«Dob­bia­mo di­ven­ta­re l’in­ter­lo­cu­to­re prin­ci­pa­le del set­to­re»

Da dicembre 2022, Alain Oulevey e Urs Rieder sono copresidenti ad interim della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA). Quali sono le prossime pietre miliari e come vivono la loro mansione alla testa della SIA? Lo scopriamo nella seguente intervista.

Data di pubblicazione
07-08-2023

Signor Oulevey e signor Rieder, quando Peter Dransfeld ha dimissionato dalla carica di presidente della SIA, avete preso in mano le redini, assumendo ad interim la copresidenza. Da allora sono trascorsi un po’ più di sei mesi. Che cosa è successo in questo periodo?

Urs Rieder: Direi che sono successe un bel po’ di cose. Se ripenso a questo periodo, ho l’impressione che siano trascorsi due anni e non poco più di sei mesi. Ci siamo chinati su alcuni dossier piuttosto impegnativi. Tra questi, la decisione di costituire una commissione speciale incaricata di chiarire le circostanze legate alla partenza di Peter Dransfeld. Ci siamo anche occupati della questione della stima degli onorari, un punto in merito al quale è stata chiamata a deliberare l’Assemblea dei delegati. In veste di presidente del consiglio di esperti Energia, mi sono impegnato anche nel percorso teso alla riduzione delle emissioni di gas serra, ho collaborato a vari progetti politici e, non da ultimo, mi sono adoperato in favore della Legge sul clima.

Alain Oulevey: In questi mesi ho conosciuto diverse nuove persone, soprattutto in occasione delle numerose assemblee generali organizzate dalle nostre sezioni. Inoltre, ho assunto un compito impegnativo, quello di rappresentare la SIA in seno al gruppo di lavoro Pianificazione e nel comitato di Costruzionesvizzera. Dobbiamo diventare l’interlocutore principale del settore, quando sul tavolo ci sono i nostri temi prioritari, vale a dire il clima e l’energia, la cultura della costruzione o gli appalti.

Insomma, da dicembre il vostro mansionario appare piuttosto variopinto. Come siete riusciti, così rapidamente, a calarvi in questo nuovo ruolo di copresidenti ad interim?

Oulevey: Questa nuova mansione mi coinvolge, mi assorbe completamente. Apprezzo molto i dibattiti e le riflessioni sulle complesse questioni che animano il nostro settore a livello strategico. Ammetto tuttavia che è davvero una bella sfida riuscire a passare dalle discussioni strategiche alle questioni operative che sono parte integrante della mia quotidianità come direttore di uno studio ingegneristico. A volte faccio fatica, e qui un grande grazie lo devo ai miei partner commerciali per il prezioso sostegno che mi danno.

Rieder: Per il mio sessantesimo compleanno mi sono fatto un regalo: ho lasciato il mio ruolo di vicedirettore della Scuola universitaria professionale di Lucerna per dirigere i lavori di ampliamento del Campus Horw e per avere un po’ più di tempo per me. Ora questo tempo lo dedico tutto alla SIA.

A fine febbraio avete condotto la Conferenza delle sezioni e dei gruppi professionali e a fine aprile l’Assemblea dei delegati. Come avete vissuto questi due eventi importanti?

Rieder: Ero a mio agio. Il luogo in cui si è tenuta l’AD era splendido: la sala del Gran Consiglio di Basilea Città. All’Assemblea i delegati hanno discusso animatamente. Durante le pause e la sera, alla vigilia dell’incontro, l’atmosfera era rilassata e conviviale. Incontrarsi di persona crea quella base indispensabile che permette di affrontare al meglio, insieme, le questioni cruciali.

Oulevey: Abbiamo moderato assieme l’incontro e a mio parere questa conduzione in tandem si è dimostrata un successo. È un aspetto che farò ben presente quando, in seno al Comitato, saremo chiamati a riflettere sulla futura presidenza.

Quella della copresidenza potrebbe dunque essere la formula giusta per la SIA?

Rieder: Sì, è una possibilità. La SIA vuole che al suo vertice vi sia una personalità attiva professionalmente, poiché il lavoro nel settore rappresenta la base fondamentale per un impegno sincero e appassionato in difesa delle nostre discipline. Tuttavia, da solo, non sarei mai riuscito a gestire tutti i compiti, portando avanti al contempo la mia attività professionale. Non so come ci siano riusciti i nostri predecessori. Li ammiro molto per questo.

Oulevey: Sto imparando moltissimo da questa esperienza di copresidenza. Anche dal punto di vista linguistico è una soluzione vincente. L’Assemblea è stata condotta in francese e in tedesco, abbiamo potuto catturare l’attenzione di tutte le persone presenti e motivarle a prendere parte al dibattito. Per la SIA l’integrazione di tutte le regioni linguistiche è un aspetto essenziale. Una copresidenza permetterebbe altresì di equilibrare criteri come il genere, i gruppi professionali oppure le reti di contatto a livello politico.

Avete altre idee per la nuova presidenza?

Rieder: Il futuro ci dirà se a prendere in mano le redini della SIA sarà una o se saranno due persone. Ad ogni modo, chi sarà al timone dovrà attestare esperienza in almeno una delle discipline rappresentate dai nostri gruppi professionali, avere carisma e ottime capacità comunicative. Inoltre, dovrà disporre di esperienza in ambito direttivo.

Oulevey: Attualmente stiamo discutendo con il Comitato anche di tutta l’organizzazione che ruota attorno alla presidenza. In questo contesto, possiamo prendere come modello diversi esempi tratti dal nostro governo o dai comitati delle sezioni SIA. Ciascun membro del Comitato deve assumere un ambito di responsabilità, così facendo acquisteremo ancora più credibilità e potremo profilarci in modo più unito verso l’esterno.

Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per questo anno societario?

Rieder: Vogliamo essere pronti per proporre ai delegati una nuova presidenza, in occasione dell’Assemblea che si terrà in aprile 2024. Quando sono coinvolte delle persone non bisognerebbe mai fare grandi promesse, è vero. Ad ogni modo stiamo chiarendo le questioni legate agli aspetti organizzativi e prepareremo il bando di concorso così da selezionare i profili ideali nei mesi che ci separano dall’AD.

Oulevey: Al Forum SIA di settembre, la commissione speciale incaricata di fare luce sui motivi delle dimissioni di Peter Dransfeld presenterà il proprio resoconto. Tali conclusioni confluiranno certo nel processo di candidatura e nelle discussioni in merito alla gouvernance della nostra associazione. Questo sguardo sul passato rappresenterà una base importante per le decisioni future.

Quali sono i temi in cima all’agenda?

Oulevey: Stiamo lavorando a una soluzione per la determinazione degli onorari. Inoltre, con il rafforzamento del nostro tema chiave, «Clima ed energia», mettiamo la sostenibilità al centro del nostro operato, anche nell’ambito degli appalti, della cultura della costruzione e della pianificazione del territorio.

Rieder: Ci impegniamo per promuovere una trasformazione sostenibile del nostro ambiente di vita, quest’anno e negli anni a venire. Il «sì» della popolazione alla Legge sul clima è un primo importante traguardo per raggiungere l’obiettivo del saldo netto pari a zero. La SIA si impegna anche per una definizione chiara del percorso di riduzione delle emissioni, per il rafforzamento dell’economia circolare e per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

A che punto si troverà la SIA al momento dell’Assemblea dei delegati 2024? Che cosa vi augurate per questi prossimi mesi?

Oulevey: Personalmente spero che la SIA riesca ad ampliare ancora di più la propria influenza politica, grazie a una rete rafforzata e a una maggiore leadership sui temi prioritari. Oltre agli obiettivi legati alla politica climatica e alla Legge sul clima, vi è un altro tema importante di cui occuparsi: la revisione della legge sulla pianificazione del territorio. In questo contesto offriamo al Comitato un importante supporto strategico, grazie alla costituzione del consiglio di esperti Pianificazione del territorio.

Rieder: Sono fiducioso che i nostri delegati sapranno scegliere al meglio la prossima presidenza e che la SIA, con slancio e nuovo vigore, potrà trovare una soluzione concreta per la determinazione degli onorari. Inoltre, vogliamo poter compiere un decisivo passo avanti con la messa in atto del nostro «Piano d’azione per il clima, le energie e le risorse».

Alain Oulevey e Urs Rieder hanno assunto la copresidenza ad interim della SIA, dopo la partenza di Peter Dransfeld.

Prima di prendere in mano le redini, A. Oulevey era vicepresidente SIA, mansione assunta in giugno 2022. L’anno prima era stato eletto membro del Comitato. Di professione ingegnere civile, Oulevey ha il proprio studio a Ecublens. Già presidente della sezione SIA Vaud, si impegna anche in seno alla Commissione centrale per le norme (ZN).

U. Rieder fa parte del Comitato SIA dal 2013. Di professione ingegnere impiantista, era stato eletto vicepresidente della SIA nel 2022. Rieder presiede anche il consiglio di esperti Energia ed è professore alla Scuola universitaria professionale di Lucerna.

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