Ri­sa­na­men­to del­la "Gal­le­ria", Lu­ga­no

Il passaggio pedonale coperto che qui viene presentato si trova nel centro di Lugano, in corrispondenza dell’incontro tra via Canova con via Vegezzi e via della Posta.

Data di pubblicazione
09-08-2017
Revision
09-08-2017

Gli edifici interessati furono costruiti in tappe differenti tra il 1904 e il 1930 dagli architetti Adolfo Brunel e Augusto Guidini junior a cui si deve anche il progetto della copertura e dei percorsi interni. Si tratta di un complesso formato da edifici commerciali e abitativi, costruiti seguendo un gusto neobarocco e un’impostazione ancora eclettica. Per contro la copertura a T (oggetto del presente intervento) con i suoi corpi illuminanti e l’utilizzo di piastrelle in vetrocemento sfaccettate e colorate è più vicina a uno spirito art decò e razionalista, con una struttura portante in acciaio.

Nel corso dei decenni il complesso ha subito varie trasformazioni, in particolare la copertura è stata oggetto di interventi non coordinati tra loro (sostituzione del vetro cemento originale; risanamenti parziali non rispettosi della struttura; mancata manutenzione dell’illuminazione). Tali interventi, pur non avendo snaturato il significato architettonico della copertura, ne hanno compromesso l’integrità strutturale nel suo complesso, fattore che ha richiesto un intervento di decostruzione e ricostruzione completo dell’opera.

Poiché questo è da sempre uno spazio pubblico di scambio e aggregazione aperto a tutti, il progetto si è mosso fin dall’inizio con la volontà di mantenere e valorizzare l’aspetto urbano del luogo.

La progettazione della nuova copertura ha conosciuto diverse fasi di sviluppo partendo dalle necessità tecniche e strutturali; le prime varianti prevedevano la realizzazione di una nuova copertura con un linguaggio più contemporaneo caratterizzata da una forte trasparenza, con una struttura metallica su cui sarebbero state posate non più lastre in vetro cemento ma lastre in vetro.

A seguito di diversi sopralluoghi, collaborazioni con i rappresentanti della Commissione cantonale dei beni culturali, e un grande studio di varianti, la conferma dell’alto valore storico e architettonico dell’oggetto messo in evidenza anche dalla Commissione e la qualità spaziale dell’esistente ci hanno portato allo sviluppo del progetto attuale che, a nostro modo di vedere, concilia nel migliore dei modi le qualità architettoniche e urbanistiche del luogo con le necessità dei diversi fruitori.

Nello specifico l’ultima variante sviluppata prevede il mantenimento delle caratteristiche tipologiche, architettoniche e materiche del progetto messo in opera dall’architetto Augusto Guidini junior nella prima metà del Novecento valorizzando la galleria e gli spazi ad essa legati tramite la luce naturale che riempie l’ambiente attraverso le mattonelle in vetrocemento e un concetto di illuminazione artificiale che combina le esigenze delle diverse funzioni che si articolano attorno a questo fulcro urbano.

L’utilizzo del vetrocemento ha comportato una serie di particolari accorgimenti e difficoltà d’esecuzione dovuti al fatto che si tratta purtroppo di un materiale ormai in disuso in particolar modo dovuto alle difficoltà di prefabbricazione e alla movimentazione delle lastre copertura. Tali sfide tecniche ci hanno però permesso di chinarci su un tema attualmente poco frequentato in Ticino, ossia quello del vetrocemento quale elemento di valorizzazione di uno spazio urbano.

Il progetto elaborato ha ripreso fedelmente la geometria e i materiali della soluzione preesistente, attualizzando alcune soluzioni costruttive. Esso ha previsto in particolare: lo smontaggio completo delle lastre di vetrocemento e dei profili metallici esistenti; l’adattamento dei punti di appoggio, la posa della nuova struttura di carpenteria metallica; la posa, su supporto isolante, delle nuove lastre di copertura prefabbricate di vetrocemento (monocromatiche); il rivestimento della carpenteria metallica con lamiere piegate di alluminio termo-laccato, dalla medesima sagoma trapezoidale del rivestimento precedente.

Le lastre prefabbricate di vetrocemento sono di nuova concezione, e si caratterizzano per uno spessore particolarmente contenuto (80 mm) possibile grazie all’impiego di particolari elementi di casseratura a perdere. Le superfici vetrate trasparenti prevalgono in modo netto rispetto a quelle piene di calcestruzzo, di tipo fibrorinforzato ad alte prestazioni Leca CLS 1800, CL40/44, XC4 e XF3 e con acciaio d’armatura di tipo inossidabile AISI 316L (1.4435).

Il progetto originale prevedeva un’illuminazione all’interno delle travi strutturali, a cui venivano integrati dei candelabri tutt’ora esistenti. Questi ultimi, senza il supporto dell’illuminazione principale delle travi, non erano in grado di garantire l’illuminazione necessaria allo svolgimento delle diversi attività che si incontrano in questo specifico luogo urbano.

Come precedentemente accennato, parallelamente allo studio della struttura è stato sviluppato un preciso concetto di illuminazione concepito per conciliare le esigenze architettoniche di valorizzazione dello spazio, le richieste tecniche a favore delle attività che hanno luogo all’interno della Galleria e gli aspetti finanziari legati principalmente alla realizzazione di un impianto sostenibile anche dal punto di vista dei consumi e che andasse e rendere di nuovo attrattivi degli spazi commerciali i quali, nella situazione di partenza, risultavano penalizzati.

Partendo da questi presupposti il progetto si è evoluto nella volontà di ottenere un’illuminazione che integrasse i diversi momenti ed esigenze che nel corso della giornata e nell’arco dell’anno caratterizzano la vita dello spazio architettonico della Galleria.

Questo avviene attraverso una luce diffusa che trae origine dai cornicioni del piano ammezzato e indirizzata verso l’alto si riflette sulla struttura, ottenendo così una piacevole luce d’ambiente nello spazio pubblico e una maggiore qualità all’interno dei locali al piano ammezzato; ad essa viene affiancata una luce diretta indirizzata verso il basso che garantisce un’illuminazione adeguata allo svolgimento delle attività ricreative proposte dai locali che occupano il pianterreno, infine per la tarda sera e la notte l’illuminazione è affidata a una luce più soffusa e controllata tesa a valorizzare il lucernario centrale fulcro dell’installazione artistica dell’artista Mariapia Borgnini di Lugano.

Tutto l’impianto proposto, elaborato in collaborazione con una specialista e una delle maggiori aziende del settore, utilizza una tecnologia a LED che permette di contenere notevolmente i consumi senza dover rinunciare a una buona illuminazione.

Tale tecnologia permette inoltre l’installazione di sistemi di regolazione che consentono di impostare i tempi di accensione e spegnimento delle luci e regolarne a piacimento l’intensità, garantendo in questo modo la versatilità dell’impianto.

Il progetto originario prevedeva, per la copertura trasparente, mattoni in vetrocemento di due colori (giallo e trasparente). Il mercato offre attualmente un solo tipo e formato di vetrocemento per strutture orizzontali, non colorato. D’intesa anche con l’Ufficio cantonale dei beni culturali si è quindi deciso di proporre una nuova soluzione che potesse riprendere l’idea originale riattualizzandola con un linguaggio contemporaneo.

La collaborazione tra l’architetto e l’artista Mariapia Borgnini ha portato allo studio e all’elaborazione di una installazione che risponde al tema posto. Esso integra e reinterpreta il tema del colore, della luce e del movimento dei passanti in un rimando di sensazioni e percezioni che mutano continuamente nel corso della giornata e in dipendenza del punto da cui l’installazione viene osservata.

Committenza: Comunione Ereditaria Roveda (Mappale 278), Lugano; San Salvatore Investissements Immobiliers (Mappale 1530), Lugano; Cassa pensioni Lugano (Mappale 1542), Lugano; Imafid SA (Mappale 1541), Lugano

Architettura: Arch. Piero Conconi, Collaboratori: L. Spozio

Responsabile progetto: Ruprecht ingegneria SA, ing. S. Bernasconi, Lugano, Collaboratori: G. Clerici

Direzione lavori: Ruprecht Ingegneria SA, Collaboratori: C. Oldrati

Ingegneria civile: Ruprecht Ingegneria SA

Illuminotecnica: COR Lightstyle, Massagno

Installazione artistica: Gioco; Mariapia Borgnini con Piero Conconi, Lugano

Date: progetto 2014-2015, realizzazione 2017

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