Il Gran Pre­mio svi­z­ze­ro d’ar­te a Lui­gi Snoz­zi

L’importante riconoscimento, istituito nel 2001 dall’Ufficio federale della cultura in collaborazione con la Commissione federale d’arte, premia artisti, architetti, curatori, ricercatori e critici che si distinguono con le loro opere nel corso degli anni anche al di là dei confini nazionali.

Publikationsdatum
26-07-2018
Revision
30-07-2018

Nella motivazione della giuria, scritta da Victoria Easton per l’architetto di Locarno, leggiamo: «… Figura di spicco di una tendenza votata alla lettura del territorio, la sua opera è l’emblema di un’architettura che non si sottomette, ma, al contrario, assume e riconosce la propria presenza al fine di creare una nuova ambientazione. Esponente di un’architettura mirata alla costruzione della città vista come entità collettiva per antonomasia, i suoi numerosi progetti, di una chiarezza e sintesi non equiparabili, sono il modello di una relazione feconda tra l’architettura ed il suo contesto».

È proprio per l’attitudine verso il tema del suolo e dell’utilizzo dello spazio pubblico attuata da Snozzi nella sua lunga carriera, che il Padiglione del Lussemburgo alla 16. Mostra Internazionale di Architettura attualmente in corso a Venezia, espone il modello ligneo di una torre residenziale sopraelevata progettata quando era ancora studente al Politecnico di Zurigo. I curatori dell’allestimento del Granducato, hanno voluto riflettere sull’utilizzo dello spazio pubblico, trasformando il tema della Biennale di quest’anno Freespace, in Freeland, dove la dimensione sociale e politica dell’architettura viene messa in relazione con la sua forza creativa. 

Il LUCA Luxemburg Center for Architecture assieme a Florian Herweck, dell’Università del Lussemburgo, hanno prodotto un interessante diagramma che rappresenta The Architecture of the Common Ground di tutto il secolo scorso; l’opera di Luigi Snozzi è quella maggiormente presente.

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