Ur­ba­ni­sti­ca

Associazione per una buona urbanistica

Data di pubblicazione
30-10-2023
  1. Crescita e urbanizzazione sono delle costanti. L’espansione disordinata degli insediamenti, la carenza di alloggi e l’aumento dei prezzi degli immobili sono in primis la conseguenza di una pianificazione del territorio sbagliata. Che lo vogliamo o no, la Svizzera continua ad urbanizzarsi. Pertanto dobbiamo mettere in conto che la popolazione continuerà a crescere sensibilmente. Anche se in futuro l’immigrazione dovesse diminuire, la pressione sui centri economici è destinata ad aumentare: nei centri economici le persone trovano lavoro, istruzione, infrastrutture, un’offerta culturale e una mobilità attrattive. La mancanza di una pianificazione del territorio che crei spazi sufficienti nei centri urbani ha molteplici conseguenze: la domanda non viene soddisfatta, i prezzi nelle città salgono alle stelle e la mobilità dalle aree suburbane aumenta.
  2. La grande sfida della pianificazione del territorio è quella legata alle aree suburbane. Una sfida che può essere affrontata efficacemente solo con la pianificazione urbana e l’urbanistica. Con l’avvento della mobilità individuale, la pianificazione urbana è finita nel dimenticatoio. La priorità è stata data alla pianificazione dei trasporti, alla separazione degli usi tramite zonizzazioni e alle prescrizioni edilizie che si sono concentrate sulla singola parcella, e non sulle strutture sovraordinate e sugli spazi pubblici. Ciò ha portato alla nascita di agglomerati suburbani lungo infrastrutture di trasporto che definiscono il paesaggio, a file di singoli edifici «autistici» e a zone monofunzionali. La pianificazione urbana impone una differenziazione tra città e campagna nell’interesse della protezione della natura e del paesaggio. Fornisce inoltre un orientamento per la pianificazione locale dei Comuni rurali.
  3. Una buona urbanistica porta a una riduzione del traffico, un uso più efficiente del territorio, la creazione di spazi pubblici attrattivi, un clima urbano migliore e una maggiore mescolanza sociale. Lo sviluppo centripeto degli insediamenti ai sensi della legge sulla pianificazione del territorio sarà sostenibile e di qualità solo se si procederà a una densificazione sostanziale nei luoghi che già dispongono di buoni collegamenti. Solo attraverso un’alta densità d’uso si potranno creare strutture urbane nel senso delle «città di 15 minuti», dove la popolazione può soddisfare i suoi bisogni essenziali con un minimo di spostamenti. Oltre alla questione della densità, una buona urbanistica presta particolare attenzione alla programmazione e progettazione dei luoghi pubblici, come strade, piazze e parchi.
  4. La pianificazione urbana è un compito centrale del settore pubblico. Oggi, Comuni e Cantoni rifiutano in gran parte di orientarsi alla pianificazione urbana e del territorio. Nella maggior parte dei casi sono i promotori immobiliari privati che puntano alla densificazione elaborando dei piani particolareggiati e che creano, con procedure di concorso, elementi urbani isolati all’interno dei confini delle parcelle. Tuttavia, a causa dei crescenti rischi politici e legali, questa disponibilità diminuisce. Non esistono quasi più pianificazioni urbanistiche sovraordinate che vadano al di là dei confini parcellari e amministrativi. Cantoni, città e Comuni devono assumersi le proprie responsabilità ed effettuare una pianificazione urbana.
  5. Abbiamo nuovamente bisogno di urbanisti, pianificatori e capi dei servizi comunali delle costruzioni qualificati. C’è bisogno di partecipazione, ma anche e soprattutto di leadership. Due degli esponenti che hanno segnato in maniera decisiva lo sviluppo urbano di Zurigo sono stati il consigliere comunale Emil Klöti e Herrmann Herter, partecipante al concorso di architettura «Gross-Zürich» del 1914 e in seguito architetto capo della città. I politici, i pianificatori cantonali e gli urbanisti di successo come loro non solo sono disposti e in grado di avviare e attuare pianificazioni strategiche a lungo termine che abbracciano varie legislature, ma promuovono anche il necessario dialogo democratico e si impegnano in prima persona per trovare tali soluzioni. Riescono a trovare il giusto equilibrio tra partecipazione e leadership.
  6. I concorsi che hanno come oggetto spazi funzionali e come partecipanti team di pianificatori qualificati generano le soluzioni e gli impulsi migliori per la pianificazione e lo sviluppo urbano. I concorsi con team interdisciplinari promuovono le conoscenze e le competenze sulla pianificazione regionale e urbana sia tra i pianificatori che tra le amministrazioni, e permettono inoltre di sensibilizzare e informare la popolazione e i vari gruppi di interesse. Obbligano a portare avanti una discussione urgentemente necessaria sulle modalità dello sviluppo centripeto degli insediamenti, in particolare sulla formulazione e sulla messa a confronto dei vari requisiti e interessi.
  7. Gli strumenti e i processi di pianificazione devono essere adattati alle esigenze di una pianificazione regionale e urbana sostenibile e di qualità. Devono consentire una ponderazione degli interessi che sia tempestiva, completa e crei certezza giuridica. I concorsi e i masterplan urbanistici consentono un dialogo ampio e promuovono a livello politico la ponderazione dei differenti interessi in gioco. Essi costituiscono la base per gli strumenti pianificatori a valle, vincolanti per amministrazioni e proprietari immobiliari, come i piani specifici e parziali, i regolamenti edilizi e le zonizzazioni con tipologie che corrispondono alle realtà odierne e future. I piani particolareggiati diventeranno un’eccezione. Le procedure ordinarie per la licenza di costruzione vanno limitate alle questioni legate all’architettura, all’utilizzo e all’allacciamento. I temi subordinati, ad esempio quelli riguardanti la polizia sanitaria o edilizia, saranno esaminati nell’ambito dell’autorizzazione all’avvio dei lavori.
  8. Per il necessario finanziamento della pianificazione urbana è possibile utilizzare, conformemente al loro scopo, le tasse, le imposte e i programmi di incentivazione già oggi disponibili. Già oggi gli utili conseguiti con la pianificazione sono in parte prelevati attraverso le imposte sugli utili da sostanza immobiliare, l’imposizione delle imprese e le tasse sul plusvalore. Essi devono essere destinati anche ai servizi di pianificazione, in particolare ai concorsi e masterplan urbanistici. I programmi di promozione, come ad esempio i programmi per le aree suburbane, dovrebbero essere destinati in primo luogo alle pianificazioni insediative e urbane, e solo successivamente alle pianificazioni dei trasporti e alle opere infrastrutturali. La ricerca e l’insegnamento devono dedicarsi maggiormente ai temi inerenti alla pianificazione urbana e all’urbanistica e vanno ulteriormente sostenuti, ad esempio mediante i Programmi nazionali di ricerca (PNR).

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-> urbanistica.ch

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