Una gri­glia in le­gno per lo «smart trai­ning»

La realizzazione di un padiglione dedicato allo «smart training» avrebbe potuto far immaginare un’architettura iperdigitale. Invece, il vincitore del concorso studentesco ha privilegiato un approccio razionale e low-tech, usando il legno.

Data di pubblicazione
10-11-2022

Il campus universitario di Losanna è una vera e propria città: più di 30 000 persone arrivano qui ogni giorno per lavorare o studiare. Situate a due passi dal Lago di Ginevra, le aree sportive inglobano gli edifici in spazi aperti e alberati. È in questo contesto bucolico che si doveva costruire un nuovo elemento del puzzle dedicato all’esercizio fisico e alla salute, messo in relazione con i due centri multi-sportivi e posto al disopra degli spogliatoi preesistenti.

Il progetto del Padiglione Smart Training è nato originariamente dall’esigenza di diversificare l’offerta sportiva e proporre un allenamento individuale. Per la capitale olimpica è l’opportunità per fornire un follow-up personalizzato agli atleti, siano essi di alto livello o principianti, attraverso
il programma «Health for Performance». L’obiettivo? Combinare metodi tradizionali con tecnologie all’avanguardia.

Concorso aperto agli studenti

Il programma dell’edificio – un grande locale flessibile in grado di ospitare al suo interno una sala pesi, un’area di allenamento virtuale e uno spazio per le visite mediche – ha offerto un’interessante opportunità al vicino dipartimento di architettura. Nel 2018, il professor Emmanuel Rey, del Laboratorio di architettura e tecnologie sostenibili (LAST), ha accettato di organizzare e supervisionare un concorso aperto agli studenti dell’EPFL. Il progetto vincitore doveva rispettare l’impegno dell’università in materia di transizione ecologica e rispetto dell’ambiente.

Questo articolo è stato pubblicato nel numero speciale «Città in legno: Uffici, centri tecnici, ateliers e altri luoghi di lavoro». Potete trovare altri articoli sul tema del legno nel nostro dossier digitale.

Questo processo – piuttosto insolito per dedicarvi ora attenzione – non è tuttavia un’eccezione: una prima esperienza aveva già visto la luce nel 2015, quando il LAST aveva organizzato il concorso per il Point Vélo dell’EPFL, realizzato in legno massiccio e con obiettivi simili in materia di sostenibilità. Questa volta, il concorso per il padiglione Smart Training – affrontato dagli studenti come occasione di sperimentazione – ha fatto emergere proposte molto diverse tra loro per quanto riguarda i materiali scelti: struttura metallica, muri in pisé, cemento. Alla fine, è stata scelta una soluzione con una struttura portante costituita da montanti cruciformi in legno che sostengono una griglia di travi dello stesso materiale. L’involucro è formato da una facciata vetrata, rivestita da claustra fissi in doghe di legno. Fin dalla fase di concorso, la particolarità è stata quella di variare la profondità, la distanza e l’angolo delle lamelle in base all’orientamento delle facciate, per ottenere la soluzione più appropriata per quanto riguarda l’illuminazione naturale, la protezione solare e la vista verso l’esterno.

Una griglia di 1,5 m × 1,5 m

Il progetto è lo sviluppo del concorso:i vincitori Martin Handley, Yann Junod e Nicola Schürch hanno partecipato come architetti insieme al LAST.

La qualità architettonica del padiglione si esprime nella definizione chiara della sua struttura, che conferisce alla pianta un’astrazione radicale: una trama quadrata di 1.5 m × 1.5 m, costituita da montanti in legno lamellare, a sostenere una griglia di travi in legno lamellare incollato. I montanti sono in faggio, le travi in abete bianco. L’apparente semplicità della struttura primaria si perfeziona in facciata attraverso la lavorazione dei claustra in abete bianco, valorizzati da una verniciatura che ne previene lo sbiadimento naturale. Sul lato sud, le lamelle sono state poste orizzontalmente per funzionare da frangisole. A nord, l’allineamento verticale consente di mantenere un filtro tra gli utenti degli impianti sportivi e il flusso degli studenti. La maggior parte degli elementi è stata prefabbricata in officina, prima di essere portata in cantiere.

L’espressione tettonica al servizio della semplicità

È interessante la giunzione tra i pilastri cruciformi e la griglia del tetto. I pannelli orizzontali sono stati raddoppiati sull’asse dei supporti verticali, in modo che questi ultimi s’incastrino nel soffitto. Gli apparecchi illuminanti quadrati – più piccoli del modulo della griglia – sono posti a filo del soffitto. Gli spazi per la consultazione, progettati per essere rimovibili, hanno pareti arrotondate sugli angoli e si staccano dalla struttura e dal soffitto. Una scelta che garantisce la fluidità dello spazio, scandito dalla presenza delle macchine connesse in rete e delle aree di training virtuale.

Un padiglione per lo smart training, si poteva immaginare come un’architettura ultraconnessa: invece, proprio per un’architettura low-tech, umile e precisa, il progetto si esprime in modo chiaro e evidente.

PARTECIPANTI AL PROGETTO
 

Committenza: Direction générale de l’enseignement supérieur (DGES), Direction générale des immeubles et du patrimoine (DGIP), Università di Losanna (UNIL)

Architettura: Martin Handley, Yann Junod, Nicola Schürch (architetti EPFL), Losanna

Accompagnamento: LAST EPFL, Losanna

Ingegneria: Kälin & Associés, Losanna

Costruzione in legno: JPF-Ducret, Bulle

 

EDIFICIO

Superficie utile/volume: 596 m2/3390 m3

Superficie netta: 571 m2

Label/certificazione: Minergie; Certificato d’origine legno svizzera; Equivalente
alle specifiche Minergie-P-Eco, senza ventilazione meccanica

 

LEGNO E COSTRUZIONE

Legno: Griglia di travi LAM in abete rosso COBS (Svizzera), montanti in legno lamellare di faggio «BauBuche» (Germania)

Superficie facciata legno: 660 m2

Pannelli a tre strati: 1500 m2 tetto e pareti

 

DATE E COSTI

Costruzione: luglio 2020-aprile 2021

Produzione/montaggio elementi: 10 settimane

Costi (CCC 1-9): 2 Mio CHF

Costi del legno: 917 000 CHF

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