Am­bas­ciata sviz­zera ad Abid­jan, Costa d’Avo­rio

Il progetto veicola un'immagine della Svizzera come paese caratterizzato da stabilità, rigore e spirito di accoglienza, simboleggiato dai pilastri che si tendono verso i visitatori.

Date de publication
02-04-2020

Fino all’estate del 2015 la rappresentanza della Confederazione Elvetica in Costa d’Avorio ha avuto sede al primo piano di un edificio di uffici nella zona del Plateau di Abidjan. Nel 2013, tuttavia, l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) ha deciso di acquistare l’ex residenza dell’ambasciatore norvegese nell’affascinate quartiere di Cocody con il preciso intento di ristrutturare e ampliare l’edificio esistente per farlo diventare la nuova ambasciata.

Il sito era composto da un ampio parco con alberi maestosi e da una villa, risalente agli anni Sessanta: un edificio solido con una pianta orizzontale ben organizzata in unità strutturali regolari e affacci sul giardino circostante.

Obiettivo del nuovo progetto, dunque, era trasformare una residenza privata in un luogo di lavoro con funzioni di rappresentanza, destinato ad accogliere la missione del Dipartimento degli affari esteri della Confederazione elvetica, comprese le sezioni diplomatiche e consolari, nonché un ufficio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). Il nuovo edificio doveva soddisfare quattro requisiti: garantire l’efficace funzionamento dell’ambasciata nel nuovo contesto; rispettare il sito e la villa esistente; tenere in considerazione le specifiche condizioni climatiche della Costa d’Avorio e, infine, rappresentare i valori della Svizzera.

Una villa pubblica e privata

L’intervento principale ha riguardato l’ampliamento della villa sul lato che dà sulla strada mediante l’aggiunta di un nuovo edificio «pubblico» che ospita gli uffici del consolato riservati al rilascio dei visti.

Tale ampliamento è stato realizzato estendendo il tetto orizzontale della villa originale per creare una nuova facciata pubblica sopraelevata rispetto al terreno, a cui si accede tramite un’ampia scalinata. La soletta di copertura poggia su pilastri di calcestruzzo disposti a intervalli irregolari e con angolazioni diverse. Dopo aver salito le scale, i visitatori vengono accolti in una spaziosa veranda che funge da sala d’attesa ombreggiata e al contempo protegge dalle intemperie la facciata a vetri interna.

Nella sala d’accoglienza allungata si trovano diversi sportelli dedicati alle domande di visto, alle richieste dei cittadini svizzeri e ad altri servizi del consolato. Questo am­biente si apre sull’entrata dell’edificio e sul parco dell’ambasciata. Quattro sportelli sono incassati nella parete di fondo della sala, rivestita di listelli di legno locale di diverse varietà alternati a specchi verticali in cui si riflette il giardino esterno.

Un’immagine della Svizzera

La nuova facciata pubblica vuole rappresentare la forza e la diversità della Svizzera, restituendo l’immagine di un paese che gode di una grande stabilità economica e politica. I pilastri trasmettono un senso di sicurezza e di rigore. Leggermente inclinati verso i visitatori, conferiscono dinamismo al sistema, diventando espressione di una generosità accogliente che fa spazio alla diversità. Le linee verticali sono controbilanciate dalle superfici oblique.

Materiali locali

Il cemento a vista della costruzione fa riferimento allo straordinario patrimonio architettonico modernista di Abidjan, risalente agli anni Sessanta e Settanta, ed è in armonia con la villa originale, anch’essa costruita in quel periodo. La forza del cemento e la sensualità dei segni lasciati sul materiale dalle travi di legno della cassaforma sono qualità che il progetto vuole rivendicare e reinserire nel paesaggio della Costa d’Avorio. Oltre a rendere omaggio agli edifici maestosi del recente passato, l’uso di questo materiale risponde anche alla volontà di adattarsi alle risorse e tecniche locali (ghiaia, sabbia, cemento e cassaforma di legno) e al contempo ridurre la quantità di materiali da importare.

Svizzera e Costa d’Avorio

All’interno del progetto un ruolo chiave è assegnato alla nuova parete con gli sportelli che funge da interfaccia tra il personale del consolato e i cittadini ivoriani o i residenti svizzeri. Gli scambi culturali ed economici tra i due paesi sono evocati dalla giustapposizione di listelli di legno ivoriano e specchi in cui si riflette il giardino che circonda la sala.

Luogo: Rue du Bélier, Cocody Ambassade, 01 B.P. 1914, Abidjan 01, Côte d’Ivoire
Committenza: Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFCL, Berna
Capoprogetto: Jodok Brunner
Architettura: Localarchitecture, Lausanne
Collaboratori: A. Robert-Grandpierre, M. Bieler, L. Saurer, D.Brasil
Architettura in loco: Cabinet A.C.A., Francis Sossah, Abidjan, CI
Ingegneria strutturale: Thomas Jundt Ingénieurs, Carouge
Ingegneria elettrotecnica: Michel Marville, Perrin & Spaeth Ingénieurs, Renens
Sicurezza: Nicolas Tireford, Scherler SA, Ingénieurs conseils, Ginevra
General Contractor: De Luca SA, Bienne
Direzione lavori: René Häni
Date: progetto 2013-2014, costruzione 2014-2015
Fotografia: Iwan Baan, Amsterdam

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