Recensione a «Il design e l’invenzione del Made in Italy»
Come periodicamente certificato da ricerche e studi di mercato, il Made in Italy è ancora uno dei marchi di maggiore successo e il «label lasciapassare» di molti settori trainanti della nostra economia e della nostra cultura. Questa pubblicazione di Elena Dellapiana, docente di Storia dell’architettura e del design al Politecnico di Torino e già autrice di diversi saggi sul design italiano del Novecento, ne ricostruisce la nascita e lo sviluppo dalle esposizioni universali del XIX secolo fino agli anni Ottanta del secolo scorso, interpretandolo come una «parola-valigia» capace di contenere quasi ogni cosa.
L’itinerario, pazientemente assemblato grazie alla collaborazione con archivi nazionali e internazionali, all’attività accademica e al confronto con colleghi e studiosi, prende vita con l’«invenzione del Rinascimento» e l’individuazione nel Cinquecento (soprattutto italiano) di un determinante periodo di rinascita e rinnovato fermento creativo, prosegue con lo sviluppo dell’italianità tra il «lungo Ottocento» e il regime fascista, racconta lo sbarco nei Paesi dove i nostri prodotti nazionali hanno avuto maggiore eco o hanno saputo confrontarsi con identità differenti o contrapposte alla nostra (gli Stati Uniti nel primo caso, la Francia e la Scandinavia nel secondo) e rileva infine, nel tramontare dell’«orgoglio della modestia» e nell’avvio del culto della personalità, la sua più recente fase evolutiva.
Davanti alla complessità del tema, che intercetta molteplici ambiti creativi e produttivi, l’autrice sceglie il taglio narrativo più appropriato, analizzando il fenomeno attraverso un racconto articolato e organico che ripercorre le vicende vissute da diversi attori. Il testo si interroga innanzitutto sul ruolo dei designer – tra questi Franco Albini, Ignazio Gardella, Ettore Sottsass e Gio Ponti, che ricorre a più riprese per il suo ruolo di progettista, promotore, curatore e quindi principale «ambasciatore dell’italianità» – e sul contributo di aziende come Cassina, Fiat, Piaggio, Richard-Ginori e naturalmente Olivetti, a cui è dedicato un suggestivo capitolo che ne registra la dicotomia tra l’adesione ai principi del Razionalismo internazionale e l’elezione di alcuni prodotti a punti fermi di uno stile specificatamente italiano. Un doveroso spazio è però dedicato anche agli interventi di carattere normativo e promozionale nella relazione con altri Paesi del mondo e all’apporto di una serie di enti e istituzioni, dalla House of Italian Handicrafts (Hih) alla Biennale di Venezia e dalla Biennale di Monza alla Triennale di Milano che, a questa traiettoria ascendente, hanno dato linfa e vitalità.
Anche l’apparato iconografico, che compone un efficace racconto per immagini parallelo all’indagine del testo, mostra come la crescita del Made in Italy sia alimentata da diversi fattori compresenti: gli schizzi e i disegni delle opere raccontano la chiarezza di idee e linguaggi, le immagini dei prodotti realizzati la qualità della loro realizzazione, le pagine di quotidiani, riviste e cataloghi l’importanza delle modalità di comunicazione, le fotografie d’epoca degli allestimenti (dal Padiglione italiano al Crystal Palace del 1851 alla mostra Italy: The New Domestic Landscape del 1972) l’intensità con la quale i caratteri che arricchiscono la semplice definizione di «fatto in Italia» – artigianalità, artisticità, mediterraneità – sono stati veicolati.
Questo libro rappresenta uno strumento prezioso e ben strutturato per approfondire le ragioni della diffusione dell’Italianness nel mondo. Da una parte è una ricerca che aiuta a comprendere i processi, a rintracciare legami e corrispondenze, a riordinare i passaggi che hanno portato alla «invenzione» (piuttosto che alla «costruzione», come specifica l’autrice) di un tema attuale come quello dell’evoluzione del Made in Italy. Dall’altra è una lettura che porta inevitabilmente a riflettere sulla differenza tra queste esperienze e la situazione attuale, a partire dal suo rapporto con i nuovi ostacoli e con le opportunità determinate dai mutamenti culturali ed economici di questi ultimi anni.
Elena Dellapiana
Il design e l’invenzione del Made in Italy
Einaudi, Milano 2022