attraverso un repertorio accessibile online dal sito della Biblioteca dell'Accademia di architettura.

Infine il LabiSAlp è sede della Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi (AISA), fondata il 7 ottobre 1995 a Lucerna sotto gli auspici di una trentina di storici provenienti da sei paesi che condividono lo spazio alpino.

Oltre a svolgere la funzione di segreteria amministrativa per l’AISA, il LabiSAlp si occupa di tutta l’attività redazionale relativa alla pubblicazione della rivista «Histoire des Alpes», giunta ormai al ventesimo anno di vita.

«Histoires des Alpes» viene realizzata su supporto cartaceo e informatico, secondo i criteri più moderni, e possiede alti standard scientifici garantiti da Scopus, uno dei più importanti database di lettura scientifica basata su peer-review. Tutti gli articoli pubblicati da «Histoires des Alpes», ad esclusione delle ultime tre annate, sono disponibili on line.

Infine, il LabiSAlp sostiene le attività di giovani ricercatori. Ogni due anni, infatti, viene emesso un bando rispondendo al quale studiosi non ancora strutturati e interessati ai temi alpini hanno la possibilità di partecipare a incontri seminariali in cui presentare e discutere le proprie ricerche. I lavori svolti nel corso dei due anni vengono poi pubblicati sia on line sia in forma cartacea nel periodico «Percorsi di ricerca».

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