Con­cor­so d’ono­ra­rio in in­ge­gne­ria ver­sus con­cor­so di pro­get­to

Data di pubblicazione
21-10-2021

Quando un committente pubblico deve immaginare un’opera, che sia nuova o una ristrutturazione, la componente del progetto è centrale, in quanto essa presenta vari aspetti che a seconda della proposta sono risolti differentemente: urbanistici, architettonici, funzionali, costruttivi, statici, tecnici, di impiantistica, gestionali, economici e finanziari. Ciò permette di trovare una soluzione equilibrata che tenga conto dei vari fattori e che propenda anche verso la sensibilità specifica del committente.

Se in architettura il concorso di progetto ha una chiara priorità sul concorso d’onorario non si può dire lo stesso dell’ingegneria. Eppure le opere in questo campo offrono temi strutturali dal grande contenuto pianificatorio. Come avevamo raccontato in questa rubrica (cfr. «Archi» 1/2021), è entrata recentemente in vigore la nuova Legge federale sugli acquisti pubblici, che ha portato vari miglioramenti, tra i quali l’at­tendibilità del prezzo per quanto concerne i concorsi di onorario, che non deve essere un gioco al ribasso a scapito della qualità della prestazione richiesta.

In questi casi l’obiettivo del committente è chiaro: risparmiare sui costi di progettazione. Ma sarebbe interessante, statistiche alla mano, poter analizzare i risultati. Perché se da una parte si risparmia sui costi di pianificazione, certamente importanti, dall’altra si rischia di eseguire un progetto più oneroso, oppure meno efficiente, ma pure con un cattivo inserimento nel contesto. Si rischia di sacrificare già dal primo momento la ricerca della variante migliore al solo scopo di risparmiare su un costo che ammonta al 10-15% dell’intera realizzazione.

La progettazione non è una prestazione parificabile a un prodotto, al contrario la scelta del progettista e del progetto hanno poi ripercussioni che incidono a cascata su tutta l’opera. Economicamente significa che risparmiando il 20% sul progettista, si tagliano i costi totali del 2-3%, ma se la proposta è meno valida è meno valido, il restante 85-90% dell’opera potrebbe tranquillamente costare molto di più arrivando infine a un bilancio negativo.

In quest’ottica sarebbe davvero interessante realizzare una ricerca approfondita sui costi complessivi di progetti derivati da concorsi su prestazione per realizzazioni che avrebbero richiesto un concorso di progetto. I risultati potrebbero apparire speculativi, ma si potrebbero confrontare tali realizzazioni ad altre eseguite tramite concorso di progettazione e quindi determinare se effettivamente vi è stato un risparmio o al contrario una spesa superiore.

In effetti, a parte qualche passerella ciclopedonale (come ad esempio il ponte di Spada tra Cagiallo e Sonvico oppure la passerella sul Vedeggio tra Agno e Muzzano), i concorsi di progettazione per ingegneri restano piuttosto rari. Ma pensiamo all’impatto paesaggistico di un ponte, una diga, uno snodo viario, un tunnel o l’uscita di un’autostrada, elementi infrastrutturali che arricchiscono o impoveriscono il paesaggio a seconda di come vengono realizzati. Basti pensare –rimanendo nelle vicinanze e senza inoltrarci troppo indietro nella storia fino agli acquedotti romani – all’autostrada A2, alla vecchia linea ferroviaria del Gottardo così come alla nuova Alptransit Gottardo, alla linea retica del Bernina Express, alla diga della Verzasca, alla strada sul Passo del Gottardo, al ponte ferroviario della Centovallina a Intragna e a moltissime altre opere che fanno del territorio elvetico un paesaggio densamente infrastrutturale di alta qualità.

Paolo Spinedi, presidente di SIA Ticino, conferma che a livello cantonale si sta facendo un buon lavoro con i concorsi per prestazioni, nei quali l’attendibilità del prezzo viene correttamente valutata, arrivando ad escludere concorrenti che ricevono la nota minima in questo parametro. Ribadisce la difficoltà, per il momento, ad applicare tali criteri correttamente con le imprese pubbliche federali, ma rimane fiducioso riguardo l’effetto dell’entrata in vigore della nuova legge sugli acquisti pubblici. Questo per quanto riguarda le opere scaturite da concorsi per prestazione. In relazione a quelli di progetto si dovranno fare passi avanti includendo opere in cui tale componente gioca un ruolo centrale sul risultato finale.

I risultati dei concorsi Nuove strutture scolastiche comunali San Vittore.

8/2020 Nuove strutture scolastiche comunali San Vittore

  1. R /P «Lab21», Studio d’architettura Moro & Moro, Locarno
  2. R /P «Interno Urbano», OP Architetti Associati Andrea de Accher e Giorgio Girardi, Mestre (I)
  3. R /P «La Cà Granda», Mattia Beltraminelli e Diego Guidotti Architetti, Bellinzona
  4. R /3° P «Nocciolo», Gian Paolo Ermolli Arquitecto, Madrid (ES)
  5. R /3° P «Nido», Peter Jaeger Architetti con Lucia Catto Architetto, Torino (I)
  6. R /3° P «Ma Mì», Architetti Murialdo-Panizza, Zurigo

9/2021 Riqualifica e sviluppo del Comparto lungolago e Lugano centro Lugano

 

Mandato di studio in parallelo con procedura selettiva. Il collegio degli esperti raccomanda di approfondire le linee guida del progetto Longlake.

  • Team 1 «Longlake»: Capofila Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno + Dematté Fontana Architekten, Zurigo
  • Team 2 «Ceresio»: Capofila Officina del Paesaggio Sagl, Lugano
  • Team 3 «Vel di seta»: Capofila Michele Arnaboldi Architetti Sagl, Locarno
  • Team 4 «Team BMV»: Capofila Studio Bürgi, Camorino

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