Cul­tu­ra del­la co­stru­zio­ne: con­si­glia­re co­mu­ni e cit­tà

L’Ufficio federale della cultura (UFC) vuole mettere a punto un’offerta di consulenza per i comuni e le città; la SIA offre il suo contributo, con uno studio incisivo.

Data di pubblicazione
14-06-2021

I comuni e le città esercitano una forte influenza sulla cultura della costruzione, sia in veste di legislatori che come consulenti della committenza privata, ma anche come autorità responsabili del rilascio dei permessi di costruzione, come istanze di pianificazione del territorio oppure nel ruolo di «committenti modello». Spesso, tuttavia, le risorse sono limitate oppure mancano le necessarie competenze specialistiche. Questo aspetto si rende evidente soprattutto nei comuni di piccole e medie dimensioni, dove ci sono tutti i potenziali per ottimizzare la qualità, all’insegna della cultura della costruzione. Alla luce di tali considerazioni, l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha deciso di mettere a punto un’offerta di consulenza ad hoc. L’iniziativa nasce sullo sfondo della Strategia interdipartimentale per la promozione della cultura della costruzione, approvata dal Consiglio federale in febbraio 2020. Nella Strategia, la Confederazione definisce 41 misure con cui promuovere in modo sostenibile una cultura della costruzione di qualità. Tra queste si annovera anche un’offerta di consulenza pensata per i comuni e le città. Tale provvedimento è adottato dal 2021, attraverso i mezzi previsti dal Messaggio sulla cultura 2021-24 per un importo pari a 250’000 franchi all’anno.

In ascolto dei destinatari

Riuscire a realizzare un’offerta di consulenza in materia di cultura della costruzione che sia efficace tanto per i comuni quanto per le città, in un contesto reso complesso dalle strutture statali federali e dall’intricata configurazione che presenta tutta la rete di attori privati coinvolti, è certo una sfida non da poco, soprattutto quando il budget a disposizione è modesto. In marzo 2020, l’UFC ha incaricato la SIA di condurre uno studio per sondare la situazione e cogliere le esigenze di un’offerta di consulenza in tal senso, così da poter definire un approccio adeguato. In quest’ambito, era importante che lo studio, ora concluso e disponibile, tenesse conto, sin da subito, dell’opinione dei futuri destinatari. In quest’ottica, si è intrattenuta una stretta collaborazione, oltre che con l’UFC, anche con l’Associazione dei comuni svizzeri (ACS) e con l’Unione delle città svizzere (UCS). Un gruppo consultivo, comprendente anche altre organizzazioni, ha permesso di integrare i punti di vista di diversi gruppi di interesse e di altri interlocutori a vari livelli statali, allargando le prospettive.

Lo studio ha preso il via nella primavera del 2020. Sono state condotte in totale venti interviste con i membri del gruppo consultivo e definite cinque tematiche centrali, vale a dire: «significato e comprensione del concetto di cultura della costruzione»; «sfide attuali sul fronte della cultura della costruzione»; «oggetto e tipi di consulenza»; «formazione e perfezionamento degli attori coinvolti»; «soluzioni regionali». Si sono delineati così numerosi approcci possibili per l’elaborazione dell’offerta di consulenza prevista nell’ambito della Strategia sulla cultura della costruzione. Un punto particolarmente rilevante per i soci SIA è che alcuni degli intervistati hanno affermato che auspicherebbero un maggior interesse da parte degli architetti a impegnarsi nel fornire una consulenza a comuni e città per quanto concerne le questioni strategiche che ruotano attorno alla Baukultur, ampliando così le competenze richieste in questa sede. Alcuni hanno individuato un potenziale di miglioramento anche per quanto concerne gli studi di pianificazione del territorio. Inoltre, dato che spesso si realizza un’opera senza neppure coinvolgere un progettista, si è sottolineata l’importanza di rivolgersi a un architetto quando si costruisce.

Una prima inchiesta condotta online in seno al gruppo consultivo è stata il preludio per un secondo sondaggio rivolto ai comuni e alle città, contemplante 41 domande e realizzato a fine estate 2020. A quest’ultimo hanno partecipato 490 rappresentanti di comuni e città, di cui 373 di lingua tedesca, 87 di lingua francese e 30 di lingua italiana. Oltre il 76% degli intervistati ha affermato che per il suo comune o per la sua città la cultura della costruzione è importante, molto importante o estremamente importante. Due terzi dei sondati hanno riferito che il proprio comune o la propria città dispone di un ufficio competente o di uno specialista incaricato dell’ambito della progettazione e della costruzione. Un buon 60% ha affermato inoltre di condividere l’idea che, in materia di cultura della costruzione, sia necessaria un’offerta di consulenza destinata a comuni e città. Per quanto riguarda l’asserzione «Nel mio comune/nella mia città vi è grande necessità di poter contare su un’offerta di consulenza» le risposte sono state contrastanti, con un buon 40% di favorevoli e un 40% di contrari.

Fondatezza e concretezza

Secondo il parere espresso dai comuni e dalle città è importante che l’offerta di consulenza si basi su una campagna onnicomprensiva, volta a sensibilizzare e a promuovere una maggiore consa­pevolezza sul tema della Baukultur e a favorire un ancoraggio politico tra­sver­sale. Tra i temi più rilevanti si annoverano: lo sviluppo centripeto, l’unione tra vecchio e nuovo, così come il costruire al di fuori delle zone edificabili, ciò tenuto conto della complessa costellazione rappresentata da spazio pubblico/urbanistica/pianificazione urbana e architettura del paesaggio. Per quanto attiene la consulenza, un fattore chiave è la fondatezza. Di fatto, quasi l’89% dei partecipanti (vale a dire il più alto tasso di tutto il questionario) ha confermato che «La consulenza deve essere fondata, reale e concreta, sia per quanto riguarda l’approccio del consulente sia per le esigenze poste (ci vuole professionalità, senza pretese eccessive o l’ambizione di realizzare ovunque progetti faro)».

Città e comuni auspicano altresì di poter fruire di una visione d’insieme sui servizi di consulenza disponibili, di ricevere direttive concrete su come agire e di contare su offerte indipendenti e facilmente accessibili. I sondati chiedono inoltre che si intervenga in modo da promuovere e far conoscere i progetti e le procedure particolarmente meritevoli, ma anche che le offerte di consulenza sia­no modellate, caso per caso, su misura delle esigenze specifiche, sia di singoli ambiti che di gruppi target concreti. Va sottolineato che quest’ultimo punto è in parte in contrasto con l’esigenza, espressa dai partecipanti al sondaggio, di poter contare su una visione unitaria e consolidata.

In merito alle offerte di formazione e perfezionamento professionale legate all’ambito della cultura della costruzione, i comuni e le città segnalano un fabbisogno elevato di corsi rivolti ai sindaci dei comuni e al personale degli uffici tecnici. Tra le priorità i sondati hanno, non da ultimo, attribuito grande importanza all’attuazione di soluzioni regionali, alla realizzazione di piattaforme di scambio e alla messa a punto di una rete locale di consulenti in materia edilizia.

Tra lacune e opportunità

Tenuto conto dei risultati raccolti, sulla base di interviste, sondaggi online e altre ricerche, si evince un quadro piuttosto spezzettato. Attualmente, l’offerta di consulenza in materia di cultura della costruzione destinata ai comuni e alle città copre per lo più solo un perimetro limitato, spesso i servizi offerti non hanno alcun legame tra loro e non sono ascrivibili in modo chiaro ed evidente a un concetto globale di questo termine. Inoltre, le possibilità offerte dalla digitalizzazione sono utilizzate troppo poco. In quest’ambito, sarebbe anche auspicabile una consulenza più personalizzata.

Uno scambio condotto con alcuni esperti della vicina Europa ha permesso di definire qualche via possibile per rafforzare le sinergie tra le iniziative portate avanti a livello nazionale e quelle su scala locale e regionale. In quest’ottica, sono certamente interessanti gli approcci che mirano a promuovere la cooperazione regionale, l’implementazione di strategie locali e regionali e l’impiego di formati ibridi (in presenza e online) come opportunità per diffondere una cultura della costruzione più partecipativa.

Info
Una sintesi dello studio può essere scaricata dal sito www.bak.admin.ch/consulenza.

Articoli correlati