I viag­gi di Pep­po Bri­vio in Olan­da 1962-1965

Peppo Brivio racconta i suoi viaggi con diapositive e fotografie lasciate alla Fondazione Archivi Architetti Ticinesi.

Data di pubblicazione
06-08-2013
Revision
19-10-2015

A un primo sguardo i raccoglitori di diapositive depositati dall’architetto Peppo Brivio presso la Fondazione Archivi Architetti Ticinesi lasciano chiunque senza parole. Si tratta infatti di diciannove scatole per diapositive e di 117 raccoglitori neri formato A4, il tutto organizzato per nazione, regione, architetto o tema. Scorrendo il dorso dei raccoglitori stuzzicano la nostra curiosità titoli come Bruno Taut, Siedlungen Berlin 1 o May 1, May 2, oppure Wright 1 fino a Wright 5 o Francia 1 fino a Francia 7.

Ma mentre le fotografie scattate in occasione di lunghi viaggi in Giappone, Francia, Germania e Turchia, occupano fino a dieci diversi tomi, in altri casi la quantità di immagini è ridotta e si presta ad essere sfogliata ed osservata con occhio più attento. È questo il caso della raccolta di diapositive sull’architettura olandese intitolata da Brivio semplicemente Nederland. Nel raccoglitore otto mappe plastificate contengono 107 diapositive: fra le prime si trovano gli scatti alla residenza di caccia Sint-Hubertus, situata nel parco di De Hoge Weluwe a Otterlo.

Realizzata tra il 1914 e il 1920 da Hendrik Petrus Berlage (1856-1934) per la famosa coppia di collezionisti di opere d’arte Helena e Anton Kröller-Müller, è il primo degli edifici costruiti nei diversi acri messi a disposizione dai committenti. La coppia promuove infatti anche il progetto per un «Grande Museo» da affiancare agli edifici adibiti alla residenza. Ma interrotti i rapporti con Berlage sarà l’architetto Henry van de Velde a realizzare nel 1935 un primo spazio espositivo per ospitare un gran numero di opere di van Gogh, Picasso e Mondrian.

Questo museo, definito inizialmente «di transizione» prenderà definitivamente il posto del progetto più ambizioso, al momento delle traversie finanziarie subite dai promotori. Il Kröller-Müller Museum che viene aperto al pubblico nel 1938 grazie all’impegno dello stato olandese, sarà ulteriormente ampliato da van de Velde negli anni a venire, fino a comprendere uno dei maggiori parchi espositivi per sculture all’aperto d’Europa. Le immagini scattate da Peppo Brivio ci mostrano l’edificio originario a muri pieni, affiancato dalle grandi aperture sulla natura circostante della galleria delle sculture e della grande sala realizzate nel 1953. 

Un’ulteriore serie di scatti riguarda il padiglione Rietveld, situato oggi all’interno del parco. Realizzato nel 1954 da Gerrit Rietveld (1884-1964) ad Arnhem con il nome di Sonsbeek Pavilion in occasione della Terza Mostra Internazionale di scultura, verrà smantellato nel 1955 al termine dell’esposizione. Ricostruito fra il 1964 e il 1965 su iniziativa di alcuni architetti olandesi nell’area del Kröller-Müller Museum, verrà nuovamente smontato a causa delle pessime condizioni di manutenzione e poi nel 2010 nuovamente ricostruito.

Utilizzando una composizione di piani liberamente accostati e materiali adatti ad un uso temporaneo, Rietveld ottiene spazi ben definiti per l’esposizione delle opere e questo nonostante il mantenimento della massima fluidità nei percorsi fra interno ed esterno. Le fotografie di Peppo Brivio confermano l’interesse per la pulizia delle forme e per la leggerezza ottenuta grazie ai piani geometricamente sfalsati e alle scelte dei materiali. 

Peppo Brivio prosegue poi verso Rotterdam, dove fotografa il Kiefhoek di J.J.P. Oud. Trecento unità abitative popolari su due piani, realizzate nel 1930 su un disegno geometrico compatto di m 7,5x4,1 e nel quale trovano posto spazi vitali minimi ma funzionali. I colori rosso per le porte d’entrata, giallo per le lunghe finestre a banda del primo piano, blu per alcune parti interne e bianco per le pareti intonacate, rimandano alle idee sui colori di Piet Mondrian e sono parte integrante del movimento di De Stijl di cui Oud faceva parte. 

Ma siamo ora già all’Aia, grazie ad alcune immagini del Nirwana Flat, edificio abitativo realizzato da Jan Duiker tra il 1926 e il 1929. Qui Brivio fotografa dettagli, come le particolari e differenziate soluzioni per i balconi d’angolo, esuberanti sporgenze o tagli diagonali all’interno del volume. Edificio rinnovato nel 1992, è considerato ancora oggi uno dei prototipi dell’abitare moderno e, grazie a una legge di protezione del 1988, è uno dei 1155 edifici dell’Aia tutelati dallo stato olandese.

L’ultima parte della raccolta riguarda più da vicino l’opera di Gerrit Rietveld ad Utrecht. A partire dai suoi esordi e dalle trasformazioni realizzate fra il 1906 e il 1924 di diversi negozi, Peppo Brivio ci mostra sia i progetti degli oggetti di uso comune che «Casa Schröder» del 1924, passando poi alla «Casa dell’autista» del 1927-28. Dalle case sull’Eramuslaan del 1934, all’ampliamento del cinema Vreeburg del 1936 e alla Summer-House del 1941, l’architetto raccoglie diapositive di disegni e prototipi, alternandole a quelle degli edifici realizzati. Sono anticipazioni del Movimento moderno, precorrono le ricerche astratte e le sperimentazioni della Bauhaus. Utilizzate probabilmente per integrare le lezioni tenute dall’architetto Peppo Brivio all’università di Ginevra fra il 1969 e il 1989, sono ancora oggi di grande attualità e gettano uno sguardo attento e originale verso le architetture che lo hanno maggiormente ispirato.

Bibliografia

  • Fondazione AAT, Fondo 041, architetto Peppo Brivio, diapositive
  • PaulGroenendijk,PietVollaard,ArchitectuurgidsNederland (1900-2000), 010 Publishers, Rotterdam 2006
  • deu.archinform.net/arch/308.htm
  • www.architektuurgids.nl

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