Par­co flu­via­le Sa­leg­gi-Bo­schet­ti

Una riqualificazione paesaggistica per fasi

Publikationsdatum
31-12-2022

Nel 1888 iniziarono i lavori di arginatura del fiume Ticino nel Piano di Magadino. Essi prevedevano l’esecuzione di argini sommergibili e insommergibili, la costruzione di diversi canali di drenaggio e la sistemazione dei principali affluenti attraverso il loro incanalamento nel tratto terminale. I lavori di correzione, estesi dal riale di Sementina al ponte della Torretta a Bellinzona, fino alla confluenza della Moesa avevano i seguenti obiettivi principali: fermare l’erosione del terreno causata dallo scorrere del fiume, mantenere un flusso delle acque adeguato al trasporto solido fluviale, abbassare il letto del fiume per favorire il prosciugamento delle paludi in cui imperversava la malaria, rendere i terreni esondabili coltivabili, evitando in essi gli straripamenti.

Nate dunque per la mitigazione del rischio inondazioni e per la bonifica dei territori circostanti, queste opere ebbero come effetto, oltre agli indubbi vantaggi in termini di sicurezza e disponibilità territoriale, anche l'alterazione dei complessi equilibri naturali e la distruzione di importanti habitat per la biodiversità. Le acque incanalate in percorsi lineari e delimitati, quindi confinate, provocarono una lenta e graduale erosione del letto stesso del fiume e dei suoi argini. Questo fece sì che in diversi momenti, in particolare in occasione delle alluvioni che colpirono il Piano di Magadino nel 1951 e nel 1965, si resero necessari importanti risanamenti delle opere di correzione e un approfondito riesame dei dispositivi di sicurezza contro le piene.1

Oggi, per far fronte al fenomeno di erosione dell’alveo del fiume, tutelare gli agglomerati urbani dalle inondazioni, favorire la dinamicità naturale delle acque, rendere più fruibile il fiume alla popolazione e valorizzare gli ambienti naturali, si realizza a Bellinzona il nuovo Parco fluviale Saleggi-Boschetti. Un progetto non solo di risistemazione idraulica ma di rivitalizzazione integrale che, oltre a quanto già esposto, prevede anche la restituzione al fiume di una parte di quelle che un tempo erano le aree esondabili. Questo permetterà di dare maggiore spazio all’acqua per rendere più sicure, fruibili e naturali le aree golenali del fiume Ticino adiacenti ai territori urbanizzati. I lavori progettuali sono iniziati nel 2012 e prevedono una serie di interventi divisi in due comparti: il Comparto Saleggi, di cui fa parte il Settore Torretta, primo intervento a essere realizzato, e il Comparto Boschetti che include anche alcuni provvedimenti sul riale Progero, a Gudo.

Il Settore Torretta è da intendersi come una sorta di progetto pilota. Un'anticipazione, offerta ai cittadini, per mostrare gli scenari che il parco aspira a costruire. I lavori di questo primo intervento sono stati completati a fine 2020 e hanno comportato l’allargamento di tre sezioni del fiume Ticino in aree golenali, attraverso la rimozione degli argini esistenti e la realizzazione di terrazze inondabili. Alla base del progetto vi è il principio di utilizzare materiali provenienti dalle demolizioni delle gettate d'argine esistenti e dal letto stesso del fiume, per quanto possibile. Sicurezza idraulica, rivitalizzazione degli ambienti naturali e riqualificazione pae­saggistica, i principali obiettivi. Pietrisco di cava e blocchi lapidei di fiume reperiti in loco rivestono i nuovi argini serviti da sentieri e percorsi ciclopedonali, mentre specie arboree e arbustive insieme ad alberi ad alto fusto popolano le terrazze. In sinergia con le opere previste dal semisvincolo di Bellinzona, quest'area verrà collegata alla sponda destra del fiume – tra Carasso e Monte Carasso – attraverso una nuova passerella, in corrispondenza del vecchio ponte medievale, che verrà terminata a breve.

Nel Comparto Boschetti, al momento in fase di progetto di pubblicazione, l’intervento è sostanzialmente derivante dal tema della messa in sicurezza. Si tratta di un considerevole allargamento del letto del fiume per contrastare il costante abbassamento dell’alveo e ridurre notevolmente i rischi di esondazione legati alle piene. Verranno inoltre realizzate nuove lanche e valorizzate quelle esistenti, demolite le scogliere attuali e costruite alcune arginature puntuali, oltre a una rete di percorsi ciclopedonali. La sicurezza delle zone retrostanti resta comunque garantita dall’argine insommergibile destro esistente. Isolotti costituiti da banchi di ghiaia e sabbia diventeranno un habitat ideale per la fauna ittica e aree ricreative per la popolazione. È prevista anche la costruzione di un ponte faunistico che, nel coprire la strada cantonale per 150 metri circa, genererà un corridoio ecologico tra la montagna e il fiume. Il piano dei lavori include infine il completamento degli interventi nel Comparto Saleggi.

In questo ambito, è stata programmata la demolizione delle scogliere sommergibili sulla sponda destra e sinistra del fiume, le quali fungono da arginatura e permettono l’allargamento dell’alveo attraverso la realizzazione di anse inondabili e di una rete di passeggiate con nuovi ponti e belvedere, volti a ottimizzare la fruibilità. Sono contemplati inoltre interventi sugli affluenti, quali il riale di Sementina e il torrente Morobbia. Per il primo, garantendo sempre la sicurezza delle zone retrostanti, si prevede la rimozione degli argini in selciato e muratura esistenti, nuove arginature sui due lati in blocchi da cava, la sistemazione di un profilo di scorrimento idoneo con materiale locale, la realizzazione di due nuovi passerelle, oltre al rinforzo delle fondazioni del ponte autostradale; per il secondo, l’allargamento alla zona di confluenza e la rea­lizzazione di nuove arginature dure, che hanno anche l’obiettivo di favorire il rifugio faunistico.

Il parco Saleggi-Boschetti è dunque un intervento multifunzionale, dettato da molteplici esigenze, e multidisciplinare. Numerose figure professionali − architetti paesaggisti, ingegneri civili, idraulici, ambientali ecc. − collaborano mettendo in campo le proprie competenze per questo progetto corale. Svariati studi e numerose ipotesi progettuali, nonché soluzioni tecniche sono scandagliate, valutate, prese in considerazione. Da esse dipendono le successive realizzazioni, tuttora in corso di programmazione.

Sullo stesso argomento: Cultura della costruzione: qualità e critica

Luogo: Bellinzona

 

Committenza: Consorzio Correzione Fiume Ticino, Città di Bellinzona

 

Supporto alla committenza: TBF + Partner SA, Lugano

 

Enti sussidianti: Dipartimento del territorio, Ufficio federale dell’ambiente

 

Progettazione: Dionea SA, Locarno/Massagno; Beffa-Tognacca Sagl, Claro; Consorzio Fenice: IM Maggia Engineering SA, Locarno; Officina del Paesaggio Sagl, Lugano; EcoControl SA, Locarno; Consorzio GOBO: Andreotti & Partners SA, Bellinzona; CSD Ingegneri, Lugano; IFEC ingegneria SA, Rivera

 

Progettazione esecutiva e DL Torretta: Bonalumi & Ferrai SA, Giubiasco; Oikos Sagl, Bellinzona; IM Maggia Engineering SA, Locarno; Officina del Paesaggio Sagl, Lugano

 

Calcoli idraulici: Beffa-Tognacca Sagl, Claro

 

Comunicazione: Lucasdesign SA, Giubiasco

 

Date: progetto Parco fluviale (incl. settori Saleggi - Boschetti) 2012; lavori settore Torretta 2019-2020

Nota

1. Cfr. La correzione del Fiume Ticino e la bonifica del Piano di Magadino; cfr. lanostraStoria.ch

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