MSP: stru­men­ti di spe­ri­men­ta­zio­ne dal pia­no al pro­get­to

Data di pubblicazione
23-04-2024

Il Piano di Azione Comunale (PAC) di Chiasso fornisce un quadro generale che identifica le aree consolidate e i siti sensibili, evidenziando i beni culturali per i quali il Municipio intende istituire un vincolo di protezione e suggerisce le direttive per la trasformazione dei luoghi strategici. L’obiettivo è riconfigurare urbanisticamente i singoli settori al fine di migliorare la qualità della vita in linea con gli standard attuali e futuri. Nel novembre 2019, il Municipio ha ratificato la decisione di concentrarsi sullo sviluppo di 3 comparti tra quelli identificati dal PAC, avviando dei Mandati di Studio Paralleli (MSP). Tale iniziativa mira a sostenere il rilancio urbano di Chiasso. Promuovendo insediamenti compatti e favorendo uno sviluppo centripeto si contrasta una crescita estensiva delle zone edificabili. La pianificazione urbana deve prevedere quartieri attrattivi, capaci di promuovere l’aggregazione sociale e l’identità, integrando misure per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Questa strategia, che tiene conto della qualità urbanistica, paesaggistica e architettonica, comporta benefici significativi dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. La sfida consiste nel rigenerare gli spazi all’interno del tessuto urbano esistente per favorire lo sviluppo dei futuri quartieri. Il Municipio, per l’elaborazione degli MSP, ha incaricato tre gruppi di professionisti attivi nell’ambito della pianificazione del territorio, dell’urbanistica e dell’architettura, con la possibilità di integrare altre competenze professionali ritenute complementari, come paesaggisti e ingegneri del traffico. I gruppi interdisciplinari hanno collaborato con il committente, rappresentato dal Collegio degli esperti, per discutere e approfondire i temi degli MSP. Attraverso un dialogo strutturato, sono state individuate le migliori opzioni per soddisfare le esigenze del Comune.

Membri della giuria

 

Presidente
Muck Petzet, architetto

 

Membri non professionisti e rappresentanti politici 
Davide Lurati, capodicastero Pianificazione del Comune di Chiasso
Sonia Colombo Regazzoni, capodicastero Territorio del Comune di Chiasso
Enrico Colombo, architetto, assessore all’Urbanistica della Città di Como (assente, sostituito da arch. Mauro Galfetti)

 

Membri professionisti e rappresentante dell’ente pubblico
Sabrina Contratto, architetta
Cristiana Guerra, architetta
Silvia Passiglia, caposezione Pianificazione del Comune di Chiasso

 

Sostituti
Rudy Cereghetti, direttore dell’Ufficio tecnico del Comune di Chiasso
Mauro Galfetti, architetto, pianificatore e coordinatore del MSP

 

Consulente esterno del committente
Nicola Klainguti, capo della Sezione dello sviluppo territoriale del Dipartimento del territorio

Gruppo 1

Rossetti+Wyss Architekten

Il progetto si basa su un’analisi concettuale e schematica del sistema insediativo di Chiasso, identificando gli elementi specifici da valorizzare nel complesso urbano. Successivamente, si passa alla caratterizzazione dei tre comparti del progetto. Le diverse aree sono considerate come punto di partenza per un intervento sovraordinato, basato sulle qualità del sito. Si avvia così un processo iterativo che coinvolge sovrapposizioni e sviluppi contestuali, creando il nuovo dalla struttura esistente e integrando le esigenze attuali. Questo approccio mira a trasformare il contesto senza estendere l’urbanizzazione in modo tradizionale.

Le caratteristiche specifiche delle singole tipologie esistenti sono analizzate e perseguite separatamente, mentre gli elementi unificanti del tessuto urbano sono consolidati. Viene privilegiato questo metodo di lavoro rispetto agli interventi isolati, con particolare attenzione alla densificazione e alla riduzione dell’impronta ecologica. Questo approccio può essere applicato in futuro anche oltre i quartieri attualmente considerati.

Estratto dal rapporto del Collegio degli esperti

Per il Comparto 3 vengono proposti interventi di riqualificazione e riconversione, più che di densificazione, individuando nel quartiere un luogo sensibile su cui operare con interventi puntuali cercando di continuare a utilizzare i tessuti edilizi presenti e di integrare le qualità spaziali e tipologiche con aggiunte e ampliamenti, in combinazione con nuovi spazi e percorsi pubblici strutturati:

  • riconversione del Centro ex ICR come luogo e spazio pubblico;
  • ampliamento del Parco Stoppa e rafforzamento dei fronti edilizi;
  • collegamenti pedonali diretti tra Parco Stoppa, Centro ex ICR e piccolo parco su via Soldati (permeabilità verticale del quartiere) e tra viale Volta, via Bossi e il Polo culturale e scolastico di Chiasso attraverso i comparti pubblici del Centro ex ICR e del parco su via Soldati (permeabilità trasversale del quartiere);
  • creazione di elementi di orientamento e riferimento verticale tramite strutture secondarie effimere («edifici freddi»), con funzioni speciali di fruibilità pubblica (torri, osservatori, ecc.) atti a creare identità e riconoscibilità;
  • mantenimento dell’impianto insediativo a «ventaglio» tra viale Volta e via Bossi;
  • riorganizzazione e alleggerimento dei posteggi in superficie.

Per il Comparto 4 si suggerisce una decisa densificazione e riqualificazione attraverso un ridisegno del quartiere, integrando gli edifici sensibili e di valore storico:

  • densificazione e strutturazione della cortina edilizia su via Comacini con usi commerciali e amministrativi, in funzione anti-rumore, con fruibilità dei piani terra e degli spazi liberi e verdi per i collegamenti pedonali;
  • densificazione su viale Volta con volumetrie di testa ritmate e regolari, uso commerciale al piano terra con integrazione dello spazio pubblico fruibile su viale Volta;
  • impianto urbanistico regolare e strutturato interno al quartiere;
  • valorizzazione delle ville storiche e dei loro giardini come luoghi fruibili (Casa della Musica);
  • riorganizzazione dei parcheggi nel quartiere (in superficie lungo le strade secondarie trasversali, interrati sotto i complessi edilizi commerciali e amministrativi);
  • riqualificazione dello spazio stradale di viale Volta con l’apertura a tratti del torrente Faloppia, ora tombato, e l’eliminazione dei posteggi per ampliare l’area pedonale e ciclabile.

Per il Comparto 8 la proposta è un rafforzamento della vocazione legata allo svago e allo sport e densificazione del tessuto edilizio graduale con altezze minori sul fiume Faloppia riqualificato, che aumentano progressivamente verso via Soldini:

  • riqualificazione dell’area pubblica per lo svago con varie aree per l’uso libero e il gioco con strutture temporanee; il parco si estende sino all’entrata laterale dello stadio, creando uno spazio continuo che integra la fermata del bus;
  • un autosilo pubblico a nord con funzione di testata su via Soldini conclude il quartiere sulla rotonda di via Interlenghi/via 1° Agosto, collegando via Soldini al parco;
  • densificazione con un’area residenziale di alloggi per famiglie nel verde (privato e semiprivato fruibile per i collegamenti pedonali);
  • su via Soldini le funzioni amministrative e commerciali si alternano con quelle residenziali, in quanto asse di traffico; su via Guisan si propone il piccolo commercio al piano terra e la strada riqualificata come zona pedonale d’incontro (accesso veicolare limitato);
  • integrazione della riqualificazione del torrente Faloppia con lo spazio pubblico di via Chiesa e un’ulteriore struttura effimera verticale (palestra d’arrampicata), oltre a quella prevista nel Comparto 3, quale riferimento del quartiere;
  • riorganizzazione dei parcheggi in superficie, posti unicamente sulle strade laterali di servizio sotto un filare di alberi.

Gruppo 2

Demattè Fontana Architekten

Un’analisi approfondita del contesto geografico, delle caratteristiche territoriali e della composizione demografica di Chiasso è il punto di partenza del progetto. Questo porta all’individuazione di una strategia globale per la reinterpretazione e la trasformazione dell’area urbana, attraverso la creazione di un Anello della mobilità lenta che collega le principali strutture pubbliche della città. L’approccio urbanistico si basa su interventi specifici per ciascuna area, mirando al recupero e al riutilizzo delle strutture edilizie esistenti. L’obiettivo è evitare espropri o grandi riconversioni, privilegiando la trasformazione, l’ampliamento e il riuso degli edifici esistenti. La struttura dei comparti prevede una suddivisione in settori autonomi, con limiti definiti, che favoriscono lo sviluppo all’interno dei confini esistenti e accrescono l’accessibilità dalle aree pubbliche.

Estratto dal rapporto del Collegio degli esperti

Il Comparto 3 e il Comparto 4 vengono trattati insieme come un unico settore urbano organizzato intorno a viale Volta. L’idea proposta è una decisa densificazione del quartiere tramite ampliamenti e sostituzioni edilizie che ne ridefiniscono il disegno:

  • riconversione e recupero dello spazio industriale ICR grazie alla creazione di una nuova piazza coperta («Serra cittadina») quale centro sportivo e multiculturale di quartiere;
  • ampliamento di Parco Stoppa sino alle facciate degli edifici, la cui densificazione ne ridisegna il limite, e riduzione al minimo delle carreggiate delle strade limitrofe, via G. Puccini e viale Stoppa;
  • relazione tra piazza coperta ICR e Parco Stoppa, rafforzata dalla nuova edificazione sui mappali limitrofi;
  • permuta dell’area pubblica del piccolo parco su via Soldati con l’area dell’ICR e conseguente eliminazione del parchetto per la creazione di fronti costruiti che definiscono lo sviluppo di via Soldati come strada pubblica;
  • viale Volta assume il carattere di «piazza-parco» lineare e si sviluppa come spazio pubblico in cui l’acqua viene proposta come elemento di disegno urbano degli spazi esterni di fronte alla grande piazza coperta: il disegno della piazza viene sviluppato in previsione di uno spazio che in futuro accoglierà solo le fermate del trasporto del bus, eliminando completamente il traffico individuale motorizzato;
  • rafforzamento verso l’inizio di viale Volta quale porta di entrata alla città da nord-est tramite volumetrie importanti, in particolare la previsione di un edificio alto (oggi sedime Aldi) multifunzionale che ospita i parcheggi per il comparto;
  • via Comacini è proposta come strada con attività urbane, con un viale alberato e fruibilità degli spazi commerciali al piano terra, ai piani superiori studi professionali, servizi per il quartiere e residenze;
  • i fronti del costruito si allineano lungo i viali principali e il passaggio fra via Comacini e viale Volta (Piazza lineare) avviene attraverso le vie «pubbliche» riqualificate oppure tramite i giardini interni del comparto.

Per il Comparto 8 viene suggerita la valorizzazione dell’area a sud-est di Chiasso quale polo sportivo regionale inserito in uno spazio verde attrezzato da una parte, e il ridisegno del quartiere costruito dall’altra, con via 1° Agosto quale asse di congiunzione nel verde:

  • ampliamento del comparto sportivo (stadio) quale testata del quartiere Soldini tramite permuta dei terreni comunali ora liberi (campetto calcio) e spostamento dell’asse viario di via 1° Agosto integrata al verde attrezzato, con riduzione della carreggiata;
  • il disegno di via Antonio Chiesa, chiusa al traffico, viene integrato nel progetto di rinaturalizzazione del Faloppia, in continuità con i giardini dei vari settori;
  • definizione del disegno del quartiere residenziale tramite delle fasce di densificazione del costruito lungo gli assi nord-sud verso il Faloppia, con la concentrazione del verde entro questi limiti per i giardini e i percorsi pedonali; 
    via Guisan quale strada principale, alla quale si innestano i viali che garantiscono l’accesso ai settori e mappali privati;
  • proseguimento del progetto di rinaturalizzazione del fiume Faloppia verso est in continuità con il percorso dell’Anello della mobilità lenta.

Gruppo 3

canevascini&corecco

Il progetto ha origine da un’attenta lettura e analisi del territorio e del paesaggio di Chiasso, con l’obiettivo di interpretare i caratteri paesaggistici dominanti e trasporli in elementi e concetti di progettazione. Si procede quindi alla definizione del «paesaggio dell’anello», che funge da concatenazione e raccordo di diversi spazi pubblici e liberi, strategici all’interno del comparto urbano di Chiasso, strutturandolo. La strategia proposta prevede la ricucitura delle unità paesaggistiche, facendo leva sulla rete idrografica, elemento fondamentale nella storia e nell’evoluzione urbana di Chiasso. Le infrastrutture e l’idrografia sono considerate reti ad alto potenziale ecologico, e il progetto mira a valorizzare e mettere in rete il potenziale già presente nel contesto.

Analogamente all’«Emerald Necklace» di Frederick Law Olmsted, il progetto si propone di creare un anello di spazi pubblici, semipubblici e privati che metta in relazione i due versanti del fondovalle, attualmente separati da corridoi infrastrutturali e corsi d’acqua incanalati. L’acqua diventa quindi un elemento ispiratore del progetto, sia attraverso interventi di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, sia tramite la vegetazione e i materiali impiegati nella costruzione dello spazio pubblico. GZM

Estratto dal rapporto del Collegio degli esperti

Per il Comparto 3 integrando il progetto del Comparto 4, viene proposto un approccio di ricucitura anziché di densificazione, considerando sensibile l’area di progetto attraverso i seguenti interventi:

  • valorizzazione del parco pubblico viale Stoppa con i relativi posteggi in superficie;
  • recupero degli edifici di pregio dell’isolato con  elementi caratterizzanti del quartiere dal carattere «post-industriale» con interventi di natura pubblica.
  • realizzazione di un volume alto di riferimento verticale per l’anello;
  • valorizzazione di Parco Mosaico e interventi per la messa in luce della presenza dell’acqua del Faloppia in corrispondenza di viale Volta;
  • edificazione lineare est-ovest contigua, sulle tracce dell’esistente, frammista a fasce verdi e alberate, e sovrapposta alla trasversalità nord-sud all’interno degli isolati, strutturando la permeabilità del comparto (mobilità lenta);
  • rafforzamento delle edificazioni allineate lungo via Bossi.

Per il Comparto 4 viene proposta una densificazione su via Comacini e un riordino complessivo del disegno urbanistico del quartiere, mantenendo relazioni aperte e sensibili su viale Volta, ripensata nel ruolo:

  • sviluppo di viale Volta come percorso privilegiato nord-sud a mobilità dolce (strada d’incontro), evitando l’attraversamento veicolare di piazza Indipendenza se non per mezzi pubblici o accessi dei confinanti e favorire il ritorno dell’acqua del Faloppia all’altezza dell’isolato industriale, anche quale elemento di richiamo dell’anello;
  • salvaguardia delle tracce storiche e i giardini presenti come elementi strutturanti: valutare l’acquisto della proprietà sul mappale 34 e riconversione a edificio con funzione pubblica;
  • costruzione di un fronte urbano ad alta densità verso via Comacini favorendo la contiguità, con porticato, piano terra fruibile e qualificato dalla fascia intermedia libera da costruzioni verso l’interno del quartiere e parcheggio interrato;
  • permeabilità (mobilità dolce) est-ovest verso viale Volta, con interventi puntuali che rafforzano la direzionalità;
  • riordino del disegno del costruito interno del quartiere con un’edificazione strutturata e ritmata, delimitato dal fronte costruito su via Comacini, e dalle relazioni degli spazi liberi su viale Volta, con la riqualificazione e densificazione del comparto di testa (Aldi) con edifici alti perpendicolari a viale Volta e zoccolo commerciale.

Per il Comparto 8 si propone:

  • rafforzamento con attrezzature per l’area ricreativa polifunzionale per attività sportive all’aperto, con alberature e zone d’ombra;
  • integrazione e prolungamento dell’intervento di rinaturalizzazione del Faloppia;
  • ampliamento e salvaguardia a uso pubblico della fascia del Boschetto del Molino;
  • realizzazione di un edificio alto di riferimento verticale dell’anello;
  • edificazione condivisa dei mappali con un incremento degli indici;
  • rafforzamento di via Guisan come asse prevalentemente pedonale, di riferimento per il quartiere, evitando gli allineamenti costruiti a favorire delle aree verdi;
  • mantenimento e ampliamento delle attività artigianali ridefinendo i fronti importanti per evitare retri verso lo spazio pubblico;
  • fronti definiti quali elementi d’introduzione al quartiere Soldini a lato dell’area ricreativa, con altezza costante ripresa da via Soldini.

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