L'equilibrio delle forze
Nicola Baserga Christian Mozzetti | Ingegneri Pedrazzini Guidotti
Pubblicato in occasione della realizzazione della nuova doppia palestra di Chiasso progettata da Baserga & Mozzetti, questo testo ripercorre il concorso e il suo esito, inserendo l’opera nel più ampio progetto di rigenerazione urbana che ha dato forma al polo culturale e formativo della città.
Palestra doppia, Chiasso TI
Scrivere sulla nuova doppia palestra di Chiasso, scaturita da un concorso e realizzata dagli architetti vincitori, Baserga & Mozzetti, rappresenta per me un'occasione eccezionale sotto diversi aspetti.
Il primo, perché costituisce la sola volta in cui sia stato chiamato a fare parte di una giuria per un concorso pubblico in Ticino.
Il secondo perché la realizzazione della doppia palestra s'inserisce in un progetto di recupero urbano unico in Ticino: la trasformazione di un'area industriale dismessa con gravi problemi ecologici in polo culturale della Città di Chiasso, l'estensione del comparto scolastico in città della della formazione e della cultura. II progetto della palestra doveva inserirsi, anche a livello di concorso, in un disegno urbanistico complessivo da noi suggerito nell'ambito della straordinaria sinergia tra iniziativa privata (MaxMuseo) e interesse pubblico (Spazio Officina e masterplan), che e all'origine della città della della formazione e della cultura.
Era scontato che la realizzazione della nuova palestra, completamento di questo progetto di rivitalizzazione urbana, ci stesse talmente a cuore da chiedere di potere partecipare alla giuria del concorso pubblico che doveva selezionare il volume che, con MaxMuseo e Spazio Officina, doveva completare un isolato molto importante del nuovo polo culturale. E sono grato agli organizzatori del concorso di avermi concesso quest'opportunità.
II terzo, e ultimo, e l'ottimo esito del concorso. La giuria ha scelto all'unanimità il progetto che sotto tutti gli aspetti corrispondeva meglio ai criteri di concorso, che come per ogni buon progetto di architettura si possono riassumere nei criteri vitruviani di firmitas, utilitas e venustas.
Se sotto il concetto di firmitas consideriamo la chiarezza tipologica, strutturale e costruttiva, importante per ii tema della palestra, si può dire che il progetto vincitore corrispondesse in modo ottimale anche a questo criterio, insieme con altri ritenuti dalla giuria nella selezione più stretta. Se il concetto di utilitas presuppone la conformità ai requisiti urbanistici, funzionali e economici del programma, il progetto vincitore corrispondeva in modo ottimale a tutti i requisiti. Dove la differenza tra il progetto vincitore e i concorrenti diventava netta era nel modo in cui corrispondeva a questi criteri, concetto che può essere riassunto nel concetto di venustas: inserimento nel contesto, qualità architettonica, eleganza della struttura, correttezza dello schema tipologico. Vi era mio avviso un criterio importante di verifica della bontà del concorso come procedura di selezione del miglior progetto per un determinato compito: l'edificio finito. Più questo corrisponde al progetto di concorso, più: ne costituisce la naturale evoluzione, più la procedura di selezione può dirsi corretta. Nel caso della doppia palestra di Chiasso, visitando l'edificio realizzato, si ha proprio questa sensazione: il progetto di concorso, grazie a un concetto forte e preciso, e stato sviluppato e messo in opera in modo coerente, a testimonianza di una collaborazione ottimale tra giuria, committente e progettisti.
Unica critica che personalmente mi sento di fare all'opera realizzata: l'inserimento nel contesto, a livello di zoccolo e di percorsi, mostra qualche punto debole che nell'elaborazione del progetto definitivo, avrebbe meritato una maggiore attenzione proprio per corrispondere idealmente al concetto insiemistico di cittadella della cultura.
- Committente: Sezione Logistica Cantone Ticino
- Architetti: Baserga e Mozzetti Architetti, Muralto
- Ingegneri: Pedrazzini Guidotti Sagl, Lugano
- Collaboratori: V. D1done, T. Delorenzi, L. Ricci, K. Lehmann
- Fotografo: Filippo Simonetti; Brunate
- Date concorso: 2007
- Realizzazione: 2009-2011
FONDAMENTA
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L'articolo è pubblicato su Archi 02|2012, Mobilità in cammino