La Bi­blio­te­ca del­l'­Ac­ca­de­mia di Ar­chi­tet­tu­ra

In poco più di vent’anni dalla sua creazione è diventata una delle maggiori biblioteche di storia dell’architettura e delle arti presenti in Svizzera, e attualmente conta oltre 130’000 volumi. Il patrimonio documentario ha raggiunto questa cospicua cifra non solo grazie al sistematico acquisto di nuove pubblicazioni (oltre 4’000 titoli l’anno) volto a garantire un incessante aggiornamento della collezione, ma anche grazie a importanti donazioni di fondi librari storici, di biblioteche specializzate e d’autore che arricchiscono la collezione anche retrospettivamente.

Publikationsdatum
19-02-2018
Revision
21-02-2018

Data questa sua articolazione, la Biblioteca risponde a una triplice missione: di biblioteca didattica in quanto centro informativo della facoltà di Architettura, di biblioteca scientifica per gli istituti di ricerca dell’università, e di biblioteca speciale che garantisce la conservazione di preziosi lasciti di studiosi e bibliofili. La Biblioteca è dotata ormai di un patrimonio librario d’eccezione sui temi della storia dell’architettura, della cultura visuale e delle arti in generale, comprese quelle sceniche e dello spettacolo. Particolare attenzione viene posta nella ricerca e acquisizione di studi storici e critici, di testi filologici e di storia urbana, di libri di fotografia artistica e documentaria, di pubblicazioni dedicate ai temi dell’habitat, della città e del paesaggio, di analisi sociologiche e antropologiche con particolare attenzione al mondo della modernità.

Nel campo delle arti architettoniche e progettuali vengono in tal modo documentate variegate esperienze, che spaziano dall’auto-costruzione tradizionale all’architettura storica, dalle ricadute progettuali derivate dagli sviluppi delle tecnologie e delle culture ecologiche ai grandi dibattiti sui processi di modernizzazione. I complessi temi della contemporaneità architettonica e artistica sono documentati da un nutritissimo catalogo di monografie. Come stimolo alla riflessione sull’architettura quale opera della creatività artistica, sono inoltre numerosi i titoli di teoria e filosofia dell’arte, di estetica e dibattito critico. Ricca è infine la proposta di repertori iconografici, compendi tipologici e manuali operativi, strumenti imprescindibili nella formazione architettonica.

Le riviste di architettura sono state nel corso dell’ultimo secolo, e continuano almeno in parte ad essere ancora oggi, gli organi più sensibili e immediati del dibattito disciplinare. Per questo la Biblioteca ha raccolto una grande varietà di testate dell’editoria periodica internazionale specializzata in architettura, arti visive, tecniche costruttive, urbanistica, design, fotografia e paesaggio, recuperando anche titoli e testate di difficile reperibilità che spesso nascono e spariscono velocemente. La collezione delle riviste cartacee comprende circa 300 abbonamenti attivi e 395 testate che hanno cessato la pubblicazione. Spesso si detengono le prime annate, molto rare e preziose, di riviste storiche di grande rilevanza, quali il «Giornale dell’ingegnere, architetto ed agronomo» (1853), «L’edilizia moderna» (1892), «The Studio» (1893), «Casabella» e «Domus» (1928), «L’architecture d’aujourd’hui» (1930) e «Zodiac» (1957). A questa ricca collezione si aggiunge una gamma di circa 6’000 periodici elettronici, alle cui versioni full-text si può avere accesso dai terminali del campus o, per gli affiliati USI, anche da remoto.

Fondi speciali e biblioteche d’autore

Sin dai primi anni della sua fondazione la Biblioteca dell’Accademia ha ricevuto importanti fondi librari, che hanno progressivamente conferito alla sua collezione un ragguardevole spessore. I primi due importanti fondi sono stati gli oltre 8’000 volumi della biblioteca di Virgilio Vercelloni (1930-1995), erudito architetto milanese, e gli oltre 6’000 volumi della biblioteca di Gino e Gianna Macconi, personaggi cruciali della vita artistica e culturale del Ticino a partire dal secondo dopoguerra. A questi due fondi si sono aggiunti negli anni altre importanti biblioteche: i libri di Augusto Guidini, padre (1853-1928, architetto, politico e scrittore eclettico) e figlio (1895-1970, architetto razionalista), i cui archivi progettuali sono stati affidati all’Archivio del Moderno. Un piccolo ma prezioso nucleo di questi fondi faceva già parte della biblioteca dell’architetto e archeologo neoclassico luganese Pietro Bianchi (1787-1849). Nel 2011 è stata poi acquistata una parte della biblioteca dell’illustre poligrafo di Como, Carlo Castone Della Torre di Rezzonico (1742-1796). Tra i suoi titoli si annoverano alcune delle opere più preziose e riccamente illustrate dell’editoria artistica e antiquaria del Settecento, quali i volumi in folio Le Antichità di Ercolano esposte, Napoli 1757-1792, e il Museo Pio Clementino, Roma 1782-1807. Tra le biblioteche d’autore moderne acquisite, sono inoltre da menzionare i fondi dell’architetto, designer e teorico Enzo Frateili (1914-1993) e dello storico dell’architettura Jacques Gubler (*1941). Un fondo molto particolare proviene dall’ingegnere locarnese Augusto Rima (1916-2003), che da eccezionale erudito e bibliofilo ha raccolto una delle biblioteche più importanti del e sul Ticino. La Biblioteca ne conserva in particolare la sezione dedicata alla storia dell’idraulica e all’ingegneria delle acque, unitamente a una ricca documentazione, in parte anche fotografica, sulla progettazione idrologica e infrastrutturale del Ticino. Di respiro internazionale è invece la biblioteca dell’urbanista, storico e conservatore nonché consulente per l’UNESCO, Fritz Stuber (*1939). Da menzionare sono inoltre i fondi degli storici dell’arte e dell’architettura Georg Germann e Christoph Frank, che rispecchiano i loro rispettivi ambiti di ricerca, e del collezionista e architetto Luigi Nessi. Negli ultimi due anni si è infine condotta la campagna di catalogazione dell’acquisizione finora più consistente: il lascito dello storico dell’architettura ginevrino André Corboz (1928-2012), che ha destinato all’Accademia di Mendrisio la sua raffinata biblioteca di 25’000 volumi e il suo archivio personale, che documentano l’alta qualità delle sue estese ricerche interdisciplinari unitamente al suo pregevole lavoro fotografico.

I fondi speciali della Biblioteca si compongono quindi di raccolte d’autore, che a loro volta possono contenere libri con annotazioni, dediche, note di possesso, ex libris, timbri di altre collezioni, carte sciolte, opuscoli, archivi professionali con manoscritti, documentazioni, disegni, opere di grafica, fotografie ecc. La catalogazione e conservazione di questi fondi di grande valore è condotta nel rispetto dell’organizzazione originale voluta dai rispettivi autori.

Accostamenti, analogie, corrispondenze

Nella nuova sede della Biblioteca nel Palazzo Turconi, che aprirà entro pochi anni, sarà finalmente possibile dare libero accesso a scaffale aperto a tutta la collezione libraria ordinaria e si potranno riunire e rendere accessibili le collezioni speciali ora suddivise tra vari magazzini disseminati nel campus universitario.

La collezione sarà allestita in modo da favorire ancor più un orientamento intuitivo e un utilizzo facilitato sia dei libri che dei fondi archivistici. In questo modo le varie aree del patrimonio intellettuale e artistico della Biblioteca potranno meglio interagire grazie alla contiguità e all’interdipendenza tra temi, settori disciplinari, racconti storici e protagonisti delle vicende artistiche. La nostra aspirazione consiste nell’avvicinare la Biblioteca a un antico studiolo, o Wunderkammer, che favorisca percorsi di «serendipità» e che aiuti ad ampliare gli orizzonti dello studio di ricercatori e studenti con scoperte per analogie, corrispondenze e accostamenti non necessariamente previsti e all’apparenza persino fortuiti.

Questo ricco gioco di interdipendenza e accostamenti semantici della collezione è comunque già oggi parzialmente praticabile, soprattutto in modo digitale. L’attuale catalogo bibliografico della Biblioteca è stato a tale scopo potenziato negli ultimi anni da un discovery tool («LuMen») continuamente arricchito da dati descrittivi dei fondi speciali. La ricerca di uno specifico soggetto o termine può quindi dare già ora risultati che intrecciano fonti scritte librarie, fonti iconografiche e fonti archivistiche, con intersezioni tematiche che spaziano tra libri, disegni, fotografie, materiali progettuali e documenti di diversa natura.

A dimostrazione di questa modalità interconnessa e interdisciplinare abbiamo avviato le Archiletture della Biblioteca. Si tratta di eventi periodici mirati a presentare taluni fondi inediti, e anch’essi sono concepiti con un formato ibrido che mette in relazione mostre bibliografiche e fotografiche e conferenze e evidenziano la biblioteca come luogo sociale dell’ateneo.

Esemplarità e architettura del libro antico

All’interno dei fondi ma anche tramite altri canali d’acquisto, la Biblioteca ha progressivamente riunito una cospicua collezione di libri antichi: 25 cinquecentine, 62 seicentine e 300 settecentine. Molto importanti, specialmente negli antichi trattati e compendi di architettura, risultano le illustrazioni e le tavole esplicative. La Biblioteca ne detiene esemplari di grande valore di cui merita menzionarne almeno alcuni del cinquecento. Dalla biblioteca di Georg Germann provengono due edizioni cinquecentesche dei Dieci Libri di Vitruvio. Nel Fondo Guidini ci sono varie cinquecentine, tra cui Le antichità della città di Roma brevissimamente raccolte di Lucio Mauro e Ulisse Aldrovandi, e due edizioni di Sebastiano Serlio: la prima edizione del raro Extraordinario libro di architettura di Sebastiano Serlio… e un’edizione di Tutte l’opere d’architettura, et prrospetiva [sic], di Sebastiano Serlio bolognese….

Nel Fondo Corboz troviamo, tra gli altri, la prima traduzione del trattato di Serlio in tedesco e un’altra edizione di Tutte le opere d’architettura; l’unica opera di architettura edita dalla dinastia di Aldo Manuzio, i Quattro primi libri di architettura di Pietro Cataneo senese…; il più importante libro di architettura tedesco del tardo Cinquecento, la seconda edizione di Wendel Dietterlin, Architectura von Ausstheilung, Symmetrie und Proportion der fünff Seulen…, e il Giorgio Vasari dei Ragionamenti del sig. cavaliere Giorgio Vasari pittore et architetto aretino.... L’inesauribile Fondo Corboz ci restituisce inoltre importanti trattati barocchi francesi seicenteschi e, a dimostrazione del profondo interesse dello studioso ginevrino per la migrazione delle idee artistiche in Europa, numerosi altri testi di grande valore storico e antiquario. Nel Fondo Della Torre di Rezzonico troviamo il prezioso volume Delle fortificationi di M. Galasso Alghisi da Carpi, mentre il Fondo Nessi si distingue per alcuni trattati tecnici, come un’edizione della Geometrie pratique di Charles de Bouelles. Grazie al Fondo Rima ci è giunto infine un importantissimo libro topografico: Il portolano del mare, nel qual si dichiara minutamente del sito di tutti i porti, quali sono da Venetia in Levante, & in Ponente….

Una ricchezza bibliografica tradizionale e digitale

La strategia di ampliamento della collezione segue più direzioni. La prima consiste nell’acquisto mirato di pubblicazioni attuali tramite l’aggiornamento continuo dell’offerta editoriale: oltre all’osservatorio interno e alla direzione scientifica della Biblioteca, tale aggiornamento si avvale anche delle segnalazioni specifiche di docenti, studenti e altri utenti. A questa attività si affianca l’arricchimento retrospettivo della collezione tramite l’acquisto di libri antiquari di particolare interesse. Una rete di librerie, venditori specializzati e antiquari svizzeri, italiani, tedeschi, francesi e inglesi, propone periodicamente delle offerte mirate. A tali acquisti ponderati si affiancano spesso proposte di donazioni provenienti da architetti, professionisti, artisti, bibliofili e studiosi. La forte immagine pubblica che la Biblioteca ha sviluppato nel tempo sul mercato bibliografico e nel mondo intellettuale che gravita intorno alle discipline dell’architettura e delle arti visive, ne favorisce il continuo potenziamento.

Alla raccolta bibliografica tradizionale si è aggiunta negli ultimi anni una cospicua collezione digitale che si articola in abbonamenti a importanti e autorevoli banche dati, tra cui una selezione di fonti full text come JSTOR, Digizeitschriften o Wilson Art Fulltext. Alle diverse banche dati si aggiungono piattaforme in open access: è il caso per esempio del sottoinsieme Arts and architecture degli ebook ad accesso aperto indicizzati dalla piattaforma DOAB – Directory of Open Access Books, o delle biblioteche digitali e-rara, e-periodica, BIASA, Archive.org e altre ancora. È garantito inoltre l’accesso a numerose banche dati bibliografiche, tra cui Avery index to architectural periodicals, Bibliography of the history of arts, Iconda ecc. A integrazione delle banche dati bibliografiche o full text vi sono inoltre biblioteche digitali di immagini, tra le quali ricordiamo ArtStor, Art Museum Image Gallery, Cinema Image Gallery, Prometheus, e banche dati specifiche per temi progettuali, come Building Types Online e Detail Inspiration, nonché banche dati riservate ai materiali di progettazione, come Materialarchiv. Per facilitare la ricerca nell’oceano delle risorse che la Biblioteca mette a disposizione, è stato organizzato un collegamento automatico (link resolver) tra le banche dati bibliografiche e le risorse online, sia in abbonamento che in open access.

Oltre alle risorse digitali scelte direttamente dalla Biblioteca, tramite il portale di ricerca è consultabile una selezione tematica di Primo Central, un prodotto di ExLibris, denominato dal servizio bibliotecario dell’USI «ULiSSE». Si tratta di un mega-indice formato da centinaia di milioni di notizie bibliografiche che copre la grande maggioranza dei contenuti presenti nelle collezioni elettroniche di numerose istituzioni internazionali e indicizza anche il full text di molti materiali.

In conclusione, la Biblioteca dell’Accademia di architettura-USI conferma di operare nel suo consolidato spirito delle corrispondenze tematiche e dell’interdisciplinarità allargandolo alla nuova dimensione digitale dell’informazione e della ricerca.

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