At­ti­vi­tà

Data di pubblicazione
08-07-2022
Loris Dellea
Architetto, direttore Conferenza delle Associazioni Tecniche del Cantone (CAT)

L’ottimismo legato al miglioramento della situazione sul fronte della pandemia, che ha caratterizzato gli ultimi nostri due anni, ha lasciato purtroppo velocemente campo allo sconforto generato dalla guerra in Ucraina e alle tremende e assurde immagini di distruzione, di tante e troppe vittime inutili e innocenti. Malgrado questo poco favorevole contesto, che si ripercuote anche pesantemente sulle attività quotidiane e nell’ambito lavorativo della progettazione e dell'edilizia in genere, la CAT ha iniziato il 2022 adoperandosi per concretizzare quanto stabilito nella strategia 2022-2025 approvata a fine 2021 dai membri della sua Assemblea.

La revisione delle priorità della CAT ha indicato la necessità di rafforzare alcune attività partendo innanzitutto con quella di imporsi definitivamente quale unica interlocutrice verso il Consiglio di Stato, l’Amministrazione cantonale e quelle comunali per tutti i temi concernenti la tutela e la promozione degli interessi delle nostre categorie professionali. Obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso un costante lavoro di lobby, di azione politica con i parlamentari ma anche con un assiduo lavoro di coordinazione delle attività di tutte le associazioni appartenenti alla CAT.

Da consolidare sono sicuramente le attività riguardanti le commesse pubbliche e gli osservatori della CAT, la Legge edilizia e i temi sulla pianificazione e urbanistica. Da mantenere sono invece le attività relative alla formazione continua e al rapporto con gli istituti scolastici ticinesi (USI e SUPSI), alla piattaforma CostruzioneTicino (CAT-UAE-SSIC-UNIA-OCST) e a tutti gli eventi e manifestazioni utili alla promozione dell’ingegneria e dell’architettura.

Le preoccupazioni che affliggono le nostre professioni sono molte: iniziano dalla paura di perdere un sapere e una cultura della costruzione locale, dalla fuga dal Ticino delle eccellenze con una continua perdita socioculturale delle nostre professioni e arrivano fino al timore di non avere più un solido tessuto edile a favore di un’importante risorsa economica locale. I nostri professionisti, la CAT e tutte le associazioni professionali vogliono invece operare per un territorio con più valore e più sostenibile, nell’interesse pubblico. Difendendo la qualità delle professioni, la sopravvivenza degli studi e la formazione, collaborando allo sviluppo del Ticino anche attraverso la responsabilità sociale delle imprese e il CCL che vuole garantire salari minimi a ingegneri, architetti e professioni affini.

Per ottenere tutto questo dobbiamo agire insieme, lavorando con e per il Committente che è parte attiva nell’indirizzo e nella conduzione del progetto. Dobbiamo lavorare con il committente e nell’interesse pubblico, secondo auspicati e attesi progetti di qualità, da raggiungere secondo tempi e costi condivisi.

La CAT, che è il centro di competenza delle nostre professioni, deve quindi collaborare con il committente, rafforzare il dialogo continuo con tutte le autorità pubbliche e la loro amministrazione affinché possa sostenere verso i propri soci e i propri membri soluzioni e indirizzi condivisi. Il dialogo e gli incontri su temi di interesse comune, in sintonia con la cultura della costruzione, devono sorreggersi su riflessioni interne e decisioni condivise.

Per esempio, attraverso la condivisione e l’appoggio unanime dei progettisti al criterio della plausibilità del prezzo e delle ore nei concorsi per prestazioni o l’offerta di una tariffa oraria consona alle prestazioni da effettuare, soprattutto dopo che il Consiglio di Stato ha dato alla CAT la sua disponibilità di rivedere al rialzo la tariffa oraria applicata per le prestazioni da ingegnere e architetto per gli incarichi diretti. Come pure l’impegno da parte dei professionisti a procedere all’elaborazione dei progetti pubblici nel massimo rispetto delle procedure di concorso e al loro incondizionato sostegno.

Un tema che occuperà prossimamente la CAT è la definizione del ruolo e dei compiti che la Direzione lavori svolge nelle fasi di progettazione. Quando iniziano e terminano le sue prestazioni o come variano in funzione del tipo di opera e del genere di professione (architetto, ingegnere civile, impiantista ecc.). Sarà l’occasione anche per capire se ha senso dividere le prestazioni in amministrative e tecniche e come intervenire in fase di realizzazione in relazione a quanto chiesto dal Consiglio di Stato nella revisione della LE/RLE.

Per le risposte a tutte queste questioni sarà quindi aperta una discussione tra tutte le associazioni sulla definizione e il ruolo della DL, con l’obiettivo di elaborare un documento finale che potrà essere utile a tutti i professionisti e Committenti. Esiste purtroppo un sentimento diffuso che gli architetti e gli ingegneri e le loro associazioni di categoria siano viste come un disturbo nel processo edilizio e una fonte di costi aggiuntivi e inutili. Non si tratta solo di un sentimento, ma di una situazione comprovata nei fatti, sentita in discorsi pubblici e letta in articoli apparsi sui media, contro singoli progettisti o progetti o a reazione di nostre azioni e richieste.

Compito di tutti noi deve essere quello di mostrare l’importanza e il riconoscimento del ruolo che gli ingegneri e gli architetti svolgono per lo sviluppo del Ticino.

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