Abi­ta­re a Green­ci­ty

Quartiere di abitazione cooperativo a Zurigo

Data di pubblicazione
21-02-2018
Revision
26-02-2018

Il progetto

di EM2N

Le ambizioni di Greencity puntano in alto. La realizzazione dell’edificio di abitazione cooperativo rappresenta la pietra angolare di un quartiere orientato alla collettività nel senso della «società a 2000 Watt». Le specificità del sito (rumori del traffico, presenza della rete ferroviaria e della strada) limitano notevolmente le possibilità dell’intervento urbanistico; per questo ci è sembrato ancora più importante disegnare una forma forte, capace di dare un volto al nuovo quartiere. La particella A1, che segna l’inizio del nuovo quartiere Greencity, è sviluppata in lunghezza e fortemente condizionata dagli elementi infrastrutturali strada e ferrovia della valle della Sihl. In questa «situazione impossibile» noi cogliamo l’occasione per dare all’edificio lungo e stretto un carattere espressivo e una spiccata identità. Per la particolare geometria del lotto, si possono realizzare prevalentemente appartamenti con esposizione est-ovest, ventilati soltanto dal lato est a causa del rumore; di conseguenza, per avere una ventilazione adeguata e, al tempo stesso, un isolamento acustico, prevediamo delle rientranze in due punti del volume edificato, dove gli appartamenti hanno una doppia esposizione, con un affaccio in più verso sud.

L’edificio di testa lascia la vista aperta, dalla piazza comune del quartiere fino alle pendici della catena dell’Albis. Qui, per isolarli acusticamente, gli appartamenti e i monolocali sono organizzati intorno a un cortile interno. In considerazione della posizione esposta, tra ferrovia e strada, e per la mancanza di un vero e proprio spazio esterno, proponiamo uno spazio comune interno: tutti gli appartamenti posti al terzo piano, e cioè a metà altezza dell’edificio, sono collegati attraverso una «strada aerea» allo spazio comune e al giardino pensile che si trovano a sud. Giardino, scale, sale hobby e altri ambienti di uso flessibile si uniscono per formare una struttura spaziale collettiva.


L’edificio è costruito come un sistema a pareti e solai in muratura massiccia. Le pareti divisorie in calcestruzzo hanno funzione di rinforzo e di isolamento acustico. L’edificio, lungo quasi 170 metri, è scandito da una trama di bande verticali e orizzontali, con intonaco a grana grossa. Lo strato di allettamento minerale dell’intonaco regola l’umidità in maniera ottimale, proteggendo lo spesso isolamento termico minerale dagli agenti atmosferici. Il motivo a bande verticali e orizzontali della facciata crea profondità e volume; unito a finestre di grandezze diverse, crea un effetto di varietà e al tempo stesso di tranquillità. Il pianterreno, a uso commerciale, riprende la robustezza della strada e della linea ferroviaria ed è realizzato come una base in calcestruzzo. I passaggi attraverso l’edificio e gli ingressi sono caratterizzati da bordi metallici. La sala comune e la «strada aerea» sono leggibili in facciata attraverso le generose aperture delle loro finestre.

 


Testo originale tedesco qui.


Nel segno della sostenibilità della coabitazione e della mobilità

di Thomas Hegi

Un pezzo di città sostenibile sta sorgendo a Zurigo, nelle immediate vicinanze delle zone ricreative a sud della città, sulle rive del fiume Sihl. È Greencity, un’area perfettamente collegata alla rete dei trasporti pubblici e privati, con una propria stazione della ferrovia urbana e a pochi minuti di treno dal centro della città.

Il nuovo quartiere non si limita ad adottare criteri di efficienza energetica e coscienza ambientale: Greencity è tutta nel segno della sostenibilità anche dal punto di vista della coabitazione e della mobilità, come citato nel testo di Losinger Marazzi, nel sito greencity.ch.

Con un’estensione di circa otto ettari, offrirà alloggi a 2’000 residenti e spazi di lavoro a circa 3’000 persone, per un totale di 731 appartamenti, di cui 439 nella prima delle tre fasi di costruzione. Dei primi cinque edifici che sono stati realizzati, tre sono proprietà delle cooperative GMBZ, Wogeno e Hofgarten, e dell’Ente comunale per le famiglie numerose; uno di questi è l’edificio alto e stretto tra la Allmendstrasse e la ferrovia della SZU, progettato dallo studio zurighese EM2N. Lo stabile affascina con una «strada aerea»  al terzo piano, che lo percorre in tutta la sua estensione e offre ai residenti piccoli ambienti e spazi di soggiorno comuni (cfr. A. Kälin, nzz.ch 15 settembre 2017).

Il progetto di EM2N per Wogeno

La cooperativa Wogeno, nata negli anni ottanta per reagire a una speculazione immobiliare sempre più spietata, rappresenta una forma di edilizia autogestita applicata organicamente a tutti gli immobili; a Greencity Manegg è stato realizzato il complesso più grande del suo portfolio. Già prima che i futuri residenti entrassero nelle unità abitative, la cooperativa ha cominciato a organizzare con loro la futura coabitazione. Molti argomenti, come ad esempio l’organizzazione delle aree comuni, l’uso dei locali hobby, la gestione delle stanze per gli ospiti, la comunicazione interna, sono stati affrontati in piccoli gruppi. Gli argomenti sono stati discussi e le decisioni prese nel corso di diverse assemblee plenarie. Con l’arrivo dei residenti, si è poi passati alla graduale attuazione delle decisioni prese. I residenti hanno fatto presto conoscenza e si è così formata una comunità abitativa ancora giovane.

Per quanto riguarda gli affitti, la Wogeno ha assegnato un valore particolare alla mescolanza tra i futuri residenti. Su un totale di 137 persone, un buon 20% è al di sotto dei vent’anni di età, il 50% tra i venti e i quaranta, il 25% tra i quaranta e i sessantacinque, il 5% sono pensionati; il più giovane è nato alla fine dell’estate, la più anziana dei nuovi arrivati ha già ottantasei anni. La maggior parte dei residenti è di cittadinanza elvetica, alcuni con una storia di migrazione alle spalle. Altri provengono dalla vicina Germania e, in ordine decrescente, dall’Afghanistan, dall’Eritrea, dal Congo, dal Kosovo, dalla Slovenia, dalla Cambogia, dalla Spagna, dall’Ungheria, dal Brasile, dalla Francia, dall’Italia, dal Canada, dalla Macedonia e dalle Filippine. Grazie alla particolare composizione della comunità abitativa, le persone di origine straniera si sono inserite senza difficoltà. L’aiuto reciproco va in entrambe le direzioni: i cittadini svizzeri aiutano chi ha difficoltà linguistiche, le persone provenienti da altre culture portano diversità e abilità artigianali.

 


Testo originale tedesco qui.


 

Committenza: Losinger Marazzi AG, Zurigo; Cooperativa Wogeno, Zurigo 
Architettura: EM2N Architekten AG, Zurigo
Partner: M. Müller, D. Niggli
Associati: C. Zollinger 
Capoprogetto: M. Broder, M. Schriener 
Team di concorso: O. Akin, D. Brito, P. Dechenaux, O. Hauser, F. Hörmann (associato), F. Kleine, B. Radi, S. Ricken, H. Torre, J. Verduin, C. Vogel
Realizzazione: I. Schmid, W. Schneider 
Architettura del paesaggio: Vogt Landschaftsarchitekten AG, Zurigo; corte interna e terrazza: Balliana Schubert Landschaftsarchitekten AG, Zurigo
Direzione lavori: Losinger Marazzi AG, Zurigo
Ingegneria civile: Wismer + Partner AG, Rotkreuz 
Ingegneria del traffico: IBV Hüsler AG, Zurigo 
Progetto impianti RVCS: Amstein + Walthert AG, Zurigo 
Progetto impianti elettrici: Schmidiger + Rosasco AG, Zurigo 
Consulenza antincendio: Wälchli Architekten Partner AG, Berna 
Illuminotecnica: Reflexion AG, Zurigo 
Costruttore: Losinger Marazzi AG, Zurigo
Geologia: Dr. Heinrich Jäckli AG, Zurigo 
Fotografia: Lukas Walpen, Zurigo, Francisco Paco Carrascosa, Zurigo
Date: concorso 2011–2012, progetto 2012–2016, realizzazione 2017 
Certificazione o standard energetico: Certificato provvisorio Minergie-ECO, ZH-268-ECO, ZH-269-ECO, ZH-270-ECO, ZH-271-ECO, ZH-272-ECO e ZH-273-ECO 
Intervento e tipo edificio: Nuova costruzione, plurifamiliare 
Categoria edificio, (Ae): Abitazione plurifamiliare, 10’367 mq; Amministrazione, 1’625 mq

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