Un'ar­chi­tet­tu­ra do­me­sti­ca in le­gno

Ai margini della città di Le Creusot Patrice Mottini ha realizzato 31 alloggi di edilizia sociale. In una città intrisa da un passato industriale e operaio, interpella i modelli dell’architettura domestica e fa un uso del legno prioritariamente pragmatico.

Data di pubblicazione
05-11-2018
Revision
18-12-2018

Il complesso si situa in un contesto urbano eterogeneo. A sud, un’antica foresta è stata sostituita da zone di terziario servite da una serie di rotonde. A nord, un quartiere operaio costituisce il margine esterno della città esistente. Tra i due ­limiti sotto una densa vegetazione sono disposti piccoli gruppi di alloggi collet­tivi. Nel mezzo di questo paesaggio ordinario di ingresso alla città, su un terreno lungo e scosceso si collocano 31 case ­in legno dai tetti ampi, di altezze diverse, che formano un nuovo quartiere, propaggine della città domestica e al tempo stesso limite della città periurbana. La scelta dell’impianto, delle tipologie e dei metodi costruttivi del progetto si possono comprendere alla luce della storia urbana ­del luogo.

Da alloggio operaio …

Il passato industriale ha segnato note­volmente l’organizzazione urbana, le architetture e l’atmosfera di Le Creusot. La ­città come si presenta oggi è quasi del ­tutto opera della famiglia Schneider, che a metà del XIX secolo vi fondò ciò che diventò il fiore all’occhiello francese della metallurgia e della siderurgia. Dalla strada dipartimentale che attraversa la fabbrica sita in pieno centro città, si palesa un lessico architettonico che appartiene al mondo manifatturiero. Muri massicci delimitano le zone private da quelle pubbliche, qua e là dai grandi volumi austeri costruiti con materiali semplici emergono dei camini. I quartieri operai si organizzano intorno all’immensa enclave industriale. I tetti e le rimesse  debordanosui giardini privati dalla fitta vegetazione arborea. Qui non c’è niente di osten­tato, solo un’architettura modesta, ma domestica.

… a alloggio sociale

Il progetto di Mottini entra in risonanza con queste città operaie senza mime­tismi, adottando sottili dispositivi tipo­logici e morfologici. Un viale-giardino ­divide longitudinalmente il sito in due strette fasce di terreno. A est, sono disposte a gruppi di quattro 16 case denominate «villas». A ovest, site in particelle organizzate lungo il viale, trovano posto 15 case-giardino. Il sito è poi attraversato perpendicolarmente da una strada e da due vie semipedonali. Le case che si ­trovano nella «città-giardino» sono tutte orientate in pieno sud e contano dalle due alle cinque stanze. Inoltre, alla planimetria si aggiunge una stanza supplementare che permette di aumentare le possibilità di utilizzo. Questa può servire da ufficio, da sala giochi, da secondo soggiorno oppure da camera aggiuntiva. Se la stanza complementare si trova al piano terra, può essere accessibile a un bambino non autosufficiente. Il dispositivo tipologico si adatta alla situazioni familiari e non viceversa. In continuità con il tessuto urbano settentrionale la maggior parte delle case ha uno o due piani. La presenza di qualche abitazione a tre piani, denominata dagli abitanti «casa-torre» ricorda la «cité Frugès», costruita presso Bordeaux all’inizio del secolo da Le Corbusier. Si tratta solo di una coincidenzao di un riferimento voluto? In ogni caso ­il progetto di Mottini dimostra che i quartieri-operai – come il bell’esempio di Le Creusot – possono fungere da modello, in particolare nelle aree periurbane.

Legno, anzitutto una scelta costruttiva

Varianti tipologiche a parte, l’unitarietà dell’operazione è ottenuta con l’impiego di un unico materiale per i rivestimenti di facciata e le coperture. Più che per una ricerca di uniformità epidermica dell’insieme, il legno è utilizzato per le sue caratteristiche costruttive. I muri delle facciate sud hanno una struttura in legno lamellare. I muri portanti sono in mu­ratura, isolati dall’esterno e rivestiti in ­legno. Le coperture sono costituite da ­elementi prefabbricati in legno posati successivamente sui muri portanti.

La scelta della costruzione in legno presenta numerosi vantaggi. Prima di tutto, la prefabbricazione ha permesso un montaggio a secco. Inoltre, durante le fasi del cantiere, i dettagli dei giunti sono stati ridotti grazie alla scelta di un sistema di involucro realizzato per successione di strati. Infine, la presenza in contemporanea sul cantiere di più imprese ne ha ridotto i tempi di esecuzione. L’economia e il pragmatismo nella scelta dei procedimenti costruttivi mostrano come il legno, al di là delle sue qualità sensoriali, possa essere utilizzato come un materiale da costruzione abituale per alloggi sociali di qualità. L’architettura domestica ha di che guadagnarci.

 

Informazioni sul progetto

 

PARTECIPANTI AL PROGETTO
Committenza: OPAC, Saône-et-Loire
Architettura: Agence Patrice Mottini Architecte,Urbaniste, Parigi
Statica: A. VAL Consultants, Soisy-sur-École
Costruzione in legno: SMJM, Replonges
Facciata: Boulicault, Farges-lès-Chalon
Arredi interni: Labillie Menuiserie,Chalon-sur-Saône

EDIFICIO
Superficie: 3339 m2 e 578 m2 garage/cantina
Appartementi: 31
Label: BBC (Bâtiment de Basse Consommation)

LEGNO E COSTRUZIONE
Rivestimento facciata: abete rosso
Tetto/travi: abete bianco
Sottogronda: OSB
Struttura: legno lamellare incollato

DATE
Completamento: luglio 2015

COSTI
Costi complessivi: 4.2 Mio EUR

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