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L’illuminazione dello Stadthausquai è uno dei progetti realizzati negli ultimi 10 anni nell’ambito del Plan lumière di Zurigo che pone diversi accenti in tutta la città.

Data di pubblicazione
23-06-2015
Revision
19-08-2015
Jutta Glanzmann
Giornalista specializzata in architettura, ingegneria e urbanistica

Dall’autunno dello scorso anno il Plan lumière avvolge il Fraumünster e altri edifici importanti con una nuova luce. Con la fine dei lavori di manutenzione stradale nella zona del Fraumünster è terminato l’ultimo progetto che utilizza parte del credito quadro del Plan lumière, entrato in funzione a Zurigo dal 2004. «Il che non significa che in futuro non possano nascere a Zurigo altri progetti simili», spiega Sophia Berdelis, architetto e responsabile per il Plan lumière presso l’Ufficio tecnico della Città di Zurigo. Il credito quadro di 8 milioni di franchi concesso per questo progetto si è esaurito. Il finanziamento delle spese per la conversione del Plan lumière non avviene perciò più tramite un credito quadro ma come parte di un progetto autonomo. Questo è avvenuto ad esempio nel caso della ristrutturazione della  Münsterhof.

Città e privati progettano insieme

Si è parlato per la prima volta dell’illuminazione del quai nel 2010: «Nel quadro della ristrutturazione dello Stadthausquai, della Fraumünsterstrasse e della Börsenstrasse, si è discusso anche dell’illuminazione delle rispettive facciate», ricorda René Kammermann, responsabile per la progettazione dell’illuminazione in città presso la rete di distribuzione EWZ. Fu fatta una verifica nel corso della quale emersero anche diverse voci critiche. Ci si chiedeva ad esempio se fosse proprio necessario ripensare l’illuminazione dell’intera città. Nonostante ciò si decise di realizzare il progetto dello Stadthausquai come parte integrante della ristrutturazione della zona del Fraumünster, in collaborazione con le proprietà fondiarie private. Queste ultime normalmente partecipano ai costi dei proiettori con una somma forfettaria stabilita per contratto che corrisponde a circa il 50% dei costi complessivi.

«I costi di allacciamento e un eventuale risanamento non ricadranno sugli interessati», dice René Kammermann. Anche il mantenimento dell’impianto è garantito da EWZ. «Un primo progetto in collaborazione con dei privati è stato quello dell’illuminazione dell’hotel Schweizerhof», ricorda René Kammermann, «in quel caso furono installati 10 proiettori da 250 Watt.»

Due progetti attuali, ai quali partecipano sempre dei proprietari privati, sono la nuova illuminazione del Museo nazionale, che finora era stato illuminato in modo convenzionale, nonché quello della stazione di Zurigo Centrale. «Mentre l’illuminazione del Museo nazionale dovrebbe essere ultimata nel 2016, per quanto riguarda la stazione sono in atto le discussioni preliminari con le FFS», dice Kammermann.

Combinazione intelligente

Il progetto per l’illuminazione dello Stadthausquai è nato in collaborazione con i responsabili del Plan lumière, dell’EWZ nonché con Florian Steiger e Luzi Huber di Opticalight. Questi ultimi hanno sviluppato una tecnologia di proiezione, molto promettente per l’illuminazione, che oggi viene utilizzata in tutto il mondo. Mentre nel caso dei progetti di illuminazione negli spazi pubblici normalmente vengono impiegati dei progettisti illuminotecnici, nel caso dello Stadthausquai Opticalight si è fatta carico anche di scegliere il posizionamento dei proiettori.

Viste le dimensioni della strada, che è relativamente stretta, e tenendo conto dell’illuminazione stradale già presente, si è deciso di non illuminare ulteriormente il piano terra (cfr. schizzo). Solo a partire dai 10 metri di altezza le facciate vengono illuminate con i proiettori sopra descritti, che possono essere regolati al centimetro. A questo scopo, sono state aggiunte delle alzate particolari (anch’esse direzionabili come i proiettori stessi) ai pali ordinari, ai quali sono fissate le linee per l’illuminazione stradale. Nel quadro del progetto sono stati provvisti inoltre di proiettori il Zunfthaus zur Meisen, fino a quel momento illuminato in modo convenzionale, e la chiesa di Fraumünster: dove prima c’erano 42 fari da 400 W l’uno, ora vi sono 23 proiettori da 150 W l’uno, il che significa una riduzione di 13.35 kW.

Oltre a un’illuminazione mirata e modulata degli edifici, la città di Zurigo raggiunge così anche un altro obiettivo importante del Plan lumière, la riduzione del consumo di energia per l’illuminazione degli spazi pubblici, cosa che, non da ultimo, è una delle direttive della Società a 2000 Watt a cui aspiriamo.

Plan lumière della città di Zurigo

Se un tempo si cercava di illuminare al meglio la notte in città, oggi la luce viene ridotta, ben dosata e installata in punti precisi. Il Plan lumière mostra così il volto  notturno della città di Zurigo: «Con la luce installata in modo mirato, lo spazio notturno diventa quasi visibile» dice Sophia Berdelis. Il progetto governa in tutta la città il rapporto consapevole con la luce e descrive, all’interno di un progetto complessivo con singole unità e diversi scenari con le loro specifiche illuminazioni, nove zone e temi. Tuttavia, determinante per l’illuminazione, non è solo la funzionalità («illuminazione di sicurezza»): anche i fattori economici ed ecologici sono in primo piano.

«Anche a Zurigo la notte non deve diventare giorno» dice Sophia Berdelis. Non «più luce (sono le ultime parloe di Goethe)» ma «altra luce», dev’essere lo slogan. Oltre alle zone in cui bisogna intervenire vi sono anche le zone tenute volutamente al buio, che vanno protette. Nell’illuminazione mirata ci si preoccupa che solo l’oggetto voluto sia illuminato e che la luce non venga diffusa nel cielo notturno. Così diminuisce l’inquinamento luminoso e, al tempo stesso, grazie all’impiego di lampade efficienti sul piano energetico, si riduce il consumo di energia.

Ieri, oggi, domani

2004: il Consiglio di Stato vara il progetto Plan lumière
2006: Il Consiglio Municipale concede il credito quadro (8 milioni di franchi)
dal 2006 al 2014: vengono realizzati 23 progetti e si elaborano progetti futuri
2014: Il credito quadro viene chiuso. In futuro il finanziamento avverrà come parte integrante dei progetti architettonici (i principi del Plan lumière uniti all’illuminazione di sicurezza saranno lo standard dell’illuminazione) svariati progetti sono già stati pianificati.

Note

  • Testo tradotto dal tedesco: Sichtbarer Nachtraum, pubblicato nella rivista «Faktor» no 41, pp. 26-28.
  • Leggi anche «L'illuminazione delle città», testo di Giuseppina Togni, presidente SAFE, sui sistemi d'illuminazione intelligenti che aiutano a ridurre il consumo energetico e mantengono all'oscuro l'ambiente notturno.
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