Re­cen­sio­ne a «Punto Franco. Chiasso 1920–2020»

Date de publication
18-10-2021

Non è solo una minuziosa, filologicamente attenta, microstoria aziendale quella raccontata nel bel volume curato da Stefano Milan: la disamina della Magazzini Generali con Punto Franco di Chiasso, protagonista del libro, diventa lo specchio in cui si riflettono temi e questioni di un secolo di vita; questioni sapientemente indagate da storici, archivisti, architetti, fotografi, in primis relative al ruolo del commercio nello sviluppo di un piccolo «villaggio di frontiera» e al coinvolgimento di tecnici e ingegneri per la creazione di strutture innovative.

In più saggi, Marino Viganò ricostruisce le vicende della Società, dalla nascita nel 1920 fino al periodo dell’espansione attuale. L’occasione del centenario permette di comprendere come un’azienda, centro di smistamento, stoccaggio e manipolazione di prodotti vari, affondi le origini nella storia stessa delle frontiere europee, come scrive Andrea Debernardi, «ovvero di quella miriade di sistemi doganali che, nella frantumazione politica conseguente alla dissoluzione del grande spazio economico romano, rappresentarono per secoli una base importante dell’esercizio del potere signorile».

Negli spazi del Punto Franco si costruiscono così nel tempo anche edifici straordinari, come quello notissimo concepito a partire dal 1923 dall’ingegnere Robert Maillart, autentica icona dell’ingegneria strutturale moderna tutelata come bene architettonico, come ricorda Letizia Tedeschi, al cui interno nell’ottobre 2019 è stata inaugurata la nuova sede dell’Archivio del Moderno dell’Accademia di architettura di Mendrisio. Va ricordato che l’Archivio è un’istituzione di eccellenza, un centro studi, fondamentale per chi oggi intenda fare ricerca storica, che avviò nel 1998 la sua attività nel centro storico di Mendrisio in piazzale alla Valle in un’architettura firmata da Mario Botta. La nuova sede rappresenta dunque il «luogo di elezione» in cui espletare la missione dell’istituto di valorizzare e conservare, oltre che promuovere, «un patrimonio archivistico caratterizzato da documenti di ingegneria, architettura e arti visive compreso tra XVIII e XXI secolo».

All’opera di Maillart, nonché alla sua ricezione, sono dedicati gli interessanti saggi di Giulio Barazzetta e di Tullia Iori, che analizzano non solo il complesso realizzato sulla base dei suoi disegni, ma anche la controversa e altalenante fortuna critica dell’ingegnere svizzero, che progettò il deposito principale e il prospiciente hangar, cioè la «tettoia più famosa del mondo», come definita da Iori, combinando «i suoi celebri solai “a fungo” – brevettati nel 1909 e ripetuti identici in decine di edifici in giro per l’Europa fino alla fine degli anni Trenta – con l’invenzione di una forma originale e unica per la tettoia esterna».

Il tema della costruzione strutturale è affrontato ugualmente da Gabriele Neri nel saggio sulla torre-silo ideata dall’ingegnere Otto Früh, realizzata in contemporanea al cosiddetto «programma silo» indetto dallo Stato dal 1943, che intendeva incentivare i silos per derrate alimentari al fine di ridurre le perdite e conservare meglio le scorte. La storia strutturale della torre-silo di Chiasso-Balerna è occasione per Neri di riflettere anche sulle trasformazioni che tali costruzioni hanno avuto negli ultimi anni, in seguito ai processi di deindustrializzazione verificatisi in molte parti nel mondo. La torre, infatti, è stata oggetto di un intervento di Mario Botta e di Luigi Brenni, che hanno progettato la riconversione della struttura, secondo il principio di «costruire sul costruito». Secondo Botta si tratta di un modello di urbanistica del futuro, che l’architetto si augura possa essere applicato copiosamente: «non possiamo più sprecare territorio, non solo in termini ecologici».

Accompagnato dalle belle immagini dei fotografi Enrico Cano, Marco D’Anna, Marco Introini, Gian Paolo Minelli, Marcelo Villada, il volume si chiude con un’appendice che raccoglie un’antologia di scritti (di Franco Masoni, Valeria Masoni-Fontana, Arnaldo Coduri, Diego Malaguerra, Luigi Galli), documenti (circolari, resoconti, regolamenti, comunicazioni, verbali), una cronologia, l’elenco dei «protagonisti», il regesto delle fonti, la bibliografia, tutti materiali assai utili per chi voglia ulteriormente approfondire la storia della Magazzini Generali con Punto Franco.

Punto Franco. Chiasso 1920–2020
Tarmac, Mendrisio 2020

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