La ca­sa per an­zia­ni a Ca­sla­no di dueA ar­chi­tet­ti

L'eredità dell'Accademia in Ticino

Data di pubblicazione
08-04-2019

L’approccio al progetto è avvenuto analizzando il contesto territoriale che lo ospita, una pianura edificata, in modo intensivo e continuo, da edifici di dimensioni differenziate legate alla tipologia residenziale. Il progettato si inserisce in modo netto in questo tessuto urbano, occupando l’intera lunghezza del lotto, come un’estrusione tettonica dello stesso, cosi da mantener traccia e memoria del vuoto territoriale. La scelta della tipologia dell’edificio è stata dettata dalla volontà principale di mantenere una scala domestica, quindi di altezza contenuta, e di garantire il carattere pubblico dal forte richiamo sociale e urbano tramite l’espressione architettonica dell’edificio. Il programma della Casa anziani deve organizzare molte funzioni con diversi gradi di intimità. L’edificio è una successione orizzontale e verticale di spazi con crescente grado di privatizzazione; esso risolve il delicato tema del percorso tra pubblico e privato. Al piano terreno, coesistono le tre funzioni (centro diurno, unità abitativa protetta, parti sociali della casa anziani) in diretta relazione con il mondo esterno, esse sono in collegamento tra loro con percorsi di facile lettura, a ogni unità è garantita la propria privacy e la possibilità di avere degli accessi controllati in modo semplice. Al primo piano, la ricchezza spaziale annulla l’effetto «corsia» che potrebbe caratterizzare un edificio di queste proporzioni: sono infatti inseriti ampi spazi di convivio e spazi «a corte» che alternandosi configurano un ambiente piacevole e dinamico pur garantendo le necessità di una struttura medicalizzata. La sensazione di «essere a casa» è assicurata dalla possibilità del residente di passeggiare in modo sicuro e continuativo attraverso gli spazi che diventano luoghi di aggregazione e di possibili incontri tra residenti e personale, in modo da sviluppare relazioni sociali.

 

Luogo: Caslano
Committenza: Fondazione Giovanni e Giuseppina Rossi, Castelrotto
Architettura: dueA architetti sagl, Lugano
Ingegneria civile: Passera e Associati Studio di Ingegneria SA, Lugano
Progetto impianti RVCS: Tecnoprogetti studio di Ingegneria SA, Camorino
Progetto impianti elettrici: Tecnoprogetti studio di Ingegneria SA, Camorino
Fisica della costruzione: Ifec Ingegneria SA, Rivera
Geologia: Studio di Geologia Ing. Pedrozzi e Associati SA, Pregassona
Fotorender: Studio Polimind, via alla campagna 2A, 6900 Lugano
Fotografia: Simone Mengani, Mendrisio
Date: concorso 2014, realizzazione in corso

 

Qui è pubblicato il profilo di dueA architetti, mentre qui si trova Archi 2/2019, dedicato all'eredità dell'Accademia di architettura di Mendrisio in Ticino.

 

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